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Comunicato stampa

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

15 giugno 2021

Comunicato stampa

Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

15 giugno 2021

Un intero anno scolastico in presenza, raggiunto l’obiettivo per nulla scontato

Il dato più significativo dell’anno scolastico 2020/2021 è apparentemente il più scontato: malgrado la pandemia e le restrizioni sanitarie, la scuola è rimasta aperta e non si è dovuto ricorrere nuovamente alla didattica a distanza come accaduto in occasione del confinamento della primavera 2020. Scuole comunali, scuole medie, scuole speciali, scuole medie superiori, formazione professionale e servizi di orientamento hanno quindi potuto portare a termine i rispettivi mandati educativi, assicurando la progressione degli allievi nel percorso della scolarità obbligatoria, orientandoli nel passaggio verso le formazioni successive, continuando a prendersi carico allievi con bisogni particolari, portando agli esami di maturità gli allievi del medio superiore e alle procedure di qualificazione gli allievi della formazione professionale di base e superiore.


Accanto al mandato formativo, la scuola ha anche assunto un importante ruolo sociale. Nel settore educativo le ripercussioni della pandemia sul benessere degli allievi di tutti gli ordini scolastici sono state osservate già durante il confinamento della scorsa primavera. Oltre a permettere di continuare il percorso di scolarizzazione, la scuola ‘aperta e in presenza’ ha offerto a tutti gli allievi opportunità regolari e stabili di relazione e socializzazione, a sostegno del benessere individuale e sociale. Il raggiungimento dell’obiettivo di mantenere una scuola il più possibile ‘in presenza’ è stato raggiunto grazie agli sforzi, ai sacrifici, alla flessibilità e anche alla creatività messi in campo dagli attori scolastici. L’anno che si sta per chiudere è stato infatti caratterizzato dalla costante e faticosa ricerca di un equilibrio tra le esigenze pedagogico-didattiche e le restrizioni imposte dalle misure di protezione sanitaria. I docenti hanno dovuto adattare le pratiche d’aula e d’insegnamento, così come le forme di collaborazione tra colleghi, mentre le direzioni hanno creato le condizioni organizzative necessarie per il rispetto delle misure di protezione. Le tecnologie digitali, diversamente da quanto accaduto durante il primo confinamento, hanno giocato un ruolo sussidiario permettendo agli allievi e alle classi in isolamento o in quarantena di evitare eccessive lacune di apprendimento. Arrivati a pochi giorni dalla fine dell’anno scolastico sappiamo di aver raggiunto un obiettivo ambizioso, il mantenimento di una scuola ‘aperta e in presenza’. Sappiamo anche che il raggiungimento dell’obiettivo ha indubbiamente generato oneri, responsabilità e carichi di lavoro eccezionali e straordinari, giustificabili unicamente dall’emergenza sanitaria. Oggi si percepisce da parte dell’insieme degli attori scolastici, che ringraziamo sentitamente per il grande impegno profuso, un comprensibile bisogno di ‘chiudere’ l’anno, di rigenerarsi nel corso delle vacanze estive e di riaprire la scuola a fine agosto in condizioni il più possibile vicine alla normalità pre-pandemica.    

Le scuole comunali Le scuole comunali sono riuscite a portare a termine l’anno scolastico con successo malgrado l’emergenza sanitaria che ha costretto per mesi a lavorare nell’incertezza. Gestire un sistema scolastico così complesso adeguandone l’organizzazione è stato sicuramente molto impegnativo. La scuola ha comunque saputo mantenere il proprio ruolo istituzionale confermandosi come indispensabile punto di riferimento per allievi, famiglie e più in generale per la società. Tutto questo è stato possibile grazie al grande e impegnativo lavoro svolto da tutti i portatori di interesse interni ed esterni e grazie alla collaborazione e al dialogo volti a raggiungere la giusta serenità per una scuola in presenza e in sicurezza. L’obbligo della mascherina per tutti i docenti ha sicuramente rappresentato una grande anomalia. La comunicazione non verbale, la mimica facciale, ecc. rappresentano una componente cruciale dell’insegnamento e i docenti hanno dovuto in parte reinventare il modo di fare e intendere la scuola mettendo in campo, oltre alla loro professionalità, molta creatività e flessibilità. Nell’emergenza sanitaria ogni direzione ha adeguato, secondo le direttive cantonali, il proprio piano di protezione che ha inevitabilmente obbligato restrizioni che hanno influenzato la natura abitualmente aperta e dinamica dell’istituto scolastico. Il divieto di mischiare gli allievi di differenti classi ha influenzato lo svolgimento delle ricreazioni, che dovevano essere organizzate in spazi e o tempi diversi. Le riunioni in presenza, le uscite di studio, le settimane fuori sede e le feste all’interno degli istituti non si sono potute svolgere come d’abitudine; anche in questo caso, docenti e direzioni hanno spesso individuato delle soluzioni interessanti per il bene degli allievi e nel rispetto delle restrizioni. Nel corso dell’anno scolastico 2020/2021 è stato rafforzato l’utilizzo delle nuove tecnologie. Sono state promosse delle formazioni con il Centro delle risorse didattiche e digitali e con il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della SUPSI. Segnaliamo ad esempio il corso base Didattica a distanza nelle scuole comunali che è stato promosso per tutti i docenti degli istituti scolastici comunali e agli operatori delle unità scolastiche differenziate come preparazione alla progettazione e alla gestione di attività di insegnamento e di apprendimento a distanza. A partire dall’esperienza svolte in diverse sedi scolastiche, il corso ha messo a tema alcuni concetti chiave nella progettazione e nella realizzazione di attività didattiche a distanza per la scuola elementare e la scuola dell’infanzia. Negli istituti scolastici sono stati designati i nuovi docenti responsabili delle risorse digitali. Queste figure, finanziate dal Cantone, sono state scelte per il loro interesse nell’applicazione delle nuove tecnologie educative, hanno avuto l’opportunità di approfondire le proprie conoscenze pedagogiche e didattiche, di dimostrare la loro voglia di innovarsi e soprattutto di mettere a disposizione dell’istituto di appartenenza il proprio sapere.  

L’insegnamento medio L’anno scolastico 2020/ 2021 è stato particolarmente intenso per le sedi di scuola media, che hanno dovuto convivere con le restrizioni dovute alla pandemia. Direzioni, docenti e allievi hanno potuto continuare la scuola in presenza pur con un uso costante e duraturo di mascherina, distanziamento e disinfettanti. L’esperienza acquisita lo scorso anno ha permesso a tutte le sedi di organizzare un insegnamento a distanza per allievi o classi in isolamento con minore preoccupazione e maggiore immediatezza organizzativa. Un sincero ringraziamento va alle direzioni e ai docenti che hanno saputo essere flessibili e creativi nel cercare soluzioni e alternative ad attività complementari alla didattica, come uscite di studio o attività sportive e culturali. Lo stesso vale per le allieve e gli allievi che hanno saputo essere pazienti e costanti nel mettere in atto le misure richieste dalle circostanze. Non sono mancati i momenti di incertezza, di difficoltà, di classi, allievi o istituti in quarantena con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista organizzativo, ma non è mai mancata la volontà da parte delle direzioni e dei docenti di continuare con la scuola in presenza, consapevoli dell’importanza e della centralità della formazione, della gioia di poter frequentare regolarmente compagne e compagni, dell’opportunità offerta dall’insegnamento e dal confronto con i docenti. Le famiglie sono state partecipi e presenti durante questo anno, hanno collaborato con molta disponibilità, accogliendo le decisioni e le richieste organizzative delle singole sedi. Ora a tutti un augurio di un buon, rigenerante e riposante periodo estivo in vista della ripresa dell’anno scolastico il 30 agosto. Dal punto di vista didattico vi è stata l’introduzione dei laboratori di italiano e matematica in I classe. I laboratori sono stati accolti positivamente, perché permettono per ognuna delle materie due ore di insegnamento con la classe dimezzata, quindi con un numero ridotto di allievi, fattore che rappresenta un’occasione di approfondimento, di ripresa di argomenti, di attività laboratoriale a piccoli gruppi o individualmente. Gli esperti di italiano e di matematica hanno accompagnato nel cambiamento le singole sedi e hanno lavorato con i docenti sui vari aspetti di questa prima esperienza. Nel prossimo anno scolastico la I classe continuerà con il laboratorio di matematica e italiano, la II classe vedrà l’introduzione dei laboratori di tedesco e la continuazione delle due ore di matematica laboratoriali. La riduzione del numero di allievi per classe in I e in III, in ambedue le classi si è scesi a 22 unità massime, che entrerà in vigore a partire dal prossimo 30 agosto, non fa che andare incontro all’esigenza, sempre più sentita, di una maggiore e migliore differenziazione dell’insegnamento.  

La pedagogia speciale L’allestimento dei piani di protezione e il loro rispetto da parte di tutti gli operatori e docenti coinvolti ha permesso di portare a termine l’anno scolastico raggiungendo l’obiettivo prefissato di svolgere tutte le attività didattiche con gli allievi in presenza. Durante tutto l’anno i docenti hanno svolto il loro lavoro con passione e serietà, con la consapevolezza che la presenza a scuola e in classe fosse davvero indispensabile. Non è stato notato un aumento delle assenze, mentre ciò che si può rimarcare è stata una minor possibilità di svolgere attività didattiche fuori sede. Dopo la fase di emergenza vissuta con il lockdown dello scorso anno, gli strumenti digitali sono stati integrati nelle pratiche diventando degli strumenti sussidiari alla didattica classica; i docenti e operatori hanno potuto inoltre beneficiare di questi strumenti per svolgere riunioni e incontri di rete. Anche l’offerta terapeutica dei servizi dell’educazione precoce speciale si è svolta grazie ad alcuni adeguamenti indispensabili, che hanno permesso alle famiglie dei piccoli utenti di beneficiarne pienamente. Questa attività permette di svolgere un lavoro di stimolazione e prevenzione con i bambini che presentano bisogni educativi particolari e permette di sgravare i loro genitori quando si trovano in difficoltà nella gestione dei figli a domicilio. Le logopediste private hanno pure svolto il loro lavoro come da consuetudine e, in alcuni casi, è stata accordata l’autorizzazione a svolgere terapie in remoto in aggiunta agli interventi svolti in presenza. Riguardo all’obbligo generalizzato di indossare la mascherina per docenti e operatori, occorre mettere in evidenza che, per i bambini e ragazzi in situazioni di fragilità, la relazione e il passaggio di informazioni è divenuto ancora più difficoltoso. Per questo motivo sono state fornite ai docenti e agli operatori che si occupano di allievi sordi e deboli d’udito le mascherine trasparenti che permettono di vedere la bocca. Questa fornitura è stata possibile grazie alla collaborazione tra le sezioni dell’insegnamento e della formazione, la Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia e le associazioni di persone sorde e deboli d’udito. Nell’anno scolastico 2020/2021 vi è stato un nuovo ampliamento dell’offerta di sezioni e classi inclusive. Questo aumento è il frutto di un grande lavoro svolto sul territorio, non solo dalla Sezione della pedagogia speciale, un lavoro reso possibile anche dall’impegno e dalla sensibilità degli ispettorati, delle direzioni e dall’accoglienza e dall’iniziativa di diversi Municipi e autorità di nomina. I riscontri continuano a essere molto positivi, tant’è che le previsioni confermano la tendenza a un aumento delle nuove classi/sezioni inclusive anche per il prossimo anno scolastico. Riguardo alle iniziative vòlte a promuovere una scuola ancora più inclusiva, in questi ultimi mesi è stato attivato un importante gruppo di lavoro che ha come scopo di riflettere e ragionare sulle diverse offerte di sostegno attualmente in vigore, con l’obiettivo di portare la scuola ticinese a essere sempre più accessibile.  

L’insegnamento medio superiore L’anno scolastico 2020/2021 è stato caratterizzato dalla necessità di recuperare eventuali lacune accumulate durante il lockdown e, con il peggioramento della situazione sanitaria, dalla messa in atto di tutte le possibili misure volte a mantenere l’insegnamento in presenza. Allievi, docenti e direzioni hanno saputo far fronte in maniera responsabile alla difficile situazione e meritano un sentito ringraziamento. Oltre all’impatto degli isolamenti e delle quarantene sulle attività di insegnamento in aula, le misure di protezione hanno implicato la rinuncia alle uscite di studio e alle settimane sportive e, per i docenti, la soppressione dei corsi di formazione continua in tempo di scuola. Con l’anno scolastico 2020/2021 è iniziata l’implementazione del nuovo piano settimanale delle lezioni nei licei. Il cambiamento ha interessato le prime classi e nei prossimi anni riguarderà progressivamente tutte le altre. La modifica si è resa necessaria a seguito dell’introduzione dell’informatica come disciplina obbligatoria, decisa dalla Conferenza dei direttori della pubblica educazione e dalla Commissione svizzera di maturità, così come dalla richiesta del Parlamento di rivedere la griglia oraria in modo da facilitare l’approccio alle materie scientifiche, permettendo un avvicinamento più graduale a queste materie. Oltre all’introduzione della citata nuova disciplina obbligatoria informatica, i principali cambiamenti riguardano la distribuzione delle tre materie delle scienze sperimentali (biologia, chimica e fisica) sull’arco dei quattro anni. Se, negli anni precedenti, tutte e tre le materie biologia, chimica e fisica erano previste nel primo biennio, quest’anno gli allievi di I classe hanno incontrato, oltre all’informatica, solo la chimica. Il corso di fisica deve infatti essere scelto dagli allievi che intendono seguire un’opzione specifica scientifica; analogamente gli allievi che desiderano seguire un’opzione specifica linguistica devono scegliere una quarta lingua. Ulteriori modifiche riguardano l’introduzione del laboratorio a classe dimezzata di francese, lo spostamento della storia dell’arte dalla II alla I e il potenziamento della disciplina economia e diritto, la cui dotazione in I è passata da una a due ore settimanali. La nuova griglia è stata ben accolta dagli allievi, dalle famiglie e dai docenti e non ha suscitato timori eccessivi o problemi irrisolvibili. La modalità che prevede l’insegnamento della fisica in prima solo per gli allievi che scelgono l’indirizzo delle opzioni specifiche scientifiche ha avuto riscontri positivi, così come è stato molto ben accolto l’inizio di formazione sgravato dalla presenza contemporanea di tutte le scienze sperimentali. Al termine della I classe gli allievi devono scegliere l’opzione specifica che intendono seguire; al momento attuale non abbiamo dati definitivi, perché le iscrizioni non sono ancora concluse, tuttavia rispetto al totale degli allievi di I classe il 57% ha seguito una quarta lingua e il 62 % il corso di fisica. Gli studenti che, per non limitare il ventaglio di scelte, hanno scelto entrambe queste discipline sono circa il 28%. Un’altra nota positiva riguarda la sperimentazione dell’opzione specifica di arti visive in corso presso il liceo cantonale di Mendrisio, dove al termine di quest’anno scolastico saranno rilasciate le prime maturità con questo indirizzo artistico.  

Il Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD) La pandemia ha continuato a influenzare le attività del CERDD, che ha continuato ad offrire strumenti per la formazione a distanza (Moodle e MS Teams), prestato dispositivi ad allievi e famiglie (pc/tablet, router mobili, ecc.), e fornito supporto a sedi scolastiche e a classi in quarantena tramite l’Help desk. Il CERDD si è pure occupato di coordinare la formazione dei docenti di ogni settore scolastico sulla didattica a distanza. Progettata e proposta in collaborazione con il DFA per le scuole comunali, scuole medie e scuole medie superiori e con l’Istituto universitario federale della formazione professionale per le scuole professionali, la formazione è stata realizzata mediante una metodologia innovativa che prevedeva un primo momento di apprendimento autonomo costituito dalla visione di webinar (in diretta o in differita) e dall’approfondimento di contenuti digitali caricati in corsi online sull’istanza Moodle creata ad hoc per i docenti. Al primo momento hanno poi fatto seguito dei workshop organizzati direttamente nelle sedi scolastiche. Questa strategia ha permesso di fornire una formazione di base sulla didattica a distanza in tutti gli ordini scolastici, mediamente all’incirca a un terzo dei docenti (650 docenti nelle scuole comunali, 550 nelle scuole medie, 170 nelle scuole medie superiori e 350 nelle scuole professionali). Parallelamente alle attività legate alla pandemia, la digitalizzazione della scuola ticinese procede e alcuni progetti mostrano oggi i loro primi importanti frutti. Rispetto al Masterplan per la digitalizzazione delle scuole cantonali, dopo un grande lavoro di progettazione che si svolgerà nel corso dell’estate saranno digitalizzate 10 sedi scolastiche (6 scuole medie, 3 scuole professionali, 1 liceo). A partire da settembre le sedi in questione saranno quindi dotate in ogni aula di rete WiFi, schermi tattili interattivi, risorse multimediali, piattaforme digitali, tablet/pc su carrelli mobili, accessi badge alle aule ecc. A giugno si conclude inoltre con un buon esito il primo anno di sperimentazione in 9 sedi di scuola professionale dell’approccio Bring your own device (BYOD). In queste sperimentazioni gli allievi hanno potuto utilizzare il loro dispositivo personale digitale. Nel mese di dicembre è stato integrato al CERDD il Centro di competenza GAGI (Gestione amministrativa delle scuole – gestione allievi e istituti) con buon successo. Continuano infine a essere proposte nelle sedi scolastiche diverse attività legate all’educazione all’uso consapevole delle tecnologie, come ad esempio il Teatro forum “Per un pugno di like”.  

L’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (UOSP) Gli orientatori hanno potuto proporre ad allievi e studenti le consulenze di orientamento presso le sedi scolastiche grazie al fatto che la scuola è sempre rimasta aperta. Questo ha permesso di seguire i giovani, come pure tutta la popolazione, nei progetti formativi, di studio, di perfezionamento e di riqualifica. Sono stati più di 1’500 gli stage di orientamento che sono stati organizzati in molte professioni, tranne in quei rami che risultavano chiusi o ad accesso limitato (come per esempio il settore sociosanitario). Espoprofessioni 2021 si è svolto dal 22 al 27 marzo con una formula diversa dal solito, caratterizzata da alcuni eventi in presenza e altri a distanza tramite il web. È mancata la possibilità di concentrare in un unico luogo l’evento e di presentare ai visitatori una panoramica a 360° dell’offerta della formazione professionale in Ticino. Il ricco programma, allestito in presenza e a distanza, ha comunque offerto un’importante opportunità per far conoscere le formazioni e le professioni ad allievi, genitori, insegnanti, ma anche ad apprendisti, studenti del medio superiore, così come a giovani e adulti intenzionati a perfezionarsi e a riqualificarsi. Il 24 marzo, nella settimana di espoprofessioni, si è tenuta la sesta edizione di aTUxTU, incontro fra aziende che offrono posti di apprendistati e allievi di quarta media intenzionati a svolgere un tirocinio. Grazie alla disponibilità di una scuola media si sono potuti organizzare gli incontri in presenza: ogni azienda ha incontrato i giovani in un’aula permettendo in tal modo agli allievi di confrontarsi con i datori di lavoro nel processo di candidatura. Sono 36 le aziende che vi hanno partecipato, 145 i giovani iscritti e 382 i colloqui di candidatura svolti per i 67 posti che erano messi a disposizione in 39 professioni. Fra gli eventi che non hanno potuto essere organizzati è da citare OrientaTI, il salone degli studi universitari, che si tiene solitamente in febbraio per le III classi delle scuole medie superiori; è stato annullato e si spera di riproporlo a settembre per le IV classi. A maggio si è completata l’indagine sulle scelte degli allievi al termine della IV media. Si è trattato di un primo rilevamento che andrà ad affinarsi nel tempo, perché le scelte dipendono dalle condizioni di accesso scolastiche/attitudinali e dalla stipulazione del contratto di apprendistato per chi sceglie il tirocinio. Al momento attuale abbiamo il 44.5% di allievi e allieve interessati al medio superiore e il 48.66% intenzionato ad iniziare una formazione professionale, fra questi il 29.95% nella formula dell’apprendistato in azienda e il restante 18.71% in una formazione professionale a tempo pieno. Dei 972 giovani (29.95%) che vogliono seguire un tirocinio, 263 (195 ragazzi e 68 ragazze) hanno già stipulato un contratto di apprendistato. Si ricorda a chi fosse interessato ad iniziare un apprendistato che tutti i posti di tirocinio sono pubblicati sul sito www.orientamento.ch. Gli stessi dati si possono consultare anche con l’applicazione BIZ App. Consigli utili relativamente alla lettera di candidatura, al curriculum vitae e al colloquio di selezione si trovano sul sito dell’UOSP https://www4.ti.ch/decs/ds/uosp/cosa-facciamo/dossier-di-candidatura-e-preparazione-al-colloquio/.

Le scuole professionali La formazione professionale rimane la scelta privilegiata dei giovani anche per l’anno scolastico 2020/2021, con circa due terzi degli allievi del post obbligatorio inseriti in un percorso professionale, di cui 6'278 in un percorso duale (scuola-azienda) e 3'705 in una scuola professionale a tempo pieno. A questi vanno aggiunti circa 1'226 allievi della Scuola cantonale di commercio, che prevede il rilascio, oltre che della maturità commerciale cantonale, anche dell’attestato federale di capacità. Degli allievi e delle allieve inseriti in un percorso professionale di base, circa il 30% frequentano i corsi che portano al rilascio della maturità professionale. Per quanto riguarda la formazione di grado terziario, sono 1'333 gli allievi e le allieve inseriti in uno dei 25 percorsi offerti dalle scuole specializzate superiori (SSS). Quest’anno scolastico ha comportato un intenso lavoro di collaborazione e organizzazione da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire continuità nella formazione dei giovani nel rispetto delle misure sanitarie in vigore. Nelle scuole con la formazione professionale di base le lezioni si sono svolte in presenza durante il corso di tutto l’anno scolastico. A partire dal 2 novembre 2020 le SSS, come le università e le scuole universitarie professionali, hanno invece svolto le lezioni in modalità a distanza, mantenendo in presenza unicamente le attività pratiche in laboratori adottando le misure di protezione previste dall’ordinanza federale. Nel 2021, ad eccezione degli operatori socioassistenziali, non è stata prevista come nel 2020 un’organizzazione alternativa per le procedure di qualificazione, che si svolgeranno regolarmente e coinvolgeranno circa 3’200 apprendisti e apprendiste nell’ultimo anno di formazione. Per quanto riguarda la formazione in azienda, nell’anno scolastico 2020/2021 si sono presentate situazioni diversificate. Alcune ditte hanno infatti continuato la loro attività senza problemi, magari introducendo il telelavoro. Altre invece hanno dovuto sospendere le attività, si pensi in particolare ai settori della gastronomia, degli eventi, del fitness e dei viaggi. La Divisione della formazione professionale, in linea e con il sostegno della task force nazionale “Prospettive tirocinio 2020”, ha rafforzato il ruolo dei centri di formazione aziendale e interaziendale, i quali hanno potuto accogliere dei giovani in formazione il cui datore di lavoro aveva bloccato le attività. Tra fine 2020 e inizio 2021 sono stati organizzati dei momenti di formazione supplementare per diversi addetti di cucina, accolti anche in alcune mense scolastiche, per i giovani e le giovani operatori/trici per la promozione dell'attività fisica e della salute che lavorano presso centri fitness o centri benessere e per gli operatori/trici di palcoscenico che hanno potuto sviluppare uno spettacolo al LAC di Lugano. Anche quest’anno sono continuati gli sforzi per contenere gli effetti negativi della crisi sanitaria sulla disponibilità di posti di tirocinio del duale. In questo contesto sono risultate essenziali le misure contenute nel messaggio Piu duale PLUS presentato a giugno 2020 e la collaborazione con tutti i partner istituzionali e del mondo del lavoro. Tra le misure attivate troviamo il bonus finanziario di fr. 1'000.- alle aziende per i nuovi contratti di tirocinio con inizio tra il 1° giugno e il 1° novembre 2021 esteso alle nuove assunzioni al 2°, 3° e 4° anno di formazione, il numero verde 0800 606 607 per le aziende interessate a formare apprendisti/e e il lancio della BIZ App, la nuova applicazione per cellulare che sostiene i giovani nella ricerca di un posto di apprendistato. È stata inoltre ulteriormente intensificata l’attività di promozione e sensibilizzazione in collaborazione con la Città dei mestieri della Svizzera italiana, nuovo polo informativo per tutto ciò che concerne formazione e lavoro. Il Servizio, oltre alle consulenze che ricoprono diversi ambiti sia formativi che legati al mondo professionale, offre un calendario ricco di eventi e appuntamenti informativi. Dall’inaugurazione, avvenuta a gennaio 2020, si contano 240 eventi con più di 3’400 partecipanti. Tra le tematiche trattate troviamo presentazioni di professioni e settori professionali, porte aperte di istituti scolastici, appuntamenti informativi sulla formazione continua e conferenze su temi vari.  

La campagna di collocamento in apprendistato A ottobre 2020 l’UOSP, in collaborazione con la Divisione della formazione professionale, ha trasmesso a tutte le aziende autorizzate a formare apprendisti il formulario per la raccolta dei posti per l’anno scolastico 2021/2022. Come previsto dal Piano Più duale PLUS, l’avvio è stato anticipato di un mese rispetto agli anni precedenti ed è stata introdotta anche la modalità online a complemento della forma cartacea. La nuova modalità è stata utilizzata da circa 1/3 delle aziende che hanno risposto al sondaggio. Stando ai dati del 7 giugno 2021, 1’079 aziende hanno risposto positivamente all’indagine segnalando complessivamente 1'740 posti d’apprendistato (nel 2020 erano 990 aziende per un totale di 1'835 posti). In Ticino ogni anno sono circa 2'500 le persone che iniziano un apprendistato nella modalità duale scuola-azienda, di cui solo una parte (713 nel 2020, pari al 30%) in modo diretto dopo la scuola media. Oltre ai giovani che hanno concluso la scuola dell’obbligo, il mercato dei posti di apprendistato interessa infatti anche le persone che decidono di cambiare formazione professionale di base, chi si avvale di offerte o soluzioni transitorie, i ragazzi e le ragazze che interrompono il liceo o un’altra scuola a tempo pieno e gli adulti senza titolo che vogliono qualificarsi nella professione svolta. Nel nostro Cantone la situazione sul mercato dei posti di apprendistato è monitorata dalla Divisione della formazione professionale che, insieme ai partner della formazione professionale, coordina dal 2020 le misure del Piano d’azione Più duale PLUS. L’obiettivo è assicurare a tutti i giovani e le giovani di trovare un posto di tirocinio nonostante la pandemia di coronavirus e, allo stesso tempo, permettere alle aziende di occupare i posti di apprendistato vacanti per coprire il futuro fabbisogno di professionisti qualificati. La campagna di collocamento a tirocinio 2021/2022 sta entrando nel vivo. Allo stato attuale (7 giugno 2021) sono già stati sottoscritti 549 nuovi contratti di apprendistato in azienda, 160 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, rispettivamente 74 in più rispetto al 2019. Sul totale dei 549 contratti già sottoscritti al 7 giugno, 263 sono con giovani in uscita dalla scuola media (331 nel medesimo periodo del 2020). Considerando il numero di nuovi contratti che normalmente si registrano a fine ottobre e che costituiscono l’obiettivo esplicitato nell’ambito del piano d’azione Più duale PLUS, vi sono poco meno di 2’000 contratti ancora da sottoscrivere. Anche se in termini complessivi, l’evoluzione delle sottoscrizioni di contratti di apprendistato segna una tendenza positiva rispetto allo scorso anno, la sfida di riuscire a collocare tutti i giovani e le giovani che intendono iniziare un apprendistato e, rispettivamente, di occupare tutti i posti di apprendistato offerti dalle aziende, è ancora aperta. Attualmente risultano disponibili circa 800 posti di tirocinio, consultabili sul sito orientamento.ch oppure scaricando l’applicazione per dispositivi mobili BIZ App. Invitiamo tutti i giovani e le giovani che si apprestano a concludere la IV media e che non hanno ancora trovato un posto di tirocinio a rivolgersi al proprio orientatore/trice di sede. La Città dei mestieri della Svizzera italiana è un riferimento importante per tutti i giovani e gli adulti che desiderano informarsi sulle possibilità di formazione professionale di base, superiore e continua o di una riqualificazione professionale, con la possibilità di usufruire di consulenze informative individuali e di un centro di documentazione multimediale. Questa estate sarà attivato il Gruppo operativo collocamento a tirocinio, che si occuperà di sostenere i giovani che a metà agosto non avranno ancora trovato una soluzione. La Città dei mestieri della Svizzera italiana propone in agenda diversi eventi e possibilità d’incontro con organizzazioni nel mondo del lavoro e aziende alla ricerca di giovani apprendisti/e consultabili su https://www.cittadeimestieri.ti.ch/lagenda/.