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Autori: Benedetta Giorgi Pompilio
Data: 24 ottobre 2007

Al Museo Cantonale d'Arte a Lugano viene approfondito il ruolo del disegno nell'opera del celebre artista russo Alexej von Jawlensky

ALEXEJ VON JAWLENSKY. IL VALORE DELLA LINEA

Alexej von Jawlensky (1864-1941) è considerato uno dei pionieri della pittura moderna ed è celebre per i suoi quadri ricchissimi di colore, tanto che lui stesso affermava "il mio mondo è il colore". Il suo talento pittorico è però stato già oggetto di importanti esposizioni, mentre mancava uno studio approfondito sulla sua poliedrica produzione di disegni. Al valore del disegno - e quindi della linea - nella sua opera è dedicata la mostra in corso al Museo Cantonale d'Arte a Lugano fino al 6 gennaio 2008.

Esiste un cospicuo corpus di disegni, che Jawlensky ha realizzato lungo il corso di tutta la sua carriera artistica con tecniche diverse (soprattutto la matita, ma anche il carboncino, l'inchiostro e il gessetto).
Non a caso le sue prime opere sono state disegni, per lo più accademici, che risalgono al periodo della formazione dapprima all'Accademia di San Pietroburgo e successivamente nella rinomata scuola dello sloveno Anton Azbe a Monaco di Baviera, città in cui si era trasferito nel 1896. È però emblematico che anche la sua ultima opera, un sofferto autoritratto, sia stata realizzata a matita.
Accompagnano allora il visitatore lungo il percorso museale, esemplificando bene la centralità della linea, i grandi nudi degli anni 1912-13; i ritratti femminili della moglie Helene, della compagna intellettuale Marianne von Werefkin, dell'amica e sostenitrice Emmy Scheyer, dell'assistente Lisa Kümmel, della collezionista Tony Kirchhoff; gli autoritratti e la poco numerosa ma intensa serie dedicata all'amico ballerino Sacharoff.

Nonostante l'attenzione a Lugano si sia concentrata espressamente sul disegno, non mancano alcune significative opere pittoriche proprio perché in esse emerge chiaramente il ruolo preponderante della linea. Essa spicca come marcato contorno nelle opere fortemente espressive degli anni Dieci ed è presente come impianto lineare o tratto di colore nelle note serie delle "Teste mistiche" (1917-19), dei "Volti del Salvatore" (1917-22) e delle "Teste astratte" (1918-33).

Nelle "Meditazioni" (1934-37), in cui il volto divino è evocato attraverso larghi tratti intersecati in orizzontale e in verticale, la pittura si fa disegno ottenuto con il colore. Val la pena di ricordare che Jawlensky legava ciascuna delle serie ad un unico soggetto, a uno specifico formato e a un supporto ben preciso, e che una volta cessata la serie non veniva più ripresa. Interessante notare che tre delle serie più note sono state iniziate durante il suo soggiorno in Svizzera e si sono intensificate nei tre anni trascorsi ad Ascona, dal 1918 al 1921, che lui stesso definì fra i migliori della sua vita.

Per capire meglio gli spunti e il clima di cui Jawlensky si è nutrito, i suoi disegni e le sue poche incisioni - dal momento che non praticò mai molto quest'ultimo mezzo espressivo - sono posti in un proficuo dialogo con una quarantina di disegni e di incisioni di Ferdinand Hodler (1853-1918), Henri Matisse (1869-1954) e Wilhelm Lehmbruck (1881-1919), artisti che il russo aveva avuto occasione di conoscere personalmente e verso i quali nutriva profondo rispetto. Da tale confronto trapelano sia interessanti punti di contatto sia sostanziali differenze, che consentono al visitatore di approfondire e amplificare i temi centrali del nudo, del ritratto e della danza.

Ad ulteriore suggello del legame di Jawlensky con il Cantone Ticino, si segnala la presenza dell'Archivio Alexej von Jawlensky, che si occupa della tutela dei diritti d'autore; esso ha pubblicato i quattro volumi del catalogo ragionato e, di recente, ha dato inizio a una serie di pubblicazioni relative alle nuove ricerche sulla vita e sull'opera di Jawlensky. L'Archivio è diretto dalla nipote dell'artista Angelica Jawlensky Bianconi e ha sede a Locarno (via delle Monache 16, tel. 091.7514982, info@jawlensky.ch).

Benedetta Giorgi Pompilio, Collaboratrice scientifica al Museo Cantonale d'Arte


ALEXEJ VON JAWLENSKY. IL VALORE DELLA LINEA
Lugano, Museo Cantonale d'Arte, fino al 6 gennaio 2008 (ma: 14-17; me-do: 10-17; lu, 24, 25 31 dicembre, Capodanno chiuso).
Catalogo edito da Silvana Editoriale.
Per informazioni e prenotazioni: www.museo-cantonale-arte.ch, benedetta.giorgi@ti.ch, tel. 091.9104780

Attività legate all'esposizione:
1) sabato 10 novembre, ore 15: visita guidata per singoli visitatori Fr. 15.-, dipendenti cantonali Fr. 5.-
2) domenica 11 novembre, ore 15-16.30: atelier la linea magica per bambini dai 5 agli 11 anni Fr. 5.-
3) martedì 20 novembre, ore 18: visita guidata gratuita per i dipendenti cantonali
4) domenica 25 novembre, ore 15-16: racconti incantati per bambini dai 5 agli 11 anni Fr. 5.-
5) sabato 1. dicembre, ore 15: visita guidata per singoli visitatori Fr. 15.-, dipendenti cantonali Fr. 5.-