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Paludi

Le paludi sono zone umide che un tempo venivano gestite a scopi agricoli per ricavarne strame.

Si parla anche di prati umidi, di prati a strame, di torbiere basse.

Le paludi sono ambienti rari e di singolare bellezza: dal profilo naturalistico sono, assieme alle torbiere, tra i più pregiati in Svizzera.

Esse rappresentano infatti gli ultimi spazi vitali per numerose specie vegetali e animali rare e minacciate.

Nell’ultimo secolo e mezzo nessun altro ambiente naturale è stato decimato e compromesso a tal punto, poiché considerato territorio privo di valore.

Nessun altro fruisce però oggi di una protezione altrettanto rigorosa, sancita nella Costituzione.

Le paludi si formano su terreni imbevuti fino in superficie d’acqua.

Sono alimentate da acqua freatica o di scorrimento.

Queste acque provenienti dal sottosuolo, dai pendii o da inondazioni sono ricche di sostanze minerali, per cui la vegetazione delle paludi è più ricca e variata rispetto a quella delle torbiere.

A dipendenza del grado d’umidità e del tipo di sfruttamento cui sono soggette, le paludi possono ospitare diversi tipi di vegetazione.

Troviamo i canneti (Phragmition) e le paludi a grandi carici (Magnocarition): associazioni povere di specie, ma che rivestono un ruolo importante, in particolare quali luoghi di nidificazione e svernamento di uccelli acquatici; i molinieti, classici prati da strame; le paludi ad alte erbe (Filipendulion), che testimoniano dell’abbandono dello sfruttamento a pascolo o a prato da strame; le paludi basifile o acidofile a piccole carici che sono le associazioni più ricche di specie vegetali.

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