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Comunicato stampa

Dipartimento delle istituzioni
Dipartimento della sanità e della socialità

08 aprile 2020

Comunicato stampa

Dipartimento delle istituzioni
Dipartimento della sanità e della socialità

08 aprile 2020

Coronavirus: il diritto di visita in tempo di pandemia

In questa situazione in cui il Consiglio federale ha dichiarato la situazione straordinaria per far fronte al propagarsi del virus Covid-19 e ha introdotto una serie di misure per garantire i principi-cardine che portano al contenimento delle infezioni, le famiglie con genitori separati sono chiamate a uno sforzo supplementare nell’interesse dei figli per avere un contatto regolare (sia esso fisico o telematico) con mamma e papà.


La maggior parte delle famiglie separate si è organizzata con senso di responsabilità e nel rispetto delle indicazioni sanitarie ricevute per esercitare i diritti di visita così come stabiliti o per sostituirli, se necessario, con videochiamate. Ogni situazione famigliare è però unica e diversa dall’altra. Devono dunque in ogni fattispecie essere ponderati sia l’interesse del minore a mantenere un contatto regolare con il genitore con cui non vive, sia gli interessi generali di salute pubblica legati al contenimento del virus.

Il Consiglio di Stato, a tutela della salute pubblica, ha preso negli scorsi giorni i seguenti provvedimenti validi sino al 19 aprile 2020:

  • i diritti di visita dei minori collocati in istituti sono momentaneamente sospesi e sostituiti con contatti telefonici;
  • per i minori collocati in famiglie affidatarie è fatto formale invito alle famiglie di sostituire i contatti di persona con contatti telefonici o videochiamate;
  • ai punti di incontro è stato richiesto di accompagnare i genitori a sperimentare modalità alternative ai diritti di visita fisici.

Le Autorità regionali di protezione (ARP):

  • hanno dato istruzioni ai curatori educativi che vigilano sull’esercizio delle relazioni personali di proporre modalità alternative ai diritti di visita fisici;
  • per tutti gli altri casi di genitori separati, nel rispetto della libertà di ogni famiglia di organizzarsi, di tutelare il bene del minore e il suo diritto a frequentare entrambi i suoi genitori, non sono state date indicazioni precise.

Le predette decisioni sono in linea con le raccomandazioni della Conferenza per la protezione dei minori e degli adulti (COPMA) e rispecchiano quanto avviene negli altri Cantoni.
Ulteriori raccomandazioni della COPMA (documento del 3 aprile 2020 consultabile su www.copma.ch sub comunicazione/raccomandazioni):

  • nella maggior parte delle situazioni, due nuclei famigliari distinti che rispettano le indicazioni sanitarie di isolamento sociale in cui vivono i genitori di un minore o di più minori sono da considerare come un unico nucleo diviso in due abitazioni. Il minore alterna i suoi soggiorni tra un nucleo e l’altro. Vi sono tuttavia dei casi ove il rischio di contagio o per la salute pubblica giustifica che i genitori concordino che le relazioni personali tra il genitore non affidatario e il minore siano mantenute in modo alternativo tramite videochiamate, in particolare:
    • se in uno dei nuclei vi fosse una situazione di vulnerabilità al contagio (motivi di salute) da parte di un genitore o per un nonno residente nel nucleo familiare e non altrimenti collocabile;
    • se per l’organizzazione della famiglia o delle famiglie (per esempio famiglie ricostituite multiple) vi fosse un rischio di esposizione al contagio per il minore e di conseguenza per l’altro genitore o per un nonno residente nel nucleo familiare e non altrimenti collocabile;
    • se il genitore non affidatario lavora in ambito sanitario o ospedaliero ed è esposto al contagio di COVID-19;
    • se il genitore non affidatario non rispetta le indicazioni sanitarie.


In queste situazioni è consigliato ai genitori di concordare una sostituzione del diritto di visita fisico con contatti telefonici. Qualora i genitori non fossero disposti a trovare una soluzione comune o non fosse possibile farlo, spetta al genitore che ha motivo di fare sospendere il diritto di visita di adire l’Autorità regionale di protezione, motivando la sua richiesta.  

Il Governo fa appello al senso di responsabilità richiesto a tutti i cittadini, e ciò nell’ottica di trovare le soluzioni adeguate anche in questo delicato frangente che, come detto, richiede alle famiglie con genitori separati uno sforzo supplementare.