Autori: Milko Del Bove
Data: 08 novembre 2006
Autunno, tempo di vendemmia, di castagne, di polenta e funghi, di brasati e bolliti, di cervi in salmí e selle di capriolo. Autunno, le giornate si accorciano e si fanno piú fredde; con la pioggia e il vento passa la voglia di uscire per una passeggiata; chi piú chi meno, sentiamo il richiamo della natura che va in letargo. Anche quest'anno la stagione degli ombelichi al vento volge al termine.
Rieccoci alle prese con il problema di sempre, la vita sedentaria, dagli esperti ritenuta potenzialmente più pericolosa per la salute delle conseguenze del fumo e del peso eccessivo. Tuttavia il numero di persone che se ne rendono conto e che per contrastarne i danni praticano un'attività fisica regolare rimane sempre troppo basso: in Svizzera solo il 27% della popolazione dichiara di praticare sport almeno tre volte la settimana (il minimo indispensabile) e il Ticino è in netto ritardo rispetto ai cantoni nordalpini dove si stanno diffondendo iniziative volte a promuovere tutto quanto serva a mantenere, se non a migliorare, il benessere fisico .
Scrivania, sedia, computer
Accade spesso di sottovalutare l'influsso che l'attività professionale ha sulla nostra salute, nonostante si trascorra circa metà della vita attiva sul posto di lavoro, seduti alla scrivania per ore nella medesima posizione a compiere gli stessi movimenti. È però proprio il lavoro a dettare in larga parte i ritmi della quotidianità anche quando questi contrastano con un modello di comportamento sano, sul piano fisico e su quello psichico.
Altro tasto dolente è il rapporto che ciascuno di noi ha con il nutrimento. Il corretto comportamento alimentare - secondo i soliti simpatici esperti - prevede oltre all'adozione di una dieta equilibrata (ad esempio la dieta mediterranea) che si facciano una colazione abbondante e equilibrata, un pranzo discreto e una cena povera di calorie; d'altra parte i tempi e le abitudini dettate dalla vita professionale rendono difficile seguire questa regola elementare. A peggiorare le cose, le stesse abitudini ci impongono giorno dopo giorno quei movimenti ripetitivi e quella posizione innaturale seduti alla scrivania che ben conosciamo.
Anche lo Stato si muove
L'amministrazione cantonale ha incaricato della questione cinque funzionari, scelti uno per dipartimento, e ha aperto uno spazio web con suggerimenti destinati ai dipendenti dello Stato, in cui si spiega come rendere il posto di lavoro piú vivibile e meno dannoso per la salute fisica e psichica. Mediante opuscoli, manuali e animazioni si spiega cos'è l'ergonomia (una lezione mostra come posizionare sedia, scrivania e computer), come prevenire lo stress e cosí via. Un capitolo è dedicato a coloro che lavorano sui cantieri e che sono confrontati con problemi e sollecitazioni fisiche di tutt'altra natura.
Il benessere inizia dalle piccole cose
Eppure basta poco per metterci al sicuro dai rischi di una salute trascurata: la buona volontà e qualche aggiustatina alle abitudini alimentari non ci sconvolgeranno la vita, ma i benefici che ne trarremo ci ripagheranno ampiamente dei sacrifici fatti. La fondazione Promozione salute svizzera propone una risposta basata su tre misure concrete: