16 marzo 2016

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I Chimici Cantonali tolgono dal mercato 71 articoli di bigiotteria pericolosa per la salute

In sintesi: L’Associazione dei Chimici Cantonali Svizzeri ACCS ha svolto nel 2015 -su scala nazionale- una campagna di verifica della bigiotteria presente sul mercato. 622 articoli sono stati sottoposti a test di cessione del nichelio. L‘11% dei campioni analizzati è risultato non conforme, è stato contestato e tolto dal mercato.

La bigiotteria che viene a contatto con la pelle non può, secondo l‘Ordinanza sugli oggetti che vengono a contatto con il corpo umano, rilasciare nichelio. Questo requisito di legge protegge coloro che intendono portare o portano bigiotteria, impedendo lo svilupparsi delle tipiche allergie da contatto con questo metallo.
In seguito all‘ampia diffusione alla fine del secolo scorso di bigiotteria a buon mercato, sono infatti aumentate fortemente le allergie da contatto da nichelio. Individui che portano -per lunghi periodi e a diretto contatto con la pelle- bigiotteria con parti metalliche che rilasciano nichelio, possono infatti sensibilizzarsi a questo metallo per poi mostrare, ad ogni nuovo successivo contatto, i tipici sintomi da allergia. La pelle s'infiamma, si arrossa, eventualmente si gonfia e possono formarsi delle papule e delle piccole vesciche (eczema). Spesso questa malattia della pelle è accompagnata da un forte prurito.
Per questo motivo i Laboratori cantonali procedono regolarmente a test di cessione del nichelio su bigiotteria sospetta (per il Ticino vedi rapporti annui 2009, 2010, 2013 e 2014). Anche chi produce, commercia e vende bigiotteria può, con un semplice e veloce test di sfregamento qualitativo, verificare –nell’ambito del proprio autocontrollo- se l’oggetto da loro prodotto, acquistato e/o venduto rilascia o no nichelio.
Per avere una visione generale della situazione nel nostro Paese, l’Associazione dei Chimici Cantonali Svizzeri ha svolto nel 2015 una campagna nazionale sottopondendo non meno di 622 articoli di bigiotteria sospetta a test di cessione del nichelio nonchè alla determinazione del contenuto di piombo e cadmio, pure regolato dalla legislazione. I risultati hanno mostrato che 71 campioni (11.4%) cedevano nichelio in quantità tali da causare allergie da contatto agli utilizzatori. In Ticino sono stati sottoposti ad analisi 20 campioni: uno è risultato non conforme per cessione di nichelio, uno per contenuto eccessivo di cadmio e uno per cessione di nichelio e contenuto eccessivo di piombo. Per proteggere la salute dei consumatori, le autorità cantonali di controllo hanno ovviamente sequestrato e tolto dal mercato tutti questi prodotti: in Ticino questa misura è stata ancor più appropriata poiche nei due casi di cessione di nichelio i prodotti erano dichiarati come "esenti da nichelio".
Nell’ultima campagna nazionale svolta nel 2007 fu contestato il 21% dei 464 oggetti analizzati. Malgrado i dati attuali mostrino un miglioramento, la quota di 11.4% di non conformità è ancora troppo elevata. Per evitare allergie da nichelio tutta la bigiotteria che rilascia questo metallo non deve più arrivare al fronte vendita.
In quest’ottica ai Chimici Cantonali Svizzeri appare alquanto problematico che gli operatori in questa filiera non sappiano talvolta nemmeno da dove arriva la merce da loro venduta: l’origine e la qualità di ben 375 dei 622 (60%) oggetti analizzati non era infatti nota al responsabile. Commercianti e venditori di bigiotteria devono quindi assumersi maggiori responsabilità, garantendo (così come richiesto dalla legislazione) l’assoluta tracciabilità dei propri prodotti ed essere sempre in grado di dimostrare (con i citati test di sfregamento svolti nell’ambito del proprio autocontrollo) che i propri prodotti non rilasciano nichelio.


 




 

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