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Autori: Alessandra Barbuti Storni
Autori: Marco Lafranchi
Autori: Rita Beltrami
Data: 03 giugno 2008

Intervista di Alessandra Barbuti Storni a Marco Lafranchi e Rita Beltrami

Una donna alla guida dell'UOSP

A fine marzo 2008 Marco Lafranchi, direttore dell'Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale della Divisione della scuola del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), è andato in pensione. Attivo nel settore dell'orientamento da oltre 30 anni, ha diretto l'Ufficio dal 2001. Dal 1° giugno 2008 gli succede una donna Rita Beltrami, volto noto nel settore in quanto già attiva in qualità di orientatrice a livello regionale.

L'Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale, inserito nella Divisione della scuola del DECS, ricopre un ruolo attivo non soltanto nell'Amministrazione cantonale ma soprattutto sul terreno.

L'attività di consulenza ai giovani in formazione come pure agli adulti in post-formazione o in fase di riqualifica professionale è decisamente diversificata. Per ogni situazione esiste uno strumento ben preciso: basti pensare ai pomeriggi e agli incontri informativi organizzati in occasione delle porte aperte degli istituti scolastici, alla fiera biennale ESPOprofessioni che si è appena svolta a Lugano, al portale svizzero dell'orientamento scolastico e professionale, alla Campagna annuale di collocamento a tirocinio con l'obiettivo "tolleranza zero" che significa un posto di tirocinio per ogni giovane apprendista e alla pubblicazione "Scuola media... e poi?" distribuita agli allievi di terza e quarta media.

Da non dimenticare, infine, il grande lavoro svolto sul terreno appunto da orientatrici e orientatori che consigliano i giovani e li aiutano a orientarsi nel panorama esteso di professioni. Professioni in continuo mutamento: ad esempio se una volta in un garage era attivo il "meccanico", oggigiorno questa professione si scinde in tre livelli di curricoli formativi dell'area della meccanica dei veicoli: assistente di manutenzione per automobili CFP, meccanico/a di manutenzione per automobili AFC e meccatronico/a d'automobili AFC. Questa suddivisione permette di meglio indirizzare i giovani in base alle loro attitudini e capacità scolastiche.

L'orientamento è e resta una grande sfida per il futuro, anche perché non si sceglie più la professione per tutta la vita ma nel corso della nostra esistenza siamo portati a continue scelte d'orientamento e riorientamento.

Marco Lafranchi: come si sono evolute le scelte professionali negli ultimi 40 anni? Sono rimaste le stesse malgrado la globalizzazione, l'evoluzione della tecnologica, dei sistemi d'informazione e della comunicazione? 

«Non si può proprio dire che le scelte scolastiche e professionali siano rimaste le stesse, anche se in taluni settori esse si sono perpetuate nel tempo. Il discorso sull'evoluzione delle scelte sarebbe lungo e molto particolare anche perché abbiamo assistito negli ultimi decenni alla creazione e al potenziamento di parecchie strutture formative (nuove sedi di scuola medio superiore, scuole professionali a tempo pieno, proposte alternative di soluzioni transitorie come i corsi di pretirocinio o l'aumentata offerta di scuole private). Un fenomeno interessante è sicuramente rappresentato dal sensibile aumento delle donne nelle strutture formative, soprattutto nel settore medio superiore, ma anche nella formazione professionale. Due cifre emblematiche di questa evoluzione: negli anni sessanta il rapporto tra i liceali era di 80% studenti maschi contro il 20% di studentesse; quest'anno il rapporto è di 47% studenti maschi contro il 53% di studentesse. Soprattutto a partire dagli anni settanta il messaggio inviato alle giovani e alle loro famiglie di intraprendere assolutamente una formazione dopo l'assolvimento della scuola dell'obbligo è stato sempre più fatto proprio: invece di entrare direttamente nel mondo del lavoro senza una qualifica, quali operaie nell'industria o ausiliarie nei diversi rami economici con l'illusoria immagine di guadagnare subito e di potersi mettere da parte la dote per il matrimonio prossimo, le famiglie hanno compreso che occorreva assolutamente offrire una formazione alle proprie figlie e non soltanto ai figli maschi».

Cosa può fare l'orientamento per diversificare il ventaglio delle scelte professionali delle ragazze che si indirizzano essenzialmente sull'apprendistato di parrucchiera, estetista, impiegata di commercio o nella vendita? 

«Si cerca di informare le giovani sull'intera gamma di professioni in cui è possibile svolgere un tirocinio e sulle limitate possibilità di trovare un posto di formazione per tutte le interessate nelle professioni citate. Viene svolta una campagna di sensibilizzazione tesa a mostrare che le professioni non hanno sesso ma sono accessibili sia ai maschi che alle femmine. Ma la disponibilità delle giovani al cambiamento di indirizzo verso professioni nei settori dell'industria o dell'artigianato della costruzione (che offrono sempre un buon numero di posti di formazione) non è scontato poiché ci sono ragioni e motivazioni che inducono le ragazze a preferire determinate professioni piuttosto che altre. Gli aspetti culturali, gli stereotipi, i preconcetti, i condizionamenti familiari e sociali da un lato e dall'altro la disponibilità da parte dei datori di lavoro ad assumere ragazze in determinate professioni finora sempre intraprese da maschi, limita senz'altro lo spettro delle scelte».

Ci racconti un aneddoto significativo che ha vissuto nel delicato compito di fornire un supporto ed orientare al meglio le scelte di giovani del nostro Cantone? 

«Di eventi particolari che hanno contraddistinto la mia attività ce ne sono sicuramente parecchi: quelli che mi hanno soddisfatto maggiormente sono sicuramente quelli legati a consulenze orientative che, e voglio sottolinearlo, per esclusivo merito degli attori interessati, hanno permesso a costoro di percorrere una carriera professionale significativa e gratificante. L'informazione fornita al momento opportuno, il sostegno morale e sovente l'incitamento a perseverare nella strada intrapresa nonostante qualche incidente di percorso o qualche temuta difficoltà, lasciano veramente soddisfatti del lavoro svolto, soprattutto perché i loro protagonisti raggiungono il traguardo auspicato. Il fatto di poter aiutare a scegliere, di permettere di realizzare un progetto, di seguire i progressi e di vedere finalmente coronati gli sforzi da parte delle persone che si sono seguite durante la consulenza orientativa rappresentano il migliore premio per l'attività svolta. E il vedere che un'apprendista è riuscita a diventare una dottoressa percorrendo brillantemente la via universitaria e diplomando sia pieni voti lascia veramente soddisfatta non soltanto la protagonista ma anche chi l'ha informata e seguita nella sua carriera».

Cosa farà adesso che è pensionato? 

«Quando ho preso la decisione di andare in pensione, l'ho fatto soprattutto per trovare più spazio da dedicare alla mia famiglia e a me stesso: il lavoro nell'ambito dell'orientamento mi ha sempre affascinato e spesso completamente assorbito. La scelta che ho operato a 16 anni di abbracciare la via magistrale, l'esperienza di 8 anni di insegnamento e la successiva decisione di intraprendere la formazione quale orientatore scolastico e professionale, la relativa promozione ad aggiunto e poi a direttore dell'ufficio mi hanno sempre pienamente soddisfatto. Quando si assumono delle funzioni dirigenziali, le responsabilità aumentano, la necessità di mantenere stretti contatti con i partner nel Cantone e nel resto della Svizzera si intensificano, occorre forzatamente rinunciare a parecchie attività che magari piacevano altrettanto ma che non era più possibile portare avanti per mancanza di tempo. Il fatto finalmente di non avere più tutte le giornate scandite da impegni lavorativi e l'auspicio di trovare finalmente più spazio da dedicare ai miei familiari, in particolare alla moglie, ai figli e relativi partner e ai nipoti (per il momento ne ho soltanto uno, ma Noah è un gran tesoro che mi riempie di gioia quando siamo assieme) e a me, per potermi occupare di attività alle quali ho dovuto spesso rinunciare, mi allettano. Resterò volentieri a disposizione del Dipartimento e dell'ufficio se lo riterranno necessario e magari avrò anche l'occasione di affrontare nuove sfide. A breve c'è un progetto che si sta concretizzando: la trasformazione della stalla dietro a casa mia, che ospiterà gli appartamenti per i figli, qualche viaggio e la formazione continua, alla quale non intendo assolutamente rinunciare».

Rita Beltrami: dalla primavera 2008 lei è stata designata quale successore di Marco Lafranchi alla guida dell'Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale della Divisione della scuola. Cosa si aspetta da questa nuova sfida professionale?

«Tanto lavoro, tanti impegni, spero parecchie soddisfazioni e tante... belle "gabole", ... che affronterò sapendo di poter contare sull'appoggio di tutti i collaboratori del servizio chiamati a portare avanti un'offerta di qualità sostenendo giovanissimi, giovani e meno giovani nei loro progetti formativi».

Quali progetti nel campo dell'orientamento scolastico e professionale ha nel cassetto?

«L'orientamento è passato da una concezione di consulenza "direttiva", e parlo di quanto accadeva tanti anni fa, all'orientamento inteso quale aiuto al percorso di scelta. Accompagnare le persone, giovani o meno, in un processo di orientamento non significa scegliere per loro, ma sostenerli durante questo cammino. Ancora troppo spesso questo non è capito a sufficienza e l'identità della figura dell'orientatore resta legata a una visione non più attuale della nostra professione.
Il mondo del lavoro e delle professioni ha subito una profonda metamorfosi. La nostra è una società in perpetuo e accelerato movimento e le certezze di un tempo non esistono più. Questo cambiamento porta l'orientamento ad introdurre una nuova concezione della sua impostazione: le persone devono imparare ad orientarsi e lo sforzo di orientatori e orientatrici, accanto al sostegno, è quello di trasformare questo percorso di orientamento in un processo dove la persona è attiva e responsabile per la sua scelta».

Siti web da consultare:

Pomeriggi e incontri informativi organizzati in occasione delle porte aperte degli istituti scolastici

La fiera biennale con le giornate sull'orientamento scolastico e professionale 

Il portale svizzero dell'orientamento scolastico e professionale

La pubblicazione distribuita agli allievi del secondo ciclo della scuola media "Scuola media... e poi?

Le sedi regionali dell'Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale