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Plural nouns

Differenziare l'insegnamento dell'inglese

Intervista alla docente Rosa Ponti, classe terza media
Scuola media di Camignolo

La docente Rosa Ponti descrive la sua esperienza di differenziazione pedagogica nella scuola media. Le immagini che accompagnano l’intervista si riferiscono a una lezione di inglese dedicata ai sostantivi, nella quale gli allievi collaborano per scoprire e formulare le regole di formazione dei sostantivi plurali anglosassoni (plural nouns).

La lezione inizia con una ricapitolazione svolta dagli allievi a coppie, seguita da un momento di condivisione plenaria. Dopo la fase introduttiva, che permette agli allievi di riprendere quanto acquisito in precedenza, la docente illustra il piano di lezione riportato sulla lavagna e il percorso che porterà a esplorare i diversi aspetti grammaticali dei sostantivi plurali inglesi.

L’attività centrale della lezione prevede che ragazze e ragazzi collaborino tra loro nello scoprire e formulare le regole di formazione dei plural nouns. Per fare questo ricevono dei cartellini che suddivideranno dapprima in due gruppi (sostantivi al singolare e sostantivi al plurale), cercando poi di abbinare a ogni sostantivo singolare il corrispettivo plurale. Osservando le differenze nello spelling dei sostantivi, gli allievi creeranno di nuovo dei gruppi tenendo conto delle forme regolari e irregolari. Al termine di questa fase, il gruppo-classe è di nuovo riunito ed è chiamato a condividere le proprie scoperte, mentre la docente commenta e completa le osservazioni raccolte, annotando alla lavagna le regole di formazione dei plurali regolari e irregolari. Gli allievi possono così aggiornare i propri appunti e, nuovamente, è previsto un momento di scambio tra pari, durante il quale le coppie di allievi si confrontano su quanto appena appreso e mettono a fuoco eventuali dubbi o difficoltà.

Le ultime fasi della lezione, prima della ricapitolazione finale proposta dalla docente, prevedono lo svolgimento di un esercizio individuale che sarà corretto e valutato dagli stessi allievi attraverso l’uso di un semaforo. Le schede di esercitazione saranno poi raccolte dalla docente alla fine della lezione e contribuiranno tanto alla valutazione formativa quanto alla progettazione delle lezioni successive.

L’organizzazione dell’attività non prevede la suddivisione degli allievi in gruppi di capacità o l’attribuzione di consegne diversificate. La differenziazione interviene piuttosto sul piano dell’organizzazione della lezione, nell’alternare momenti condotti dal docente ad attività svolte dagli allievi sia attraverso il confronto tra pari sia attraverso il lavoro individuale. Si tratta di modalità di gestione differenziate che mirano a rendere la materia accessibile al maggior numero possibile di allievi. L’esposizione di un piano della lezione permette inoltre a ragazze e ragazzi di situarsi rispetto agli obiettivi e alle fasi dell’attività che sono percepite come tappe intermedie di un percorso di apprendimento. Il coinvolgimento di ogni allievo risulta quindi essere determinante e permette l’assunzione di un’attitudine orientata alla scoperta, spingendo all’interazione e alla collaborazione con i compagni e favorendo il confronto con le difficoltà incontrare e i progressi svolti.

Il docente assume invece ruoli diversi nel corso della lezione: è moderatore al momento dell’esposizione delle consegne, dei tempi e della distribuzione dei materiali; è osservatore e accompagnatore quando gli allievi lavorano a gruppi. Interviene invece come ‘insegnante’ quando fornisce ai gruppi spiegazioni, quando formalizza davanti al gruppo-classe riunito le regole grammaticali relative ai sostantivi plurali e, infine, quando svolge la valutazione formativa che gli permetterà di pianificare la prossima lezione, prevedendo se necessario momenti di rimediazione o di approfondimento.  

“Condivido le opinioni che sostengono che la differenziazione sia uno strumento a disposizione del docente. È il docente a organizzare la differenziazione, tenendo conto delle specificità degli alunni, imparando a conoscerli tramite l’osservazione, la valutazione formativa e sommativa, instaurando un dialogo, condividendo con allievi e famiglie obiettivi e riflessioni in merito al percorso di apprendimento, e costruendo la lezione in maniera tale che ogni singolo allievo si senta impegnato e coinvolto nel proprio percorso d’apprendimento, che prenda coscienza dei suoi punti forti e che ne faccia uso per migliorare laddove è più debole”.