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Aiuto umanitario

Medicamenti nei paesi in via di sviluppo

Grazie per aver scelto questa pagina!

La invitiamo a un momento di riflessione sulle enormi differenze (forse non è sbagliato chiamarle ingiustizie) fra il nostro e il Terzo Mondo. Queste differenze concernono anche la disponibilità di medicamenti e la loro accessibilità.

Il nostro Ufficio è spesso in contatto con associazioni umanitarie che si occupano di migliorare l'accesso ai medicamenti delle popolazioni meno favorite. Se è seriamente intenzionato a dar loro una mano può annunciarsi presso di noi.

L' aiuto umanitario farmaceutico deve essere un aiuto di qualità, dunque professionale, nel rispetto dei paesi aiutati.

Le buone intenzioni da sole non bastano, se non si ha la certezza che un determinato medicamento serva davvero è preferibile donare soldi.

Fino al 2012, la Farmacia cantonale disponeva di un assortimento di farmaci per l'aiuto umanitario costituito da medicamenti di prima necessità raccomandati dall'OMS. Le confezioni erano concepite specificatamente per il Terzo mondo e contenevano di solito 1000 dosi; il materiale d'imballaggio era ridotto al minimo. Questi medicamenti venivano forniti, a prezzo di costo, alle persone e associazioni attive nei Paesi bisognosi, previa indicazione del destinatario finale e solo se erano date le garanzie di una loro gestione corretta e sicura.
Per motivi di natura formale che dipendono dalla Confederazione, attualmente questa prestazione non può essere fornita.

Donazioni di medicamenti avvelenati: l'esempio dello Tsunami

Il Comitato internazionale dei farmacisti senza frontiere ritorna nella sua Newsletter n. 30 dell'ottobre 2005 sulla grande e sempre attuale problematica delle donazioni massicce ed inadeguate di medicamenti, presentando quanto è capitato in Indonesia dopo lo Tsunami.

Il Ministero della salute e il Dipartimento per l'approvvigionamento pubblico indonesiani hanno reso noto i risultati di uno studio realizzato a Banda Aceh.

  • 140 donatori di 39 paesi diversi - fra cui 53 organizzazioni nazionali e 48 internazionali - hanno donato 4000 tonnellate di medicamenti ad una popolazione inferiore a 2 milioni di abitanti.
  • Il 60% dei medicamenti non faceva parte dell'elenco nazionale dei medicamenti essenziali.
  • Il 10% erano medicamenti già scaduti al loro arrivo nella zona.
  • Il 30% aveva una durata di validità inferiore a 6 mesi oppure non recava nessuna data di scadenza.
  • Una parte dei medicamenti era contrassegnata da un nome commerciale sconosciuto al personale sanitario indonesiano.
  • Le confezioni e le informazioni erano scritte in 16 lingue straniere.
  • Alcuni medicamenti adeguati sono arrivati in un quantitativo talmente grande da costituire una riserva per la Provincia sufficiente per i prossimi 6-8 anni. Ciò rappresenta una concorrenza diretta all'industria farmaceutica locale.
  • Negli ospedali alcune camere normalmente destinate ai pazienti sono state sacrificate per conservare i medicamenti.
  • Saranno necessari diversi anni per recuperare e distruggere tutti i medicamenti inutilizzabili disseminati nella Provincia.
  • Nell'ottobre 2005 erano già stati identificati per la distruzione 1150 m3 di medicamenti, ovvero 345 tonnellate. Il costo di smaltimento di un simile quantitativo è di circa 1'400'000 Euro.

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