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Archivio Argomenti

Autori: Patrizia Pesenti
Autori: Redazione
Data: 30 maggio 2007

Intervista della redazione a Patrizia Pesenti, presidente del Consiglio di Stato e direttrice del Dipartimento della sanità e della socialità

A tu per tu con Patrizia Pesenti

I direttori dei cinque Dipartimenti si presentano sulle pagine della rivista aziendale Argomenti: una serie di interviste personali offre l'occasione per conoscerli da vicino.

Secondo la sua visione in cosa consistono concretamente l'abbattimento delle barriere dipartimentali e la novità nell'individuare ed affrontare in maniera congiunta le principali tematiche cantonali, temi discussi nell'ambito della due giorni di 'clausura' al Monte Verità?

Sarà possibile abbattere le barriere dipartimentali semplicemente perché tali barriere, intese come muri di Berlino o compartimenti stagni, già non esistono. L'attività governativa è la sintesi del lavoro effettuato nei singoli dipartimenti, spesso in sinergia tra loro come molti funzionari che ci stanno leggendo sanno bene per esperienza diretta.
Si può dire per contro che i temi prioritari che abbiamo individuato nella seduta del Monte Verità sono temi che rendono necessario lavorare assieme. Due esempi valgono più di tante parole: valorizzare e potenziare le occasioni di lavoro vuol dire far cooperare formazione professionale, economia, interventi di supporto ai disoccupati, quindi ambiti di competenza di almeno tre dipartimenti, DECS, DFE e DSS. Discorso analogo per la protezione ambientale e la qualità dell'aria e dell'acqua, dove da qualche anno è operativo il GOSA, gruppo di lavoro che si occupa di salute e ambiente composto di funzionari di Territorio e DSS.
Non si tratta tanto di abbattere barriere, quindi, ma piuttosto di potenziare e rinsaldare la cooperazione su obiettivi interdisciplinari. In due parole: maggiori sinergie.


Quali cambiamenti comporterà il nuovo modo di condurre l'Amministrazione cantonale per chi è chiamato a prendere decisioni e per chi, invece, deve attuarle?

Per chi deve prendere delle decisioni si tratta di praticare una collegialità 'applicata' e non semplicemente 'declamata'. In questo senso le premesse nel nuovo esecutivo mi pare ci siano tutte. Quanto ai funzionari ci si attende da loro (ma hanno già dimostrato di essere all'altezza) la capacità di collaborare in vista del raggiungimento degli obiettivi, pensando cioè più al punto dove si vuole arrivare che non al punto da cui si parte. In qualche caso forse occorrerà un po' più di elasticità, abituarsi al lavoro di gruppo, ma non ritengo costituirà un problema.


Con quale spirito si prepara ad affrontare il quadriennio appena avviato? Quali sono le sue aspettative nei confronti dell'Amministrazione cantonale?

Le aspettative sono quelle di sempre, poiché sono perfettamente consapevole dell'ottimo livello di capacità e preparazione dell'Amministrazione pubblica ticinese; ed è sufficiente vedere come funzionano le pubbliche amministrazioni in altri Paesi per rendersi conto del grado di professionalità raggiunto dai nostri funzionari in Ticino. Quanto allo spirito con cui affronto il nuovo quadriennio, beh, come ho già detto è molto positivo. Un clima sereno è la premessa essenziale per svolgere un buon lavoro e questo clima oggi esiste.


L'Amministrazione cantonale è un'azienda attiva 365 giorni all'anno e questo vale anche per chi la dirige.  Durante il periodo di 'tregua estiva' oltre al Rendiconto dello Stato quali libri metterà in valigia?

Devo deluderla... Il Rendiconto dello Stato lo lascio dov'è, per il semplice motivo che l'ho già letto. La tregua estiva durerà poco: vogliamo presentare il preventivo 2008 in anticipo rispetto ai tempi indicati dalla legge, come già fatto l'anno scorso. Porterò quindi con me tutti i libri che ho accatastato nei mesi scorsi e che non sono ancora riuscita a leggere. E che evidentemente non riuscirò a leggere, non tutti almeno.