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Comunicato stampa

Consiglio di Stato

24 aprile 2020

Comunicato stampa

Consiglio di Stato

24 aprile 2020

Progetto complementare per la delocalizzazione di parte delle Aziende presenti nella zona industriale di Preonzo, nel Comune di Bellinzona


Il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio per lo stanziamento di un credito complessivo di fr. 3'056’044.--, di cui fr. 1'091’444.-- quale sussidio cantonale e fr. 1'964’600.-- quale sussidio federale, per il finanziamento del progetto complementare di delocalizzazione di parte delle aziende presenti nell’area industriale di Preonzo nel Comune di Bellinzona.

Il progetto riguarda il proseguimento e l’aggiornamento dell’importante progetto di delocalizzazione volontaria delle aziende presenti nella zona industriale di Preonzo. Con il progetto iniziale (Messaggio n° 6779 del 9 aprile 2013 che prevedeva lo stanziamento di un credito complessivo di fr. 9'002'086.--) sulle sette aziende operative nella zona industriale (Artisa Group Holding SA, Premel SA, Carrozzeria Della Cassina SA, Capannone del Comune, Gerre SA, Ecotecnology SA e Betra SA), l’Ecotecnology SA e la Betra SA non avevano aderito alla proposta di delocalizzazione e preferito gestire la loro attività con le probabili sospensioni del lavoro a dipendenza dei movimenti della parete rocciosa e della problematica dei flussi di detrito presenti lungo il pendio. Ora, dopo avere rivalutato a lungo termine la situazione, l’azienda Betra SA, ha richiesto di delocalizzare la sua attività e di poterla trasferire in un’altra zona industriale del Cantone e più precisamente nel Comune di Arbedo Castione. Con questa ulteriore partenza rimarrà ancora operativa un’unica azienda nella zona industriale di Preonzo, ossia la Ecotecnology SA.  

Dopo il crollo del maggio 2012, con una volumetria di circa 300 mila metri cubi gli spostamenti registrati sia dagli estensimetri che dalle mire geodetiche risultano in generale inferiori a 10 millimetri all’anno, ricalcando la tendenza del primo decennio di misurazioni (1990-2000) e confermando che il crollo della porzione frontale ha alleggerito il versante instabile. Dal 2013 a inizio 2020 la fessura principale sull’alpe Roscioro si è aperta di ulteriori 63 mm. Unicamente i lembi dell’ammasso roccioso più prospiciente che ha subito il distacco del 2012 indicano movimenti cumulati di alcuni decimetri e in un punto specifico di oltre 1 metro, facendo presagire un prossimo nuovo crollo frontale, pari a circa 30-50'000 mc. L’eventuale situazione d’emergenza viene sempre gestita, con il supporto del sistema di monitoraggio messo in campo e in collaborazione con la Sezione forestale cantonale, dal Gruppo tecnico frana Roscioro del quartiere di Preonzo istituito da parte del Comune di Bellinzona.  

Come per la prima delocalizzazione, la tipologia d’aiuto è stata stabilita di comune accordo con la Confederazione (maggiore finanziatore). Per quest’operazione si prevede un indennizzo nella misura del 70% dei costi riconosciuti.