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Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

16 aprile 2024

Discorso

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

16 aprile 2024

Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo


Locarno, Teatro Kursaal, 12 aprile 2024

Fa stato il discorso orale

Gentili signore e gentili signori,  
è con grande piacere e interesse che sono qui questa sera. Vi ringrazio molto per l’invito a questo evento nell’ambito della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo.  

Permettetemi prima di tutto di esprimere la mia gratitudine e quella del Consiglio di Stato alla Fondazione ARES – una Fondazione con la quale il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), che dirigo, da tempo lavora – e Autismo Svizzera Italiana, per il loro impegno e nello specifico per il promettente progetto della città che include, quest’anno a Locarno.  

Pensare alla città come a un organismo vivente, a un organismo che può imparare, crescere in qualche modo, capire meglio una sua componente – le persone che presentano un disturbo dello spettro autistico – e comportarsi in modo adeguato nei loro confronti cosicché queste ultime possano realizzare pienamente i loro diritti, è qualcosa di straordinario. È qualcosa di profondamente giusto. E al tempo stesso, lo vediamo, qualcosa che richiede sforzi, ma che è fattibile.  

Locarno non è la prima città al centro del progetto. Sarebbe stupendo poter arrivare un giorno, e un giorno non lontano, ad avere non “solo” le città ma un cantone intero che include, una società pienamente inclusiva. Si tratta di portare di condividere informazioni, di convogliare buon trattamento, rispetto, giustizia, cultura. E lo sappiamo, è spesso proprio grazie al sapere, alla cultura, che l’umanità si evolve.  

Restando nell’ambito della cultura è con gioia che – in qualità di responsabile del DECS – vedo come il teatro, in questo caso grazie a Spazio Asperger e la sua messa in scena di “Feynman, l’uomo che fece sparire l’infinito”, sia a sua volta vettore di riflessione, di conoscenza, portando un approccio valorizzante nei confronti di chi presenta un funzionamento neurodivergente.  

Permettetemi di citare pure il progetto, sviluppato da ARES e dall’Accademia Teatro Dimitri della SUPSI, che ha coinvolto dapprima giovani adulti e adolescenti in una formula inclusiva, e dal settembre scorso 2023 ha concentrato la propria attenzione su una classe di allieve e allievi di seconda elementare delle scuole di Losone, progetto presentato questo pomeriggio stesso agli studenti del DFA e del DEASS. È il teatro che viene in aiuto della “neurodiversità”. E il teatro che viene in aiuto della società.  

Credo nella forza della cultura per una società più equa, più adeguata. Alcune settimane or sono il DECS ha adottato per la prima volta Linee programmatiche di politica culturale, per gli anni 2024-2027. Linee il cui primissimo obiettivo è valorizzare il patrimonio culturale facilitando l’accesso all’offerta e assicurando la partecipazione e l’inclusione di tutte le categorie di popolazione.  

Il DECS, attraverso numerose sue collaboratrici e collaboratori, si china sull’autismo anche naturalmente sul fronte della scuola, della formazione.
Lo fa da tempo investendo sull’intervento precoce e intensivo, con tanti attori interni, collaborazioni con enti del territorio, e un coordinamento delle prestazioni da parte della Sezione della pedagogia speciale.
Anche la scuola dell’obbligo negli ultimi anni ha fatto a sua volta passi avanti importanti. Ogni bambino ha un suo sviluppo, le proprie caratteristiche; le offerte del nostro sistema scolastico sono particolarmente modulate e individualizzate. Con la volontà di garantire, a chi può beneficiarne, percorsi il più regolari possibile. Siamo convinti che questa sia la strada da percorrere. Stiamo al tempo stesso dando sempre maggiore importanza al lavoro sul contesto. L’esperienza di teatro della scuola elementare di Losone vuole anche esser questo, parte di un lavoro sul contesto. Come in fondo lo è il progetto stesso della città che include.

Un’attenzione particolare viene poi riservata alla transizione al post obbligo con quanto viene messo in atto sia nell’ambito della formazione professionale che del medio superiore. Penso soprattutto ad alunni e alunne con Asperger. Pure qui il ruolo di mediazione con il contesto è molto importante. Di riflesso sempre più vogliamo investire nella formazione di base e continua di docenti e operatori. Perché il ruolo del contesto è, per le allieve e gli allievi con DSA, fondamentale.  

Permettetemi una cosa. Desidero cogliere l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro che nella scuola si impegnano nell’accompagnamento delle allieve e degli allievi con disturbi dello spettro autistico: docenti, operatrici e operatori scolastici, i servizi stessi e i loro responsabili (Seps e Sostegno pedagogico) e non da ultimo le direzioni, indispensabili per la promozione di una formazione accessibile e di qualità.  

Detto questo, un grande valore aggiunto, ne siamo sempre più coscienti, è dato dal coordinamento tra i vari interventi – famiglia, scuola, servizi tutti, non solo quelli legati al mio Dipartimento – così da avere “un patto educativo condiviso”. Tematica cui verrà data attenzione nell’ambito del convegno di domani.  
E ci sono appunto altre figure che meritano la nostra riconoscenza. Ci tengo a esprimere la gratitudine e il sostegno del governo ai famigliari curanti. Famigliari curanti che giocano un ruolo cruciale nei confronti dei loro cari con disturbi dello spettro autistico, ma anche della società tutta. Famigliari curanti che vanno sostenuti e al tempo stesso valorizzati per il loro sapere, le energie che investono, la forza che riescono a mettere in campo, il ruolo che giocano nel tessuto sociale.  

Ci tengo ancora a ringraziare il Professor Mainardi, presidente della Commissione consultiva per l’autismo e i membri della Commissione stessa per il loro encomiabile impegno. E Clarissa Tami, madrina dell’importante progetto diversamente, che ha tra l’altro fatto un notevole lavoro sul linguaggio inclusivo, perché – lo sappiamo – le parole contano.  

Un grande grazie a chi dà vita allo spettacolo. A voi tutti e tutte qui questa sera. Grazie di cuore per avanzare assieme verso la piena realizzazione dei diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e per una società inclusiva, giusta, adeguata.

Marina Carobbio Guscetti
Consigliera di Stato