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Fabbrica Cima-Norma ad Aquila

In molti sono a conoscenza (almeno di fama) della fabbrica Cima-Norma di Aquila e del suo ruolo da leader nella produzione del cioccolato all'inizio del Novecento, ma in pochi saprebbero tracciare l'avventura imprenditoriale dei fratelli Cima. Ernesto, Clemente (Clément) e Bernardino (Bernardin) nacquero tra il 1877 e il 1888 a Nizza, città in il capofamiglia Natale Cima emigrò nel corso del XIX secolo. Il padre scomparve prematuramente alla fine del secolo e lasciò in mano agli eredi una proficua attività nel campo della fabbricazione del cioccolato. I tre decisero quindi di tornare al loro paese d'origine (Dangio, nei pressi di Aquila)e aprire una propria fabbrica nel 1903, ma ben presto la sfortuna si abbattè sui Cima: nel 1908 un nubifragio portò alla chiusura temporanea del complesso e tra il 1911 e il 1913 morirono Ernesto e Bernardino. L'aiuto di un altro fortunato emigrante bleniese (Giuseppe Pagani, divenuto ristoratore a Londra) portò nel 1915 alla fusione con la Norma, una fabbrica di cioccolata prima ubicata a Zurigo. La produzione andò avanti tra alti e bassi fino al 1968, quando venne decisa la chiusura definitiva dell'ormai ex complesso industriale.Oggi la Cima Norma accoglie la fondazione "La Fabbrica del Cioccolato" (vd sotto), nata con lo scopo di proteggere e mantenere il patrimonio archeologico, industriale e culturale della Cima Norma, sostenendo al contempo tradizioni, cultura e artigianato regionale.

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