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Autori: Natasha Russo
Data: 05 gennaio 2010

Consigli pratici per rimettersi in forma e depurarsi dopo le abbuffate delle feste di fine anno

E tu, quanto hai esagerato a Natale?

Ogni anno è la stessa storia. Tutti si preparano al Natale con largo anticipo, i supermercati scintillano di bocce iridescenti, stelle filanti argentate, cioccolatini a forma di topo, scatole di dolci con stelline ammiccanti e panettoni già a partire da inizio novembre. E i più golosi, con l'ansia del cenone nella mente, ne approfittano per iniziare le feste anzitempo, assaggiando cioccolatini in veste natalizia, arachidi da sbucciare, paté ripieni di tutto e biscotti grondanti burro. Ogni anno, per le dietiste, il periodo di novembre-dicembre è una Via Dolorosa di pazienti che disdicono gli appuntamenti all'ultimo momento, di coloro che rinunciano per tutto il periodo a mangiare in maniera sana, e di quelli che si concedono di tutto e di più, per poi tornare, ultra-pentiti, a gennaio con qualche chilo in più. Anno nuovo, vita nuova. E' il momento dei buoni propositi, primo fra tutti quello di mettersi a dieta dopo gli stravizi delle feste. Chi ha ceduto alle tentazioni proposte sulle tavole di Natale e Capodanno potrebbe infatti fare i conti con qualche chiletto in più, dovuto a un'alimentazione più calorica e più ricca di grassi e zuccheri e al proverbiale impigrimento dato da stanchezza accumulata e clima freddo.

La regola d'oro è quella di rispettare, dopo le Feste, un'alimentazione varia ed equilibrata, che non elimini drasticamente e inutilmente dalla dieta quotidiana alcuni alimenti fondamentali per il benessere del nostro corpo, come pasta, pane, riso, carne, pesce, uova e formaggi. Inutile esagerare a Natale, per poi demonizzare questi alimenti qualche settimana più tardi. Come disse Paracelso "è la dose che fa il veleno".

Il semaforo verde brilla per frutta e verdura, dall'alto potere depurativo e disintossicante: tornare in forma significa anche avere armi in più per meglio combattere l'influenza stagionale (e quest'anno tra la tante abbiamo anche la "suina"), in agguato in questo periodo.

Per l'esattezza, dopo i bagordi delle festività, sarà utile disintossicarsi evitando l'assunzione di zuccheri semplici, grassi saturi, salse grasse (mayonese, salsa rosa) e alcol, consumando appunto alimenti dalle spiccate proprietà disintossicanti, che sono in grado di sostenere l'organismo nel passaggio dal sovraccarico natalizio alla quotidianità e di rinforzare le difese immunitarie, contrastando l'attacco di virus influenzali.

I cibi più adatti sono la frutta come arance, mele, pere e kiwi e le verdure come spinaci, cicoria, radicchio, zucche e zucchine, insalata, finocchi e carote. Insalate e verdure vanno condite con olio extra vergine d'oliva - ricco di tocoferolo, un antiossidante che combatte l'invecchiamento dell'organismo e favorisce l'eliminazione delle scorie metaboliche - e abbondante succo di limone che purifica l'organismo dalle tossine, fluidifica il sangue e cura l'iperacidità gastrica.

Per quel che riguarda la frutta si consigliano le arance, ricche di vitamina C, che fortifica il sistema immunitario, aiuta a fronteggiare l'influenza, favorisce la circolazione, ossigena i tessuti e combatte i radicali liberi. Per il loro modesto apporto calorico e la presenza di potassio, le mele sono in grado di svolgere un'azione riequilibrante sulla flora batterica e di regolare la colesterolemia. Adatte anche a chi ha l'intestino pigro, le pere hanno un buon potere saziante grazie alla presenza di zuccheri semplici, di fibre e acqua con la virtù di contenere poche calorie. Ricchissimi di vitamina C anche i kiwi, che vantano anche la presenza di fosforo e potassio, particolarmente indicati per migliorare le funzioni dell'intestino.

Quanto alle verdure, tutte quelle a foglie verde scuro - come spinaci e cicoria - contengono acido folico e vitamine del gruppo B, essenziale nella formazione dei globuli rossi del sangue e per la sua azione sul midollo osseo. I carciofi sono ricchi di sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro, proteine, vitamine e cinarina, una particolare sostanza contenuta nelle foglie e nello stelo che vanta effetti depurativi e disintossicanti. Zucche e zucchine rinfrescano, depurano e stimolano le funzioni intestinali. Le carote sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, mentre i finocchi sono ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza. L'insalata poi ha un alto potere saziante e un apporto calorico estremamente limitato e assicura anche un buon apporto di vitamine, calcio, fosforo e potassio. Infine, i legumi (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) rappresentano una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, di fibre e di ferro e forniscono l'energia utile a combattere il freddo.

E'importante poi, per meglio depurare l'organismo intasato, non esagerare con le proteine (carne, affettati, salumi, formaggi). Le scorie azotate derivanti dal metabolismo epatico dei protidi vengono infatti eliminate attraverso l'emuntorio renale e sono proprio questi due organi a sobbarcarsi la maggior parte dell'attività detossificante. Il fegato, in particolare, viene messo a dura prova dagli eccessi alimentari (pasti troppo abbondanti, abuso di alcool ecc.) e il suo iperlavoro finisce con il rallentare l'attività metabolica dell'intero organismo. Inoltre, se la quantità di tossine da metabolizzare è eccessiva, la sua capacità depurativa si satura e tali sostanze permangono in circolo. 

Alcuni alimenti consigliati durante una dieta depurativa sono: ananas, carciofocipollacetriolo, cocomero, finocchioprezzemolo, sedano, cavoli, broccoli, succo d'uva, frutti di bosco, riso integrale, succhi di frutta (non troppo zuccherati), spremute di agrumi, yogurt (anche in questo caso senza troppi zuccheri aggiunti), melatè verde, prugne, olio d'oliva e oli di semi.

Alcuni alimenti sconsigliati invece durante una dieta depurativa (e da moderare in quella di tutti i giorni) sono: sale, cibi affumicati, abbrustoliti, eccessivamente salati o fritti, salumi, cioccolato, dolciumi, caffè, carni grasse ed eccessi alimentari in genere.

Digiunare è una pessima idea
Una volta il digiuno era legato soprattutto a scelte di carattere mistico-religioso; oggi è visto soprattutto come una forma di purificazione fisica, un'eliminazione delle tossine che dovrebbero aver inquinato il nostro corpo a seguito di un regime alimentare sbagliato.
E' dimostrato scientificamente che il digiuno, anche saltuario, è effettivamente dannoso. Infatti, durante una riduzione calorica, l'organismo può attuare un processo di adattamento o di accomodamento. Con l'adattamento si ha un abbassamento del metabolismo basale in modo da preservare le risorse, mentre con l'accomodamento le risorse vengono utilizzate per sopperire al mancato apporto di sostanze nutrienti. In genere l'organismo tende a utilizzare processi di adattamento che non sono distruttivi (per esempio non è intaccata la massa magra). Con il digiuno è molto probabile che intervengano processi di accomodamento, soprattutto se è protratto. Infatti la gluconeogenesi (l'impiego dei lipidi e delle proteine per ottenere il glucosio necessario per mantenere i valori glicemici nella norma; le scorte di glicogeno vengono infatti esaurite in meno di 24 ore) già dopo qualche giorno comincia a produrre effetti negativi:  la massa magra viene intaccata per convertire le proteine in energia (con conseguente sovraccarico epatico) e allo stesso scopo vengono utilizzati anche i grassi (con effetto dimagrante) con conseguente accumulo di scorie chetoniche.
In sostanza il digiuno anziché purificare l'organismo lo intossica!!!

E il digiuno di un giorno?
Anche il digiuno di un giorno non è positivo. Infatti, un sedentario (per uno sportivo sarebbe dura digiunare e allenarsi) che ha un fabbisogno calorico di 1'800-1'900 calorie ne spende circa 1'400 per il metabolismo basale. Ciò vuol dire che per vivere, l'organismo, digiuni o no, produce scorie, la depurazione non dipende dal digiuno, ma dalla capacità di eliminare queste scorie; se questa capacità viene meno o semplicemente diminuisce, il digiuno non può certo ripristinarla. Quindi ci si deve chiedere quando il digiuno inizia a far male, consapevoli che bene non fa mai. La risposta è nella quantità delle scorie che il processo di gluconeogenesi produce, smontando i muscoli e bruciando grassi in presenza di scarse o scarsissime riserve di carboidrati per avere l'energia necessaria. Poiché la gluconeogenesi serve per sopperire alle mancanza di energia, i danno del digiuno dipendono dall'energia spesa dal soggetto: un conto è digiunare stando a letto e un conto è digiunare facendo una vita attiva. Anche il digiuno di un giorno può far male. Per citare un esempio, tempo fa un ragazzo ha digiunato per circa trentasei ore a causa di una leggera sindrome influenzale che aveva colpito il tratto gastrointestinale. Rimessosi, ha pensato bene di giocare un'estenuante partita a pallone. Risultato: strappo agli adduttori. Ovviamente non esiste controprova, ma è molto probabile che il catabolismo proteico innescato dal digiuno e lo sforzo fisico abbiano causato l'infortunio.
Morale: dopo gli eccessi delle feste, lasciate perdere le idee strane, i digiuni, i beveroni miracolosi, le saune estenuanti e mangiate di tutto, tanta frutta e verdura, e fate un po' di movimento.
Sembra facile, e in effetti è proprio così.