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Autori: Milko Del Bove
Autori: Massimo Busacca
Data: 08 giugno 2006

Intervista di Milko Del Bove a Massimo Busacca, arbitro internazionale designato a far parte del gruppo che dirigerà le partite nella fase finale dei mondiali di Germania 2006

La mia estate mondiale

Massimo Busacca è dal 1998 arbitro internazionale FIFA; il 22 maggio 2006 è stato nominato per la seconda volta consecutiva miglior arbitro svizzero dell'anno; è il primo arbitro ticinese della storia dei mondiali di calcio.


Come sei arrivato a far parte del gruppo di arbitri dei Mondiali di calcio 2006 in Germania?

All'inizio delle selezioni, nel febbraio 2005, eravamo in 44 candidati. La scelta è avvenuta dopo un anno di partite, fra qualificazioni ai mondiali e incontri UEFA , e dopo una serie di test attitudinali fisici, psicologici e di conoscenza dell'inglese. Ai mondiali saremo 22 arbitri di tutto il mondo.

L'arbitro gioca due ruoli distinti: è giudice unico e assoluto nei confronti delle due squadre in campo, e garante del rispetto del buon gioco nei confronti del pubblico. Come interpreti questi due "personaggi"?

Proprio come un giudice, un arbitro chiamato a compiere il suo dovere in campo non dovrebbe mai commettere errori. Questo però è impossibile perché sbagliare è nella natura umana e tanto un abritro quanto un giudice non è infallibile; bisogna quindi saper "vendere" bene i propri sbagli, senza uscire mai dal proprio ruolo di giudice obiettivo e imparziale: in questo modo si conserva il rispetto da parte dei giocatori e del pubblico.
Quando un arbitro riesce a garantire il rispetto delle regole del buon gioco e a far restare lo scontro entro i limiti della correttezza, allora il calcio può svolgere una fondamentale funzione educativa soprattutto verso i giovani, che vi vedono un modello di comportamento da seguire quando si trovano in competizione fra loro, ma anche in ogni altra occasione della vita.

Hai il privilegio di essere ai mondiali nella duplice veste di spettatore e di protagonista: come vivrai quei momenti?

Risponderò a questa domanda dopo esserci stato! In ogni caso, penso che sarà un'emozione inimmaginabile: il mondiale è, con le olimpiadi, l'evento piú importante per tutte le discipline sportive, e per il calcio conta anche piú di un'olimpiade!
Ma sarà piacevole anche godersi qualche partita in veste di semplice spettatore ...

La cronaca recente parla di vicende poco edificanti per il calcio (le partite truccate in Germania, la vicenda italiana, le violenze negli stadi svizzeri); secondo te cosa è cambiato dai tempi gloriosi di Messico '70? C'è ancora spazio per il divertimento puro e per uno sport onesto?

Non voglio esprimere giudizi prima che ci sia una sentenza che chiarisca quanto è realmente accaduto; d'altra parte, se ogni persona rispetta il proprio ruolo e quello altrui, e se a ciò si aggiungono sincerità, educazione e rispetto del prossimo sono convinto che esista ancora un ampio margine per un calcio pulito e onesto, che sappia dare al pubblico quel sano divertimento che si merita.

A 37 anni hai già raggiunto un obiettivo di vertice: cosa ti resta da fare dopo i mondiali?

Gli obiettivi non mancano. Intendo rimettermi subito in discussione e lavorare con serietà e la massima umiltà per ottenere ancora nuove soddisfazioni altrettanto grandi.

Un'ultima curiosità: chi è il tuo calciatore preferito fra tutti i grandi della storia di questo sport?

Non mi sbilancio sui giocatori di oggi; fra quelli del passato ammiro Maradona e naturalmente il mitico Pelé.