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Archivio Argomenti

Autori: Ilario Lodi
Autori: Pietro Martinelli
Data: 07 novembre 2007

A 10 anni della sua ratifica da parte della Svizzera le attività del "Gruppo 20 novembre"

La Convenzione sui diritti dell'infanzia

Gruppo di lavoro 20 novembre sui diritti del bambino: il senso di un'operazione
Tra il 10 e 30 novembre prossimi nella Svizzera italiana si rifletterà, si parlerà e si agirà con concretezza attorno al tema dei diritti del bambino. Verrà infatti proposta una trentina di azioni che tratterà questo tema, in particolare attraverso lo strumento della Convenzione ONU sui Diritti del bambino, ratificata dalla Svizzera nel 1997.

Credo valga qui la pena di segnalare questo evento anche se solo brevemente, in quanto lo stesso si contraddistingue per alcuni aspetti non del tutto scontati alle nostre latitudini.

Innanzitutto questo "cantiere" raggruppa ben venticinque partners (istituzionali e non) i quali, direttamente o indirettamente, si occupano di politica dell'infanzia, della fanciullezza, dell'adolescenza o della gioventù. Questo fatto è già di per sé degno di nota, in quanto nella Svizzera italiana non sempre risulta facile riuscire a motivare e a coordinare attorno a un progetto un numero così consistente di operatori.

In secondo luogo, tutti i partners di questa iniziativa si prefiggono ovviamente un unico scopo, ma lo fanno "ciascuno secondo le proprie possibilità" e "secondo le proprie competenze". Ciò sta a significare - e siamo al terzo punto - che nessuno è stato chiamato a inventarsi "chissà che" per poter contribuire alla riuscita di questa operazione, ma - molto semplicemente - ognuno ha continuato a "fare quel che solitamente fa", prestando però attenzione particolare alla questione dei diritti del bambino e declinando così su questo tema la propria specifica proposta di attività o di sostegno. Un metodo di lavoro che garantisce la compartecipatività, poiché valorizza le specificità stesse dei partners piuttosto che un sistema di riferimento esterno.

Quest'anno si celebra il decimo anno della ratifica, da parte della Svizzera, della Convenzione ONU sui Diritti del bambino. L'occasione è di quelle da non perdere. Per rifletterci su. Per parlarne. Per agire concretamente. L'importanza del tema dei diritti ci offrirà tra le altre cose l'occasione di meglio posizionarci nei confronti di noi stessi e nei confronti dei bambini e dei giovani, con i quali giornalmente - nella nostra qualità di genitori, docenti, educatori, e altro ancora - entriamo in contatto...

Grazie di cuore a tutti i partners che hanno creduto in quest'operazione.

Per segnare tale evento, i partecipanti al "Gruppo 20 novembre" hanno organizzato un calendario degli appuntamenti. Per maggiori informazioni e per richiedere copie del flyer dedicato, a forma di metro, si prega di contattare:
pro juventute Svizzera Italiana
Tel. 091/971 33 01

Storia di un diritto
La storia del riconoscimento dei diritti del fanciullo (fino al diciottesimo anno di età) ha attraversato quasi tutto il ventesimo secolo, a partire da quando, nel 1924, la Società delle Nazioni aveva approvato un testo giuridicamente non vincolante sui diritti fondamentali del bambino. In quegli anni i bambini erano, in genere, ancora proprietà privata della famiglia e la famiglia proprietà privata del padre. Solo 35 anni dopo, nel 1959, l'ONU approvava la "Dichiarazione dei diritti del fanciullo" che comprendevano il diritto a un nome e a una nazionalità fin dalla nascita, il diritto alla sicurezza e all'aiuto sociale, alle cure necessarie, a un'educazione primaria gratuita, alla protezione contro lo sfruttamento, gli abusi, le forme di crudeltà e le forme di discriminazione razziale o religiosa.

Solo il 20 novembre del 1989 tuttavia veniva approvata una Convenzione sui diritti dell'infanzia vincolante per gli Stati firmatari che dovevano quindi impegnarsi ad adattare le proprie leggi ai 54 articoli della Convenzione. Sottoscritta inizialmente da 61 Stati, a tutt'oggi è stata ratificata da 191 Stati con le sole eccezioni di Somalia e Stati Uniti. Tuttavia per gli Stati Uniti un nuovo atteggiamento potrebbe far seguito alla decisione della Corte Suprema che, nel 2005, con 5 voti contro 4 ha dichiarato incostituzionale la pena di morte per minori (ancora in vigore in 19 Stati!).

La Svizzera ha sottoscritto la convenzione solo nel 1997 a causa delle difficoltà connesse con il riconoscimento del diritto al ricongiungimento familiare.

I principi fondamentali della Convenzione concernono la non discriminazione, la difesa dell'interesse superiore del bambino, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, l'ascolto dell'opinione del bambino.