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Autori: Stelio Righenzi
Data: 17 marzo 2009

Articolo di Stelio Righenzi, presidente del Gruppo di lavoro per l'educazione sessuale nelle scuole 2 (GLES 2)

Educazione sessuale nelle scuole: importante più che mai!

"Affrontare il tema dell'educazione sessuale significa toccare dei valori esistenziali e richiede un atteggiamento di grande rispetto verso le diversità della comunità umana. È necessario in modo particolare un grandissimo rispetto verso l'allievo. Ogni bambino di questo mondo nasce sessuato, cresce e si sviluppa fisicamente, mentalmente e sessualmente. Scopre il suo corpo e, con una curiosità sempre più marcata per la sessualità, giunge alla pubertà, che ne farà un essere umano adulto. Durante tutto questo percorso di crescita, ha bisogno di adulti che sappiano accompagnarlo, guidarlo, rispondere alle sue domande espresse o "nascoste" che siano. L'educazione sessuale fa parte dell'educazione della persona e risponde a un bisogno dell'allievo di poter crescere e svilupparsi in modo armonioso. Questo bisogno è indipendente dalle sue origini, dalla sua cultura o religione." (dal Rapporto finale del Gruppo di lavoro per l'educazione sessuale nelle scuole ticinesi, Bellinzona, aprile 2006)

Premessa
Fra gli obiettivi dichiarati nelle Linee direttive e nel Piano finanziario del Consiglio di Stato per la presente legislatura vi è l'intenzione di un potenziamento delle attività di educazione sessuale (ES) nei vari ordini di scuola.
Per questo primordiale obiettivo, già nel 2004, il Forum per la promozione della Salute nella Scuola era stato incaricato di creare al suo interno uno speciale Gruppo di lavoro per l'educazione sessuale nelle scuole (GLES). A questo gruppo vennero perciò attribuiti i seguenti compiti:
- elaborare le linee direttive per l'educazione scoalistica nelle scuole, con indicazioni specifiche per ogni settore scolastico;
- proporre un programma di formazione di base e continua dei docenti;
- suggerire possibili supporti didattici per docenti e allievi e possibilità di consultazione;
- proporre indicazioni riguardanti il rapporto scuola-famiglia;
- precisare l'ambito d'intervento degli operatori esterni;
- precisare le modalità di verifica periodica della realizzazione dei programmi elaborati.

Il Rapporto del GLES
Lo speciale gruppo di lavoro ha presentato i risultati del suo lavoro nell'aprile 2006 e il mese successivo lo stesso è stato fatto proprio dal Forum per la promozione della Salute nella Scuola.
Il Rapporto si suddivide in due parti: una prima parte definisce le basi concettuali e descrive una completa panoramica del contesto scolastico di riferimento in materia di ES; una seconda parte è invece dedicata alle "raccomandazioni operative" sia per le attività educative e formative in materia di ES con gli allievi, sia per quanto concerne la necessaria pianificazione di un'adeguata formazione destinata ai docenti.
Successivamente approvato anche dai due Dipartimenti interessati, ovvero il Dipartimento dell'educazione della cultura e dello sport (DECS) e il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), il Rapporto fu poi messo in consultazione fra varie istanze che operano dentro e fuori la scuola (docenti, operatori scolastici in genere, gruppi di genitori, associazioni, eccetera).

Le linee guida per l'educazione sessuale nelle scuole
Considerati gli ampi consensi espressi da più parti sul documento prodotto, i due Dipartimenti DECS e DSS hanno così successivamente approvato, con Risoluzione del 6 novembre 2008, le Linee guida per l'educazione sessuale nelle scuole che definiscono concretamente le modalità operative per il potenziamento delle attività di ES nei vari ordini di scuola.
In particolare questo importante documento comprende alcune considerazioni di carattere generale relative al ruolo del docente, a quello di eventuali specialisti esterni che - su chiamata - possono intervenire nelle scuole, al rapporto scuola-famiglia per un'indispensabile collaborazione e suddivisione dei ruoli, all'importanza dei supporti didattici e all'opportuno monitoraggio delle varie esperienze educative realizzate nei singoli istituti scolastici. Seguono poi una serie di indicazioni programmatiche destinate ai singoli livelli scolastici.
Un primo intervento informativo è stato nel frattempo realizzato dal Centro didattico cantonale con l'apertura di uno spazio appositamente riservato a queste tematiche sul sito internet della Divisione della scuola. Infatti, all'indirizzo www.scuoladecs.ti.ch/educazionesessuale, è possibile trovare già sin d'ora i documenti sopraccitati. Oltre a ciò è stata già prodotta una "bibliografia ragionata" a disposizione dei docenti e degli educatori in genere, suddivisa per fasce d'età e scolarizzazione. Nello stesso sito si potranno trovare a breve utili informazioni destinate a coloro che intraprenderanno progetti didattici di ES in ambito scolastico e proposte di formazione per i docenti.

Il GLES 2
Per mezzo di una specifica Risoluzione del 9 febbraio 2009, il DECS ha infine provveduto a definire un nuovo gruppo di lavoro su queste tematiche (GLES 2) che avrà come compiti di:
- valutare la documentazione didattica destinata ad allievi e docenti e procedere alla sua diffusione;
- proporre iniziative di formazione e di aggiornamento rivolte ai docenti;
- proporre l'elaborazione di nuovi materiali didattici.
Sarà compito di questo gruppo, fra l'altro, gestire e aggiornare le pagine del sito sopraccitato.

Per una "nuova" educazione sessuale
La problematica educativa di un'ES da svolgersi in ambito scolastico era nata, nelle nostre scuole, agli inizi degli anni '70 del secolo scorso, grazie alle iniziative individuali di alcuni docenti sensibili a questi bisogni. Alcuni timidi e temerari tentativi di introdurre "lezioni" di ES in alcune classi delle nostre scuole elementari e maggiori di allora avevano dovuto fare i conti con diverse resistenze, ostacoli e perplessità manifestatisi sia fra le autorità scolastiche locali e cantonali, sia (e soprattutto) fra parte dell'opinione pubblica, che in varie occasioni si era dichiarata assolutamente avversa a certe attività educative che, si diceva a quei tempi, dovevano restare di esclusiva competenza della famiglia. I tempi sono decisamente cambiati e le opinioni, anche in questo campo, si sono modificate in modo assai importante.
Durante gli anni '80 poi, il fenomeno drammatico della diffusione del virus dell'AIDS (purtroppo anche alle nostre latitudini) ha di fatto cambiato radicalmente il modo di vedere le cose e di concepire il mondo anche ai più reticenti e ai più timorosi.
Al giorno d'oggi non vi sono più importanti obiezioni (o resistenze) a determinate attività educative come quelle previste per l'ES nelle scuole. Dunque potremmo quasi dire che il compito dei docenti è divenuto più facile. Ma non è così. Infatti anche le nostre scuole e la composizione del corpo studenti che vi fa capo (oltre alle loro famiglie) sono fortemente evolute.
La stratificazione sociale e culturale del mondo studente è divenuta più complessa e variegata, le problematiche sociali/relazionali e familiari si sono vieppiù complicate, i tradizionali valori educativi sono stati via via rimessi in discussione. Tutto ciò ha reso e continua a rendere sempre più difficoltoso e impegnativo il "fare scuola" e ciò ha una diretta conseguenza anche nelle attività didattiche programmabili nell'ambito dell'ES. Accanto dunque alle attività che saranno da impostare e da svolgere con le classi dei vari livelli occorrerà prevedere un'indispensabile formazione e un continuo aggiornamento del corpo insegnante affinché lo stesso possa contare su competenze assolutamente corrette e all'altezza delle sfide educative che lo attende.
La "nuova" ES nelle scuole dovrà in particolar modo considerare quattro "elementi portanti", assolutamente imprescindibili ai fini del conseguimento degli obiettivi prefissati:
- una corretta, completa e adeguata informazione in materia di sessualità;
- un'educazione al senso di responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri;
- un'educazione al rispetto e alla tolleranza;
- un'educazione all'affettività.