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Autori: Milko Del Bove
Data: 14 dicembre 2006

La collana "Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana" edita dallo Stato contribuisce a approfondire la conoscenza dei personaggi che diedero lustro al Ticino, attraverso lo studio della loro corrispondenza e degli appunti di lavoro.

Il Ticino delle lettere e nelle lettere

È da poco stato presentato il secondo volume della serie, che raccoglie l'epistolario del padre somasco Francesco Soave da Lugano, vissuto nella seconda metà del Settecento.

A guardare sull'atlante vien da chiedersi quanto peso abbia un minuscolo angolo di territorio a ridosso delle Alpi, alla periferia geografica e linguistica italiana, dove il sí suona, e quale possa essere il contributo che un'esigua porzione di popolazione è in grado di dare a una lingua, alla cultura e alla storia che le sono proprie. Per quanto marginale e discreto, il Ticino seppe tuttavia coltivare sul suo suolo, nel corso dei secoli, personalità che lasciarono un segno importante nella cultura italiana e che in qualche caso superarono quei confini geografici e linguistici per imporsi all'attenzione della ribalta europea.

Ora lo stato del cantone Ticino, per il tramite della Divisione della cultura, ha avviato un progetto editoriale volto al recupero o alla conferma del valore specifico di alcuni fra i suoi cittadini piú prestigiosi, grazie a una serie di pubblicazioni monografiche che conta a oggi due titoli già dati alle stampe e altri cinque in preparazione. Il 25 novembre è stato presentato a Lugano il volume che riunisce le lettere del padre somasco Francesco Soave (in occasione del bicentenario della sua morte), curato da Stefano Barelli. Fa seguito all'edizione tradotta e commentata del Liber hexametrorum del bleniese Giacomo Genora, pubblicata nel 2005 a cura di Lucia Orelli-Facchini.
L'epistolario di Francesco Soave
Il luganese Francesco Soave, vissuto fra il 1743 e il 1806, fu uno dei maggiori esponenti della congregazione dei padri somaschi e personalità di spicco della cultura italiana fra Sette e Ottocento, in primo luogo grazie alla sua opera di profonda riforma dell'istruzione nella direzione dello statuto di scuola pubblica e all'intensa attività pedagogica che lo vide autore di numerosi testi scolastici diffusi ovunque nella Lombardia austriaca come in area ticinese.
Docente universitario a Parma e Pavia, insegnante al Reale Ginnasio di Brera, Soave fu studioso di filosofia e di pedagogia e dedicò l'intera sua vita all'educazione, nel senso piú nobile del termine: crescita intellettuale e spirituale dell'individuo, maturazione di quegli strumenti che lo avrebbero messo nella condizione di contribuire a sua volta alla crescita e allo sviluppo della società.
Pochi invece furono i lavori letterari veri e propri - cosa di cui suoi contemporanei lo rimproverarono, data la qualità e l'autorità che tutti gli riconoscevano. Si salvano le sue traduzioni da Virgilio e Ovidio e le Novelle morali a uso degli studenti (a tutt'oggi il testo di maggior successo di un autore svizzero italiano, tradotto in numerose lingue); tuttavia il suo interesse restò sempre fissato in massima parte sugli studi filosofici (tradusse Locke e commentò Kant contestandone le idee) e pedagogici.
La raccolta delle sue lettere che oggi si pubblica consente di avere un quadro d'insieme della personalità di Soave, benché manchino quasi del tutto i momenti piú intimi in cui la figura pubblica cede il passo alla persona privata. Ecco allora disegnarsi l'intellettuale lombardo che intrattiene contatti con i massimi esponenti della cultura italiana contemporanea (e dei poteri istituzionali: accademici, ecclesiastici e politici). Ecco il cattedratico alle prese con la sua attività quotidiana di insegnamento, con le prospettive di carriera ispirate agli ideali di trovare la verità e insegnarla ad altrui, ma anche con i piú materiali bisogni che lo spingono a chiedere altro denaro per sé e per i suoi famigliari; Soave infatti non dimenticò mai le sue origini povere e, benché appartenesse a una congregazione religiosa, mantenne sempre vivi i legami con i suoi famigliari.
Le opere in arrivo
Basterebbe elencare i nomi di Vincenzo Vela, Stefano Franscini , Francesco Chiesa e Carlo Salvioni per dare il segno dell'opera cui lo stato del cantone Ticino intende dar forma, nella collana dei Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana diretta dal professor Ottavio Besomi. Nomi che suonano al di là dei confini non solo cantonali ma nazionali fra gli illustri della cerchia intellettuale italiana, letteraria, artistica, scientifica e politica. Nella forma scelta dell'epistolario e del carteggio si è inteso dare preminenza alla persona sull'opera e al lavoro sul suo risultato, con le sole eccezioni del primo volume pubblicato, gli esametri latini del bleniese Giacomo Genora, e del poema Calliope di Francesco Chiesa, quest'ultimo tuttavia presente in collana anche con i suoi carteggi.
Quello delle lettere e delle carte di lavoro è un buon strumento di studio per avvicinare l'uomo al proprio tempo, all'epoca in cui si trovò a operare; nel caso dei personaggi su cui la collana si concentra, diviene anche il mezzo ideale per meglio conoscere la storia della Svizzera italiana nei quattro secoli coperti dalle loro biografie e recuperarne la memoria dal luogo che la storia ha destinato a molte celebri figure del passato: la targa sbiadita di qualche via o piazza , l'ombra di un fondo di biblioteca.

Già pubblicati:
Giacomo Genora , Liber hexametrorum sive heroicorum carminum. Libro degli esametri ossia dei versi eroici della Valle di Blenio. Edizione e commento, a cura di Lucia Orelli-Facchini, Bellinzona 2005
Francesco Soave, Epistolario. Edizione e commento, a cura di Stefano Barelli, Bellinzona 2006
Di prossima edizione:
Vincenzo Vela , Il carteggio, a cura di Claudio Giambonini
Stefano Franscini , Epistolario, nuova edizione a cura di Raffaello Ceschi, Marco Marcacci, Fabrizio Mena
Francesco Chiesa , Calliope, a cura di Irene Botta
Carlo Salvioni , Gli scritti linguistici, a cura di Romano Broggini, Michele Loporcaro, Lorenza Pescia e Paola Vecchio
Francesco Chiesa, Carteggi, a cura di Giampiero Costa

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