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Autori: Nicolas Bosia
Autori: Lara Sosio
Data: 02 febbraio 2010

Alcune persone coltivano una passione, altre un interesse o un semplice hobby; dalla cultura allo sport, questi permettono di ritrovarci e rigenerarci.

Velata passione

Un connubio tra la tranquillità di uno specchio d'acqua, l'attività fisica e la sfida sia con sé stessi sia con gli altri. La vela, grazie al "fenomeno Alinghi", è praticata da molte persone, sia come sport sia per semplice divertimento. Un'attività che ben si confà con la geografia della Svizzera italiana, grazie ai suoi due grandi laghi. Ce ne parla Lara Sosio, collaboratrice scientifica presso il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport, amante della barca a vela.

Come hai scoperto la barca a vela? Com'è stato il primo approccio?
Ho scoperto la barca a vela cinque o sei anni fa. Ho conosciuto alcuni ragazzi che avevano la passione della vela e ogni fine settimana partivano per la Liguria, scoprendo di volta in volta angoli nuovi di costa. Dopo continui inviti, ho deciso di partecipare anch'io all'avventura. Il primo approccio è stato positivo: due giorni a novembre lungo la costa di Portofino. Visto che era la mia prima volta, prima di partire i miei compagni di viaggio mi hanno controllato il bagaglio, togliendomi tutto quello che consideravano inutile: pantaloni e maglietta carini per la sera, ciabatte e infilandoci quello che era realmente utile, come una maglietta termica, cappellino, ecc. In barca non c'è molto spazio e va economizzato.
Ho trascorso due giorni molto belli, dove i ragazzi hanno tentato di insegnarmi le parole principali che avrebbero usato in barca: la randa, la scotta, il boma, cazzare lascare. Due giorni freddi, ma con il cielo azzurro e il vento che riempiva le vele.
Da quell'esperienza ho iniziato a trascorrere diversi fine settimana in Liguria, ho imparato a timonare, a organizzare lo spazio e a svolgere alcuni compiti alle vele. I miei amici, nel frattempo, hanno frequentato sempre più regate e hanno acquisito molta esperienza, il che mi ha permesso di imparare molte più cose.

Quali sono le caratteristiche, le qualità di un velista?
Andare in barca a vela significa condividere uno spazio ristretto insieme ad altre persone, rispettare gli altri e lavorare tutti insieme. È necessario comunicare con i tuoi compagni, negoziare e condividere. Tutti lavorano sulla barca ed è fondamentale che ognuno svolga al meglio il proprio compito e si coordini con gli altri.
Chi ama la vela, ama sentire il vento, ama restare a guardare il mare e la sera adora godersi le stelle e guardare il cielo. Qualcuno potrebbe reputarlo noioso, ma con la barca a vela riesci a scoprire delle insenature o degli angoli di costa che nessuno da terra riuscirà mai a vedere. Cambia completamente la prospettiva.
Durante le regate, invece, devi lavorare con tutto l'equipaggio e ognuno deve sapere esattamente cosa fare. Lo skipper (colui che comanda l'imbarcazione) ordina e il gruppo esegue senza mai obbiettare o mettere in discussione l'ordine. Durante la regata c'è un solo leader che è riconosciuto dal gruppo.

Sport o stile di vita? Necessita un allenamento costante? (vista la difficoltà nel praticare una disciplina del genere)
La barca a vela è uno sport, ma diventa anche uno stile di vita. Chi pratica spesso questa attività sottostà a delle regole, perché come dicevo prima serve tolleranza, condivisione, comunicazione e rispetto, quindi questi aspetti diventano qualità della persona e determinano il suo stile di vita.

Quando vediamo in televisione l'America's cup e gli equipaggi che vi partecipano, notiamo che, a livello professionistico, la barca vela è uno sport per soli uomini (visto anche lo sforzo fisico necessario). Cambieranno le cose in futuro? Oppure la realtà è già diversa da quanto si può interpretare guardando queste gare?
Lo scorso mese di novembre mi trovavo a San Diego, in California, e per caso ho visto trainare fuori dal porto il nuovo trimarano di Oracle, che parteciperà all'America's cup. Dopo essermi informata sono riuscita a vederlo da vicino al porto. È enorme ed essenziale! Proprio in quel momento ho pensato a quanto sarà faticosa la competizione, a quanto sforzo fisico e mentale richiederà. Conosco delle ragazze che praticano la vela sin da quando sono piccole e sono davvero molto competenti, proprio perché hanno una lunga esperienza. Credo che non sia una questione di maggiore competenza maschile, ma per arrivare a livelli molto alti sia necessario costantemente lavorare ed esercitarsi e la differenza credo che sia proprio qui: le donne spesso decidono di creare una famiglia e di occuparsi dei figli, quindi diventa sempre più difficile conciliare le due cose. Ma questo vale per tutti gli sport e non solo per la vela.

Quali benefici ti porta la pratica della barca a vela? A chi la consigli?
La barca a vela mi ha permesso di riscoprire l'importanza del lavoro di squadra e della collaborazione. Durante la giornata ci sono diversi momenti dove ci si ritrova tutti insieme a parlare, a organizzare e a decidere cosa fare il giorno successivo. Ci sono però dei momenti dove senti il bisogno di isolarti in qualche angolo della barca e inizi a pensare o a non pensare. In quel momento sei solo con te stesso e in qualche modo è come se non potessi fuggire; hai bisogno di quel momento ma alcune volte fa anche paura... Vivere 24 ore su 24 in uno spazio limitato con altre persone può essere a volte stressante e può creare tensioni, ma se riesci a ritagliarti dei momenti tutti tuoi, riesci a "ricaricarti" e a vivere appieno l'avventura.