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Autori: Redazione
Autori: Dario Ghisletta
Data: 10 maggio 2010

Intervista al Presidente del Parlamento ticinese per l'ultimo anno della legislatura 2008-2011

Dario Ghisletta alla testa del Parlamento

Dario Ghisletta, oggi assume la presidenza del Gran Consiglio. Un nuovo impegno e nuove responsabilità. Quali le aspettative?

Il compito principale sarà quello di rendere le discussioni nell'aula parlamentare chiare e comprensibili ai cittadini. Non dipende evidentemente tutto dal Presidente, ma, in modo particolare dalla collaborazione di tutti i deputati.
Si aggiunge il compito di rappresentanza e di presenza alle più importanti manifestazioni che hanno un carattere istituzionale. Saranno occasioni di vivere realtà concrete del presente, che affonda radici nel passato e che si proietta nel futuro.

La sua presenza quale deputato in Gran consiglio è cominciata nel 1999 e, inoltre, per 24 anni nel Consiglio comunale e in seguito per 12 è stato in Municipio e Vicesindaco di Bellinzona. Pensa che sia più preziosa, per il suo futuro ruolo di Presidente, l'esperienza in Gran Consiglio, oppure gli anni in Consiglio comunale?

L'esperienza nelle istituzioni penso possa servire. Ci sono però le nuove tecnologie, i nuovi sistemi di comunicazione, le "modernità" che impongono continui aggiornamenti.
La conoscenza e l'esperienza saranno sicuramente di aiuto. Un insegnamento che ho acquisito è quello dell'ascolto e dell'imprescindibile rispetto delle regole.

Oltre alla realtà ticinese, lei conosce anche le istituzioni europee. Ricordiamo che partecipa, con l'incarico di Presidente della Delegazione svizzera al Consiglio d'Europa, al Congresso dei poteri locali e regionali. Reputa che questa esperienza potrà portare nuovi approcci, idee, in seno alla gestione del dibattito politico in Gran Consiglio?

Dal 2000 ho partecipato a molti incontri internazionali un po' in tutta l'Europa e soprattutto alle sessioni plenarie che si svolgono a Strasburgo. I dibattiti politici a questo livello sono stati di stimolo per conoscere realtà parlamentari diverse, e ciò è utile per appropriarsi del meglio che si verifica e per stare lontani dal peggio che capita.
Uscire dal proprio orto è sempre stimolante e ricco di insegnamenti.

Quali saranno le sue priorità con l'incarico di Presidente del legislativo ticinese?

Il buon funzionamento delle istituzioni è una regola d'oro che può permettere ai cittadini di avere fiducia nelle forme democratiche. I rapporti con gli altri poteri dello Stato, corretti e di reciproco rispetto, sono indispensabili per avere soluzioni per il bene della popolazione. Rispetto per il Consiglio di Stato e per il Potere giudiziario, per tutte le cittadine e i cittadini, quindi quella parte della società che viene comunemente definita, in modo un po' vago, come società civile.

Nelle ultime settimane sono apparsi articoli e fotografie in cui era relativizzata la serietà dei deputati durante le sedute del Gran Consiglio. Pensa che sia una critica fondata e, quindi, siano necessarie nuove regole di comportamento nelle sedute parlamentari?

Credo proprio che l'immagine di un parlamento rispettoso di comportamenti civili abbia bisogno di migliorare. L'immagine migliore l'avremo soltanto con comportamenti degni della carica che si occupa. Ogni deputato deve fare la sua parte rispettando tutte le altre persone e comportamenti consoni a un organismo che può favorire la fiducia nelle istituzioni. Conto molto su margini di miglioramento, che sono ampi, e su pochi cattivi esempi che devono diventare le eccezioni.
Siamo in un parlamento, dove si parla e si ascolta. Non si perda mai il riferimento al principio "le parole sono pietre".