L’integrazione è un diritto, ma allo stesso tempo anche un dovere. A tutte le persone provenienti da altri Paesi deve essere data l’opportunità di entrare a far parte di una nuova comunità. È tuttavia evidente che ognuno deve dimostrare l’impegno e la volontà di integrarsi, imparando la lingua del posto e adeguandosi con rapidità alle regole e ai ritmi di vita. Un processo, si auspica, favorito da un atteggiamento d’apertura della popolazione locale e di reciproca tolleranza.
La convivenza e la comprensione fra le diverse culture sono fattori irrinunciabili per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della Svizzera. Per questo la Confederazione, i Cantoni e rispettivamente i Comuni si impegnano a mettere a disposizione dei cittadini stranieri, che desiderano stabilirsi legalmente e a lungo termine, le misure e gli strumenti per realizzare una buona integrazione.
Il Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura e non assicurabili concede contributi volti a rifondere i danni attualmente non assicurabili provocati da eventi naturali e non prevedibili.
Questo contributo è destinato:
Il danneggiato segnala al Comune il danno della natura non assicurabile.
Il Comune incarica il perito comunale per l'accertamento e per la stima del danno.
In caso di danno ingente il Comune avvisa il Fondo svizzero di soccorso (art. 14 cpv. 2 delle Direttive del Fondo) tramite il seguente portale.
I costi derivanti dalla stima dei danni sono di regola a carico del Comune (art. 14 cpv. 3 delle Direttive del Fondo).
Le decisioni sull’ammontare dei contributi sono stabilite esclusivamente dal Fondo svizzero di soccorso che decide inappellabilmente (art. 22 delle Direttive del Fondo).
I contributi sono versati al Comune che provvede alla restituzione al danneggiato.
Cancellerie comunali
per la segnalazione del danno
Fondo svizzero di soccorso per danni causati dalla natura e non assicurabili
Thunstrasse 111
3006 Berna
Tel. 031 351 70 88
info(at)fondssuisse.ch
Segreteria generale del Dipartimento delle istituzioni
Piazza Governo 7
6501 Bellinzona
Tel. 091 814 33 14
di-sg(at)ti.ch
In Ticino convivono diverse religioni o modalità d'espressione religiosa.
È quindi importante mettere a disposizione del cittadino informazioni sugli orientamenti e sull'organizzazione delle religioni praticate nel nostro Cantone.
Allo stesso tempo è importante promuovere buone relazioni tra lo Stato e le diverse comunità religiose del Cantone e affrontare i quesiti che sorgono in relazione alla libertà religiosa, alla funzione dello Stato, alle pratiche individuali della fede e all'importanza della religione come fattore di differenziazione.
Negli anni Settanta, quasi il 90% dei cittadini del Ticino si riconoscevano nella Chiesa cattolica. Questo numero si è ridotto del 26% da allora. Si sono dimezzate anche le Chiese e comunità protestanti. Al contrario, sono fortemente cresciuti coloro che non appartengono ad alcuna comunità religiosa passati dall’1.5 al 24.2%. Inoltre, quasi il 10% della popolazione residente in Ticino si riconosce in altre confessioni (cristiani ortodossi, comunità islamiche, israelita e altre chiese e comunità religiose).
Per il dettaglio della classificazione delle chiese e delle comunità religiose nella Rilevazione (disponibili a partire dal 1970) si rinvia alla pagina dell’Ustat.
Appartenenza religiosa popolazione residente in Ticino 1970-2021
1970 | 1980 | 1990 | 2000 | 2010 | 2015 | 2019 | 2020 | 2021 | |
% | % | % | % | % | % | % | % | % | |
Chiesa cattolica romana | 88.6 | 86.2 | 84.3 | 76.6 | 69.1 | 67.8 | 62.8 | 61,9 | 60,5 |
Chiese e comunità protestanti | 8.2 | 8.3 | 7.2 | 6.0 | 4.5 | 4.1 | 3.9 | 3,6 | 3,5 |
Altre comunità cristiane | 0.6 | 1.0 | 1.6 | 3.5 | 5.2 | 5.5 | 5.1 | 5,3 | 5,5 |
Comunità di confessione ebraica | 0.3 | 0.2 | 0.2 | 0.1 | (0.1) | (0.2) | (0.1) | (0,1) | (0,1) |
Comunità islamiche | 0.1 | 0.3 | 0.5 | 1.5 | 1.8 | 2.0 | 1.9 | 1,8 | 2,2 |
Altre chiese e comunità religiose | 0.1 | 0.1 | 0.2 | 0.3 | 0.6 | 0.6 | 0.7 | 0,7 | 0,6 |
Nessuna appartenenza | 1.5 | 2.7 | 5.2 | 7.5 | 15.9 | 17.8 | 24.2 | 25,4 | 26,3 |
Senza indicazione | 0.6 | 1.2 | 0.8 | 4.3 | 2.9 | 2.1 | 1.2 | 1,2 | 1,3 |
Totale | 100.0 | 100.0 | 100.0 | 100.0 | 100.0 | 100.0 | 100.0 | 100.0 | 100.0 |
Fonte: UST
Avvertenza: I risultati tra parentesi si riferiscono a estrapolazioni basate su 50 o meno osservazioni, devono pertanto essere interpretati con molta precauzione.
Dal 2002 il Dipartimento delle istituzioni collabora con il Centro intercantonale d’informazione sulle credenze (CIC), una fondazione di diritto privato finanziata dai cantoni di Vaud, Vallese e Ticino.
Il CIC è un centro di competenza specializzato nell’informazione, nella ricerca e nella formazione sul fenomeno religioso. Offre gratuitamente alla popolazione informazioni di qualità sui movimenti religiosi, sui gruppi religiosi controversi, nonché sulle politiche e legislazioni che regolano il campo religioso.
Dalla fine del 2018 il CIC collabora con la Piattaforma cantonale di prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento stopradicalizzazione.ch
Al CIC possono rivolgersi privati cittadini, amministrazioni pubbliche, scuole, associazioni private, movimenti politici, media, gruppi religiosi.
Per informarsi: https://www.cic-info.ch
La maggior parte dei fiumi del Cantone Ticino, che rappresentano una suggestiva attrazione turistica per il loro ambiente naturale e paesaggistico, sono pure un luogo ideale per lo svago e la pratica di numerosi sport (ad es. nuoto, canyoning, canoa, sub,…).
Per la loro conformazione, i corsi d’acqua possono tuttavia nascondere insidie anche per le persone più esperte. Il loro carattere torrentizio, le acque gelide, i sassi sdrucciolevoli, le forti correnti, i mulinelli, le cascate, i temporali che provocano repentini innalzamenti delle acque… sono tutti pericoli da non sottovalutare e che richiedono la massima cautela soprattutto se ci sono bambini.
La sicurezza informatica – cybersecurity – è certamente uno degli aspetti più importanti nel contesto della trasformazione digitale che giorno dopo giorno tocca da vicino privati, aziende e pubbliche amministrazioni, nessuno escluso. Anche se in forma diversa tutti necessitano di linee guida, riferimenti e soprattutto un buon livello di alfabetizzazione digitale per rendere il più sicuro possibile il perimetro entro cui si collocano le infrastrutture critiche, i dati sensibili e la sicurezza personale.
La necessità di definire delle linee di condotta comuni e condivise per una corretta gestione della sicurezza informatica a livello regionale, ha dato il via in Ticino alla creazione di un gruppo strategico di riferimento per quanto riguarda la sicurezza informatica, coordinando e proponendo attività rivolte alla sensibilizzazione e all’alfabetizzazione digitale. Il principio fondamentale verte sul fatto che un buon livello di sicurezza si ottiene soltanto quando tutti gli anelli della catena sono sufficientemente preparati e consapevoli.