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Archivio Argomenti

Autori: Marielle Guidi
Autori: Ferruccio Bianchi
Data: 19 gennaio 2012

Da un anno in Ticino è in funzione il servizio di psichiatria

La liaison con il Servizio di pediatria dell'Ospedale Civico

Di cosa si tratta?
Abbiamo voluto creare un'antenna pedopsichiatrica presso il reparto pediatria del Civico per completare l'offerta specialistica nei confronti dei piccoli pazienti degenti e per offrire ai pediatri di guardia la possibilità di una consulenza specialistica 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Si tratta di una collaborazione sottoscritta dal Primario della pediatria dr. Pezzoli e dal medico capo del Servizio medico-psicologico dr. Bianchi, iniziata nel 2003 in forma sperimentale, ufficializzata con una convenzione nel 2010 e pienamente operativa a partire da gennaio 2011.

Da chi è composta? A chi si indirizza?
Di giorno e durante la settimana lavorativa sono presenti, a tempo parziale, ma sempre raggiungibili, un medico specialista in psichiatria infantile e dell'adolescenza e psicoterapia e un medico assistente del Servizio medico-psicologico del Sottoceneri. Entrambi possono intervenire a favore dei bambini degenti, quando alla patologia somatica si aggiunge una problematica psichica, affettiva, relazionale. Hanno anche la possibilità di ospedalizzare minorenni fino ai 16 anni che presentano un esordio di malattie psichiche gravi, evitando nel limite del possibile di ricorrere a un'ospedalizzazione in psichiatria.
Il pedopsichiatra coordina anche, insieme al Primario di pediatria, le attività delle psicologhe del Servizio di pediatria, formando un team di psicologia medica, che interviene a favore dei bambini affetti da malattie croniche, quali ad esempio diabete e mucoviscidosi.
Durante la notte e nei fine settimana è assicurata una reperibilità telefonica da parte dei medici del Servizio medico-psicologico del Sottoceneri, così da garantire, quando necessario, una consulenza d'urgenza al Pronto Soccorso pediatrico.

Come opera?
Il paziente degente in pediatria viene curato attraverso un programma personalizzato che, per il versante psicologico, comprende l'intervento di diverse figure professionali, quali l'ergoterapista, l'arte terapista, l'animatrice, tali attività sono coordinate dalla pedopsichiatra. Quest'ultima, con il medico assistente, assicura al paziente colloqui individuali regolari e lo prepara a un'attività di psicoterapia vera e propria, nel senso che il giovane paziente scopre che pensieri e sentimenti possono essere generati e anche espressi a qualcuno che in primo luogo ascolta e poi non reagisce con l'ansia o la preoccupazione di chi è genitore o insegnante o datore di lavoro. La scoperta del proprio spazio mentale e della possibilità di parlarne con qualcuno che ascolta e non reagisce può generare il desiderio di continuare a farlo in un ambito più preciso e protetto, definito appunto psicoterapia. Il paziente riceverà dal suo terapeuta una comprensione diversa, che lo aiuta a superare i nodi dovuti alla difficoltà di crescita, a elaborare i traumi del passato.
Fin dall'inizio della degenza si prendono in esame tutte le misure che saranno utili al momento della dimissione, creando una rete terapeutica che sarà attiva a lungo termine, inoltre si mettono le basi per una presa a carico a lungo termine al di fuori dell'ospedale da realizzarsi non appena le condizioni di salute del paziente rendono possibile la dimissione. La degenza durerà quindi il tempo necessario al fine di evitare dimissioni premature, che aumentano le probabilità di ricadute.

Qual è il ruolo dei farmaci?
La presa a carico farmacologica durante l'infanzia e l'adolescenza non deve mai essere la prima scelta. L'ambiente accogliente del reparto e anche del Pronto Soccorso svolgono già una prima funzione, poco specifica, ma di rassicurazione immediata sia per il paziente che per i suoi genitori. I colloqui individuali e di famiglia con lo specialista costituiscono la base dell'intervento terapeutico e, qualora ve ne sia l'indicazione e le condizioni lo permettano, potranno dar luogo a una psicoterapia a lungo termine. L'obiettivo è quello di fornire al bambino e al ragazzo uno spazio e un tempo in cui sia possibile lasciar emergere i pensieri temuti e nascosti, gli affetti e le emozioni non ancora verbalizzabili. Il farmaco diviene importante qualora la possibilità di un colloquio è impedita, ad esempio a causa di angoscia eccessiva. Rapidamente si può sottolineare che l'utilizzo di antidepressivi è raro, così come quello delle benzodiazepine, le quali, in ogni caso dovranno essere utilizzate per un periodo limitato evitando il rischio di dipendenza, che deve essere sempre tenuto ben presente soprattutto nella cura di adolescenti. In caso di agitazione i neurolettici potranno invece essere utilizzati più agevolmente e a basse dosi.

Quali possono essere le urgenze?
Le reali urgenze in psichiatria infantile e dell'adolescenza sono rare, il decorso è più sovente lento o subacuto. Tuttavia una situazione già in precario equilibrio può improvvisamente scompensare in modo acuto, manifestandosi ad esempio in agitazione psicomotoria, in uno stato di confusione mentale maggiore, in un'ideazione suicidale pervasiva finanche scenarizzata, o ancora in stati di angoscia, tipo panico, o crisi di aggressività verso i genitori.
Queste situazioni di urgenza sono accolte dal Pronto Soccorso dell'Ospedale Civico e valutate dal pediatra di guardia. Nel caso egli reputasse necessario l'intervento dello specialista, di giorno si rivolgerà al Servizio medico-psicologico più vicino al domicilio, dove il paziente (e chi l'accompagna) sarà accolto dallo psicologo o dal medico di picchetto. Durante la notte e nei fine settimana, avvertirà invece il Picchetto di pedopsichiatria, che potrà fornire la sua consulenza telefonicamente o visitare il paziente nel reparto.
Ciò che occorre sottolineare è che l'urgenza in quanto tale impedisce che un processo veramente terapeutico si sviluppi. Il ricorrere all'urgenza (da parte della famiglia o di altre figure professionali intorno al paziente), qualora non sia davvero necessario, può di per sé costituire un agito antiterapeutico. Dobbiamo tenerne conto quanto interveniamo nelle situazioni di urgenza, dobbiamo essere consapevoli che i cambiamenti richiedono un lavoro di lunga durata e che le guarigioni miracolose sono di breve, brevissima durata.