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Ferdinando Fontana (1850-1919)

dall'Italia

Commediografo e scrittore, Ferdinando Fontana nacque a Milano nel 1850. Mosse i primi passi nel mondo delle lettere come giornalista per diverse testate del capoluogo; in parallelo, quale esponente della seconda Scapigliatura (e della vita bohème) compose poesie e scrisse commedie sia in italiano, sia in dialetto lombardo. Era anche librettista, e negli anni Ottanta realizzò i testi di due opere di Giacomo Puccini - Le Villi ed Edgar. Nel 1897 pubblicò, unendosi al milanese Mondaini, le prove d’esordio del ventiseienne Francesco Chiesa. Fu convinto socialista e partecipò ai moti di Milano nel 1898; questo fatto lo costrinse, a 48 anni, a rifugiarsi e a vivere in esilio nel Luganese fino alla propria morte. Per un certo periodo soggiornò anche a Casa Camuzzi (Montagnola) che pochi anni dopo avrebbe ospitato Hermann Hesse. Un provvedimento di clemenza emanato nel 1899 gli consentì di ritornare in patria, per poi trasferirsi definitivamente in Collina d'Oro nel 1906. Durante l’esilio, Fontana partecipò attivamente alla vita culturale di Lugano, collaborando con la Gazzetta Ticinese e il Corriere del Ticino, e pubblicando nel 1900 la corposa Antologia meneghina con l’editrice Colombi di Bellinzona. Compose, inoltre, un Inno al Cantone Ticino musicato da Romualdo Marenco: si tratta di un omaggio alla terra che lo ospitava, dove evoca l’unità spirituale fra gli abitanti di due territori confinanti. Morì il 10 maggio 1919 e, per disposizione testamentaria, oggi riposa nel cimitero di Sant’Abbondio a Gentilino.

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