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Golene

Le zone golenali sono territori intimamente legati ai corsi d’acqua naturali o prossimi allo stato naturale, interessati dalla dinamica delle acque e periodicamente modificati nella loro morfologia e nel loro aspetto.

Ad ogni fenomeno di piena le acque invadono le sponde asportando la vegetazione, dislocando sedimenti, apportando sostanze nutritive - come materiale organico e sali minerali - e trasportando sementi da monte verso valle.

Si tratta quindi di ambienti in continua mutazione, dalla dinamica complessa e che rappresentano lo spazio vitale per una moltitudine di specie animali e vegetali specializzati.

Una delle caratteristiche delle zone golenali è la distribuzione spaziale di comunità vegetali particolari secondo la presenza d’acqua nel sottosuolo, la distanza dal fiume e la frequenza con cui le rive vengono interessate dalle piene.

Queste peculiarità si traducono in una ricchezza biologica fuori dal comune: le golene ospitano infatti un patrimonio genetico di altissimo valore.

Esse rappresentando inoltre il crocevia del reticolo alimentare, costituiscono comparti forestali assai produttivi - vestigia di ambienti un tempo assai diffusi - e rivestono un elevato interesse paesaggistico, simbolo vivente della natura ancora poco trasformata dall’uomo.

Un tempo molto frequenti sul territorio nazionale, questi ambienti sono stati progressivamente sottratti all’azione delle acque attraverso l’arginatura e la rettificazione di fiumi e torrenti.

Lungo i fondovalle, le golene allo stato naturale costituiscono oggi solo il 10% di quelle originariamente presenti.

Questi ambienti possono essere recuperati solo attraverso onerosi interventi di rivitalizzazione e rinaturazione.

Le golene residue sono pertanto assai preziose e nello stesso tempo ambite, poiché spesso costituiscono luoghi assai attrattivi per lo svago e le attività legate al tempo libero.

La pressione su queste zone è quindi rilevante.

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