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Autori: Elena Giambini-Barutta
Autori: Sandra Rossi
Autori: Danuscia Tschudi
Data: 29 maggio 2006

Intervista di Sandra Rossi a Danuscia Tschudi, responsabile del Servizio gender, e a Elena Giambini, responsabile educativa SUPSInido.

Azienda formato famiglia

L'asilo nido sul posto di lavoro: l'esperienza avviata alla SUPSI con un servizio destinato a collaboratrici, studenti e famiglie esterne.

Quando e perché è nata l'idea di creare un asilo nido alla SUPSI?

Danuscia Tschudi: L'idea di creare un asilo nido alla SUPSI è nata dai risultati di due indagini che hanno sondato quali erano le esigenze del corpo studentesco, delle collaboratrici e dei collaboratori SUPSI nel conciliare gli impegni familiari con gli obblighi professionali e formativi.

Nell'autunno 2002, su mandato del Servizio Gender della SUPSI (servizio per le pari opportunità) è stato realizzato lo studio dal titolo "Le forme di conciliazione tra formazione, famiglia e lavoro" sulla base di un questionario inoltrato all'insieme degli studenti della SUPSI. Nell'inverno 2002 un'indagine informale ha permesso di verificare i bisogni delle collaboratrici e dei collaboratori nella conciliazione tra famiglia e lavoro.

Da queste ricerche è emersa una reale difficoltà, soprattutto per le donne, nel riuscire a conciliare le attività di studio e/o professionali con la cura dei figli al di sotto dei 4 anni. Il Servizio Gender ha quindi proposto alla Direzione SUPSI di creare un nido per favorire la conciliazione tra impegni familiari, professionali e formativi del personale e del corpo studentesco. La Direzione ha appoggiato l'idea ed è così iniziata la progettazione della struttura.

Come avete proceduto per realizzare il progetto?

Danuscia Tschudi: Fin dall'inizio si è deciso di creare SUPSInido prioritariamente per i figli tra i 4 mesi e i 3 anni delle studentesse, degli studenti, dei collaboratori, delle collaboratrici della nostra scuola universitaria aprendo però la struttura anche a famiglie esterne. Abbiamo quindi verificato nelle aziende del piano del Vedeggio l'interesse per un nido nella regione. In seguito, ci siamo interessati agli aspetti finanziari e logistici. Abbiamo cercato attivamente una sede idonea per il nido nelle vicinanze dei due dipartimenti SUPSI situati a Manno, trovando nell'ubicazione attuale nello stabile Suglio una soluzione ideale sia per gli ampi spazi interni sia per lo spazio verde a disposizione. Abbiamo scelto con attenzione il personale educativo perché siamo convinti che per garantire un servizio di qualità sia fondamentale un'équipe educativa qualificata.

Partecipare alla realizzazione di SUPSInido è stata per me una sfida professionale entusiasmante per la varietà di aspetti che il progetto ha comportato e per il fatto che mi ha permesso di collaborare con colleghe e colleghi SUPSI ma anche esperti ed esperte esterni, attivi nei più svariati ambiti da quelli pedagogici, educativi, logistici, architettonici a quelli finanziari.

Qual è l'impostazione educativa che sta dietro a SUPSInido?

Elena Giambini: Grazie allo strumento dell'osservazione, l'educatore/trice identifica obiettivi precisi e programma i percorsi educativi per raggiungerli.

L'équipe educativa fra i suoi molteplici compiti ha quello di favorire un importante stimolo verso l'autonomia. Grande importanza è data alla cura degli spazi (angoli curati e adeguati per ogni fascia d'età) e ai materiali proposti (stimolanti e che possano attirare l'attenzione del bambino).

Momento importante del nostro lavoro educativo è il periodo dell'inserimento del bambino al nido (periodo di 15 giorni in cui il bambino frequenta il nido con uno dei due genitori). Durante questi primi incontri il bambino inizia a familiarizzare con il nuovo ambiente e con i suoi coetanei, la famiglia conosce il nido, mentre l'équipe educativa conosce il bambino attraverso i racconti dei genitori e l'osservazione. È un momento molto delicato in cui si preparano le basi per la costruzione di significativi rapporti affettivi e di collaborazione con la famiglia, per il benessere del bambino.

Chi sono i piccoli ospiti e come si svolge una loro giornata tipo?

Elena Giambini: SUPSInido accoglie bambini dai 4 mesi fino ai 3 anni. La giornata inizia con l'accoglienza del bambino e della mamma o del papà nel gruppo. Dopo il saluto il bambino può scegliere spontaneamente un gioco che piú gli interessa e iniziare così la sua giornata. Quando tutti i bambini previsti sono arrivati, si fa una piccola colazione a base di frutta fresca, tè e biscotti.

Terminata la colazione, il bambino può di nuovo scegliere il gioco o l'attività da svolgere. L'adulto nel frattempo osserva il gruppo e si avvicina ai bambini che dimostrano maggiori difficoltà ad organizzarsi spontaneamente. Ogni bambino ha i suoi ritmi e le sue abitudini, si cerca quindi di rispettarli per farli sentire il piú possibile accolti in questo luogo che gradualmente diventa sempre piú famigliare. A volte proponiamo attività (pittura a dita, giochi con l'acqua, plastilina, uscite in giardino ecc.) in cui è sempre il bambino il vero protagonista.

Alle 11:30 è servito il pranzo. Dalle 12:30 alle 13:00 iniziano le prime uscite per i bambini che non frequentano il pomeriggio. Per chi rimane iniziano i preparativi per andare a nanna.

Anche durante il momento della siesta si rispettano i bisogni e i ritmi individuali di ogni bambino, quindi non necessariamente tutti dormono nello stesso momento.

Alle 15:00 proponiamo la merenda e da quest'ora in poi iniziano le prime uscite fino alle 18:15, momento di chiusura di SUPSInido.