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Autori: Isaia Scandella
Autori: Sabrina Caneva
Data: 14 dicembre 2010

Azioni come "CascoBici" e iniziative come "Liberalauto" sono solo alcuni degli incentivi concreti portati avanti dall'Amministrazione cantonale nell'ambito della mobilità aziendale

Quanta fretta, ma dove corri?

Casa-lavoro-casa: è il tragitto quotidiano di tutti i lavoratori. La necessità di spostarsi in modo confortevole e in tempi ragionevoli è un diritto di ogni cittadino, ciò non toglie che la mobilità è anche una questione di responsabilità individuale e sociale

Spostarsi è inevitabile e necessario: lo facciamo tutti i giorni, in particolare per recarci al lavoro. Il problema è cercare di farlo nel modo più "sostenibile" possibile per noi e per gli altri, a partire dalla scelta dei mezzi di trasporto da utilizzare. Perché, se da un lato c'è bisogno dell'impegno di tutti, a partire dalle istituzioni pubbliche, affinché le nostre città possano diventare più vivibili e sostenibili di quanto non lo siano ora, dall'altro ciascuno di noi può contribuire allo scopo operando scelte di buon senso nella propria vita quotidiana.

La mobilità sostenibile concilia il diritto alla mobilità con l'esigenza di ridurne gli impatti negativi sulla collettività, quali l'inquinamento atmosferico e acustico, lo smog, i congestionamenti del traffico urbano e l'incidentalità.
Questa sembra essere una definizione da manuale che poco si addice ai problemi di tutti i giorni di coloro che, per un motivo o per un altro, di chilometri ne devono percorrere e non sempre le strade sono libere da inconvenienti e da imprevisti. Rimane tuttavia necessario rendere attenti tutti sull'importanza di questo nuovo concetto di mobilità, che di fatto è una nuova cultura che promuove l'uso più razionale e sostenibile dei mezzi di trasporto e del territorio in generale.
Non sempre è semplice e fattibile "programmare la città" e le funzioni che offre in modo tale da porre utenti, istituzioni e cittadini vicino ai centri di interesse e quindi riuscire ad accorciare le distanze tra i cittadini-utenti e i servizi di cui hanno bisogno.
Per questo motivo viene spesso incentivata la fruizione del trasporto collettivo, che non deve essere necessariamente soltanto pubblico! In inglese il trasporto alternativo non pubblico più noto viene definito "car pooling", in italiano viene semplicemente detta "condivisione dell'auto". Tuttavia se in alcune città le esperienze di car pooling hanno successo e si raggiunge l'obiettivo di ridurre il carico costituito dalle tante autovetture che percorrono le strade di città, in altre aree regionali è possibile ricorrere ad altri tipi di mobilità, come quella in bicicletta.

Ma che cosa possono fare le medio-grandi imprese per favorire la mobilità sostenibile?

Nel caso dell'Amministrazione cantonale, ad esempio, il Consiglio di Stato ha istituito un Gruppo di lavoro che ha il compito di elaborare un Piano di mobilità aziendale e di definire un programma d'azione!
Si sono così elaborate una serie di misure per la mobilità aziendale dei collaboratori dell'Amministrazione cantonale. Scopo? Diminuire l'impatto della propria attività sul territorio, riducendo in particolare l'uso del mezzo privato, e il relativo fabbisogno in posteggi, e incentivando l'uso di altre forme di mobilità più rispettose dell'ambiente.

Due valide misure tra quelle ideate dal Gruppo di lavoro, sono:

1. La creazione di una sezione del sito Liberalauto per il car pooling; si tratta nello specifico di una piattaforma riservata ai soli dipendenti statali in cui gli interessati possono trovare un partner quotidiano per gli spostamenti in automobile. Un modo ecologico di viaggiare che consente pure di risparmiare e di socializzare. Maggiori informazioni sul sito www.liberalauto.ch/amministrazionecantonale.

2. Il gioco di sensibilizzazione a premi Mobility Jackpot, che ha estratto ogni settimana due collaboratori dell'Amministrazione premiandoli nel caso si fossero recati al lavoro con un mezzo identificato come sostenibile. Nell'arco di un anno sono stati premiati complessivamente 47 dipendenti (39 funzionari e 8 docenti) con la distribuzione di 10'000 franchi in buoni Reka Rail. Tra questi, 11 hanno dimostrato di essersi spostati in treno, 9 a piedi, 10 in auto postale, 6 in bicicletta, 10 hanno sfruttato il car pooling e una persona lo scooter elettrico.

Il dibattito intorno al tema della mobilità aziendale tocca praticamente tutti i collaboratori; per questo motivo è possibile inviare in qualsiasi momento impressioni e suggerimenti o porre domande legate agli spostamenti per l'attività lavorativa (pendolari e professionali) all'indirizzo infomobilita@ti.ch.

La mobilità è in primo luogo un fatto di responsabilità individuale e se quest'ultima viene abbinata al concetto di "sostenibilità", non solo sarà più comodo e più veloce spostarsi, ma si contribuisce a migliorare le condizioni ambientali, la sicurezza e la salvaguardia della salute.

Un Casco per ogni Bici per proteggere la propria vita!

Spesso non ci rendiamo conto che essere un utente della strada significa esporsi a vari pericoli. I ciclisti in particolare sono molto vulnerabili e in caso di incidente, portare il casco o meno significa salvarsi la vita.
L'iniziativa chiamata Casco Bici è stata messa in atto dal Gruppo per la mobilità aziendale nell'Amministrazione cantonale (con il sostegno dell'Ufficio prevenzione infortuni, UPI) e riguarda proprio l'uso della bicicletta negli spostamenti pendolari casa-lavoro-casa! Si tratta di una vera e propria campagna volta a sensibilizzare il maggior numero possibile di ciclisti, affinché si proteggano la testa col casco!
Il Gruppo per la mobilità aziendale nell'Amministrazione cantonale ha svolto questo lavoro di sensibilizzazione a tappeto con informazioni mirate e proponendo ai dipendenti pubblici il concorso interno "Casco Bici" che ha avuto inizio nel mese di maggio di quest'anno e si è concluso a luglio.

L'attenzione dei collaboratori è stata attivata con la distribuzione di opuscoli informativi e l'affissione di cartelloni offerti da UPI e con 2 edizioni del concorso con domande legate al tema della bicicletta; la partecipazione complessiva è stata di più di 500 collaboratori e sono stati distribuiti con successo 100 caschi sponsorizzati da "Strade sicure".

Ma quando conviene veramente usare la bicicletta?

Ovviamente la bici è un ottimo modo per spostarsi, che giova pure alla salute, ma il suo uso è ragionevole se il nostro tragitto per andare al lavoro rientra in un raggio che va dai 3 ai 5 km (circa 15 minuti di pedalata)! Difatti su distanze così brevi i veicoli a motore hanno emissioni inquinanti particolarmente alte perché il catalizzatore freddo non funziona ancora. Utilizzando la bicicletta non solo non si inquina e ci si mantiene in movimento, ma si evitano pure i problemi di posteggio. Non da ultimo nelle ore di punta è spesso più veloce dell'auto.
Per incentivare l'uso della bicicletta negli spostamenti sistematici, l'associazione Pro Velo da 5 anni propone l'iniziativa Bike to Work. Questa proposta coinvolge tutti i cantoni svizzeri e in pochi mesi ha registrato più di 1250 aziende svizzere, tra le quali vi è pure l'Amministrazione cantonale che ha partecipato nell'edizione di giugno 2010 con 10 squadre composte all'incirca da 40 collaboratori. Ai primi tre posti della Top Ten dei partecipanti si sono distinti per l'impegno i collaboratori di Posta svizzera, Migros e del Politecnico di Zurigo. Per saperne di più e provare a vincere uno dei premi, nell'edizione del 2011, è possibile visitare il sito www.biketowork.ch.

Opuscoli da scaricare gratuitamente:
- Andare in bici
- Mountain bike
- Bimbi in bici
- Indossare correttamente il casco