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Autori: Roberto Tettamanti
Data: 24 aprile 2007

Giornata internazionale contro il rumore del 25 aprile 2007

Il silenzio è d'oro!

Quali sono i rischi e gli effetti sulla salute - rumore domestico e del vicinato: bastano piccoli accorgimenti per proteggersi

Quest'anno la giornata internazionale contro il rumore focalizzerà l'attenzione sul tema legato alle conseguenze del rumore sulla salute. L'esposizione continua al rumore fa ammalare in quanto il corpo è sottoposto a uno stress costante. L'inquinamento fonico infatti non ha soltanto ripercussioni sull'orecchio, ma anche sull'intero organismo, che può essere sottoposto sia a disturbi temporanei sia a patologie croniche.

La Svizzera partecipa per la terza volta a questa giornata promossa a livello nazionale dall'associazione Cercle Bruit, dalla Società Svizzera di Acustica, dalla Lega svizzera contro il rumore e dall'associazione Medici per l'ambiente. L'iniziativa è inoltre sostenuta dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

In Ticino l'Ufficio della prevenzione dei rumori, in collaborazione con l'Ufficio di promozione e di valutazione sanitaria e con il Centro didattico cantonale, ha preparato una serie d'iniziative destinate a sensibilizzare l'opinione pubblica e le scuole ticinesi su un tema che viene spesso sottovalutato. Saranno diffuse trasmissioni radiofoniche dedicate all'approfondimento sul tema del rumore e della salute pubblica, nonché dei rumori domestici e del vicinato. A Castagnola proseguirà, inoltre, l'esposizione "Suoni e frastuoni" inaugurata lo scorso 26 febbraio e aperta al pubblico fino al 14 giugno 2007.

Il nostro udito è arcaico

Come organo particolarmente sensibile, il nostro udito risale a un'epoca caratterizzata dal silenzio, quando la sua funzione era quella di permettere all'uomo di riconoscere in anticipo eventuali pericoli. In queste situazioni l'organismo subiva un incremento della pressione sanguigna, in grado di favorire un particolare stato di allerta che lo preparava alla fuga o alla lotta. Da allora, il sottofondo rumoroso è cambiato in modo drastico e siamo costantemente sommersi da un'infinità di rumori dalle origini più disparate. Il nostro corpo, tuttavia, reagisce ai rumori forti e molesti proprio come centinaia di anni fa, generando uno stress che alla lunga può compromettere il nostro benessere e la nostra salute.

Siamo sempre sotto stress

Queste continue reazioni di allarme e di stress possono causare danni alla salute, come disturbi digestivi, ipertensione, infarto cardiaco o turbe del sonno. Il rumore può inoltre far diminuire la concentrazione e provocare cambiamenti d'umore quali depressione o aggressività. Il corpo non si abitua all'inquinamento fonico. I suoni forti, come ad esempio l'ascolto della musica, possono inoltre danneggiare l'udito anche in maniera diretta e permanente.

Costi esterni del rumore

Secondo uno studio condotto dall'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) nel 2000, i costi generati esclusivamente dal rumore del traffico stradale e ferroviario hanno raggiunto quasi il miliardo di franchi. Di questi 874 milioni erano imputabili alla riduzione del valore delle pigioni e 124 milioni ai costi sanitari dovuti al rumore (99 milioni dovuti al traffico stradale e 25 milioni a quello ferroviario).
Questo studio però non considera né i costi esterni del traffico aereo, né quelli legati alla "fuga dal rumore" o al calo di rendimento sul posto di lavoro o a scuola per la mancanza di concentrazione.

Fuga dal rumore

Non sorprende che le persone tormentate dal rumore cerchino di sfuggire al frastuono, spostandosi in zone più tranquille dove il paesaggio sonoro è ancora di qualità. Anche la fuga, però, ha il suo rovescio della medaglia, visto che nella maggior parte dei casi gli abitanti di queste zone discoste utilizzano l'automobile per recarsi al lavoro nei centri cittadini, aumentando il carico dell'inquinamento fonico. Anche gli spostamenti durante il tempo libero incidono notevolmente: si stima, infatti, che circa il 50 per cento del traffico motorizzato sia legato proprio alle attività ricreative.

Cosa possiamo fare?

Sebbene la problematica del rumore vada risolta tecnicamente, intervenendo alla fonte o limitandone la propagazione, risulta determinante il contributo che ognuno di noi può dare con il proprio comportamento, soprattutto sulle strade e in casa.

Ecco in breve alcuni suggerimenti:

- per gli spostamenti, se possibile, utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta, oppure, se il tragitto è breve, andare a piedi;
- in automobile mantenere uno stile di guida tranquillo e regolare, evitando brusche frenate e accelerazioni;
- per rispetto delle proprie orecchie e di quelle dei vicini, evitare in casa di tenere un volume troppo alto del televisore, della radio e dello stereo;
- per i lavori di giardinaggio utilizzare, se possibile, apparecchi (tosaerba, motoseghe, ecc.) manuali o elettrici che sono meno rumorosi di quelli a motore;
- nel tempo libero non creare disturbi ai vicini quando si svolgono attività all'aperto, specialmente alla sera e durante il fine settimana;
- in discoteca, ai concerti e durante prove musicali, utilizzare una protezione auricolare e mantenere una distanza sufficiente dalle casse acustiche;
- quando si ascolta musica ad alto volume con iPod, Mp3 e in cuffia, prevedere pause regolari che permettano di recuperare a pieno le proprie capacità uditive (ricorda: un'esposizione prolungata comporta danni per l'udito!).

Siti web di approfondimento
- www.ti.ch/rumore
- www.rumore.ch

Roberto Tettamanti, roberto.tettamanti@ti.ch, Collaboratore scientifico dell'Ufficio della prevenzione dei rumori