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Autori: Simona Casati
Data: 21 luglio 2009

Articolo di Simona Casati

Aiuto una zecca!

Con la bella stagione aumenta la voglia di uscire all'aperto e di passeggiare nei nostri boschi. Chi si nasconde nel sottobosco? Attenzione alle zecche! Questi animaletti sono vettori di malattie infettive per l'uomo. Per capire come ci si può proteggere meglio conoscerle.

Cosa sono le zecche?
Le zecche non sono degli insetti! Le loro otto zampe ci fanno intuire una parentela con i ragni dei quali, in effetti, sono parenti stretti. Le zecche sono degli ectoparassiti ematofagi. Adattati alla vita parassitaria, si nutrono infatti del sangue di animali più grandi (ospiti) come mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e casualmente anche dell'uomo; durante questo processo possono trasmettere diversi organismi patogeni.
A differenza di altri artropodi ematofagi (come le zanzare), lo spostamento orizzontale delle zecche è molto limitato (adulti fino a un 1 m), mentre sono trasportate passivamente e ridistribuite sul territorio dall'ospite. Alcuni ospiti come i piccoli mammiferi hanno la capacità di trasportare le zecche per qualche centinaia di metri, mentre i mammiferi di media e grossa taglia e gli uccelli, soprattutto quelli migratori, possono disseminare questi animaletti in territori molto più estesi.
In Ticino sono state catalogate una decina di specie di zecche tra le quali Dermacentor marginatus, Haemaphysalis punctata, Ixodes hexagonus, I. ricinus, I. trianguliceps, Rhipicephalus bursa, R. sanguineus e R. turanicus. Tra queste la più frequente ed epidemiologicamente importante sia in Ticino che in Europa è I. ricinus, capace di trasmettere virus, batteri, protozoi e nematodi e quindi di causare delle infezioni più o meno gravi.

Dove troviamo la zecca Ixodes ricinus?
Ixodes ricinus non vola, non salta, non cade dagli alberi! La troviamo sulla bassa vegetazione (erba, cespugli, sottobosco) dove trova un microclima fresco e umido. In Svizzera questa zecca è presente nei boschi, nelle zone confinanti con i boschi e sui bordi dei sentieri fino ad un'altitudine di circa 1'500 m. Non ama gli spazi aperti aridi ed esposti al sole. Nel suo habitat deve anche trovare la fonte del suo nutrimento: gli stadi immaturi (larve e ninfe) parassitano ogni genere di animale, mentre gli adulti prediligono animali di grossa taglia (cervi, mucche, ecc.).
I fattori climatici e ambientali hanno avuto un impatto favorevole sulla diffusione di I. ricinus, che si è ora insediata fino a una quota di 1'500 m ed avanza progressivamente verso il nord della Scandinavia. L'attività delle zecche aumenta ad una temperatura superiore ai 4-5°C. Al di sotto di questa e sopra ai 25°C rimane inattiva al suolo sotto le foglie morte. Durante l'inverno la mortalità delle zecche è molto elevata. Il tasso di sopravvivenza per le larve è del 5%, mentre per le ninfe si situa attorno al 20%. Gli inverni meno rigidi e sempre più corti possono quindi avere un ruolo significativo sulla densità della popolazione e sull'attività della zecca. In effetti, la zecca ha più tempo per compiere il suo ciclo vitale e quindi arriva prima alla riproduzione. Più il periodo di attività è prolungato nel tempo, maggiore è la proporzione di zecche che passeranno l'inverno in uno stadio avanzato dello sviluppo.
L'elevata presenza di cervi in Ticino ha un influsso positivo sulla densità della popolazione di zecche e questo si ripercuote anche sull'incidenza delle malattie trasmesse da questi artropodi. Il riforestamento naturale durante gli ultimi 50 anni, ha favorito l'aumento della popolazione di ungulati ed ha creato nel sottobosco l'habitat ideale per le zecche. Inoltre il ritorno dell'uomo alle campagne e alle zone periferiche aumenta la sua esposizione alle zecche.

Com'è la vita della zecca?
ll ciclo di vita di Ixodes ricinus comprende tre stadi: larva, ninfa e adulto (maschio o femmina). Durante tutta la sua vita si nutre solo tre volte, una per ogni stadio. I pasti durano 2-3 giorni per la larva, 6-7 per la ninfa e 6-11 per la femmina. Terminato il pasto di sangue la zecca si lascia cadere al suolo. Tra un pasto di sangue e l'altro passano diversi mesi durante i quali la zecca digerisce, muta in uno stadio successivo e aspetta sull'erba il passaggio di un nuovo ospite. Una volta adulta si riproduce: la femmina depone migliaia di uova al suolo e muore. Il ciclo vitale dura dai 2 ai 6 anni. Di solito Ixodes ricinus è attiva da marzo a ottobre; d'inverno si trova nel suolo, nascosta tra le foglie secche.

Quali principali malattie trasmette la zecca Ixodes ricinus in Svizzera?
In Svizzera, la zecca Ixodes ricinus trasmette all'uomo due malattie infettive importanti: la borreliosi di Lyme e la meningoencefalite estiva da zecca.

La borreliosi di Lyme
La borreliosi di Lyme è causata da un batterio chiamato Borrelia burgdorferi sensu lato. Il nome della malattia proviene da una cittadina americana, Lyme, dove furono osservati i primi casi nella metà degli anni '70. In Svizzera, tra il 5 e il 50% delle zecche sono portatrici di questo batterio, con variazioni regionali. In Ticino questo valore si aggira attorno al 15%. L'incidenza della malattia è molto difficile da quantificare, poiché i casi positivi non devono essere notificati all'Ufficio Federale di sanità pubblica; si stima che siano circa 3'000 le persone che ogni anno sono colpite da questo batterio. La borreliosi di Lyme può colpire la pelle, le articolazioni, il sistema cardiaco ed il sistema nervoso. Il trattamento consiste in una cura di antibiotici adattata ai sintomi; attualmente non esiste alcun vaccino.

Sempre di più si sente parlare di un aumento dei casi di borreliosi di Lyme in Europa, ma non è chiaro se questo incremento corrisponda ad una tendenza reale e valga anche per la Svizzera. La malattia di Lyme è diffusa nelle zone temperate dell'emisfero nord con 85'000 casi in Europa e tra i 15'000 e i 20'000 riportati annualmente negli Stati Uniti. Il numero di casi riportato in Europa è comunque largamente sottostimato a causa della mancanza di dati per diverse nazioni, compresa la Svizzera, e per l'elevato numero di casi che rimane non diagnosticato ogni anno. I dati disponibili sul numero di casi o sierologie positive, anche se a volte confusi e non precisi, ci permettono di tracciare una mappa del rischio in Europa, dove si osservano due gradienti che partono virtualmente dall'Europa centrale: il primo, decrescente, orientato verso nord (Scandinavia) e il secondo, pure decrescente, verso il sud dell'Europa (Italia, Spagna, Grecia. Portogallo). La fascia dove l'incidenza della malattia di Lyme sembra essere più alta si situa nell'Europa centrale e nei paesi baltici.

Per il Ticino, ma anche per la Svizzera non abbiamo a disposizione dati chiari che ci permettano di capire l'andamento dell'incidenza della borreliosi e l'evoluzione della malattia nel corso del tempo. Si presume che vi sia un aumento delle persone colpite da questa malattia infettiva; questa percezione è confermata dall'andamento europeo.
Non abbiamo inoltre statistiche sull'incidenza di questa infezione per il canton Ticino e per questa ragione l'Istituto cantonale di microbiologia ha iniziato a raccogliere i dati sui casi di LD dal 2007 tramite un apposito formulario inviato a 400 medici ticinesi. I dati raccolti ci indicano che la borreliosi è diffusa anche sul nostro territorio con un'incidenza di base di 7 casi su 100'000 abitanti. Sicuramente l'incidenza reale è più elevata, ma comunque sembra essere molto al di sotto di quella nazionale (40/100'000).

La meningoencefalite estiva da zecca
La meningoencefalite estiva da zecca (TBE "Tick-borne encephalitis" o FSME "Frühsommer Meningoenzephalitis") è causata dal virus TBE che provoca un'infezione suddivisa in due fasi. Non esiste alcun trattamento specifico. È disponibile la vaccinazione, consigliata alle persone che vivono o che frequentano le zone a rischio (vedi file pdf).
Il virus TBE è stato messo in evidenza in alcune zone delimitate, chiamate focolai naturali che ricoprono la maggior parte dei paesi dell'Europa, della Russia e dell'Estremo Oriente. In Svizzera, i focolai si concentrano soprattutto a nord-est e sull'altipiano, come mostra la cartina dell'Ufficio federale della sanità pubblica. In queste zone a rischio, tra il 0.5 e il 3% delle zecche sono portatrici del virus. Da notare che nessun focolaio è stato trovato in Ticino. Dal 2004 al 2006 abbiamo assistito ad un forte aumento dei casi, passando da 132 casi nel 2004 a 208 nel 2005 e a 245 del 2006, e all'apparizione di nuovi focolai nell'ovest della Svizzera. La raccomandazione di fare la vaccinazione alle persone che vivono nelle zone a rischio e la sensibilizzazione verso la problematica ha permesso la diminuzione del numero dei casi negli ultimi due anni con 111 casi nel 2007 e 123 nel 2008.).

Come proteggersi?
Indossare degli abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi infilati nelle calze per impedire alle zecche di intrufolarsi sotto i vestiti, usare un repellente efficace contro le zecche, evitare il contatto con la vegetazione del sottobosco sono tutti accorgimenti utili. Un attento controllo, al rientro a casa, dei vestiti e di tutto il corpo, compresi avambracci, cuoio capelluto (specialmente nei bambini), incavo del ginocchio e regione inguinale aiuta ad eliminare eventuali zecche raccolte durante la passeggiata.
In caso di morsicatura è importante togliere la zecca il più presto possibile, possibilmente entro 12 ore dalla morsicatura, per evitare che microorganismi già presenti nelle ghiandole salivari riescano a infettare l'organo morsicato. Non tutte le zecche, comunque, sono portatrici di microorganismi che provocano delle malattie.
La zecca va tolta con una pinzetta eseguendo una trazione lenta e decisa (http://www.ti.ch/DSS/DSP/Istcm/zecche/come_togliere.htm). L'uso di liquidi (alcool, olio, ecc.) è altamente sconsigliato, in quanto questi potrebbero causare il rigurgito nella zecca e dunque aumentare il rischio di un'eventuale trasmissione di patogeni.

Si possono trovare ulteriori informazioni sul sito www.ti.ch/zecche e sull'opuscolo Zecche che può essere scaricato dallo stesso sito oppure richiesto alla segreteria dell'Istituto cantonale di microbiologia a Bellinzona.