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Autori: Manuela Balanzin
Data: 21 marzo 2006

Il DECS invita gli istituti scolastici ad organizzare un momento di riflessione sull'Olocausto e su tutti i crimini di guerra

21 marzo 2006: "Giornata ufficiale della memoria" in Ticino

Da un'iniziativa parlamentare del 22 marzo 2004, il Consiglio di Stato ha definito il 21 marzo "giornata ufficiale della memoria". Per ricordare i crimini contro l'umanità e ogni forma di discriminazione e razzismo gli istituti scolastici del Cantone sono stati invitati ad organizzare una giornata di riflessione.

La Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), dal 27 gennaio 2004, dedica una giornata alla memoria dell'Olocausto e alla prevenzione dei crimini contro l'umanità. "(...) Una celebrazione che ha lo scopo di rinnovare la memoria su queste pagine particolarmente dolorose della storia d'Europa e di suscitare una riflessione su antisemitismo, antirazzismo e sul significato della tolleranza e del rispetto dei diritti umani. Queste tematiche devono essere parte integrante dell'insegnamento scolastico della storia. (...)".

Data simbolo, promossa da una risoluzione del Consiglio d'Europa, è il 27 gennaio per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz - Birkenau, in Polonia, avvenuta il 27 gennaio del 1945 durante l'avanzata dell'Armata Rossa verso Berlino.

Lo scorso gennaio a Strasburgo, Terry Davis Segretario Generale del Consiglio d'Europa, durante la celebrazione della Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto, affermava:
"Abbiamo bisogno di fatti, non di parole. Sessantuno anni dopo la liberazione di Auschwitz, l'Europa non si è ancora liberata di razzismo, antisemitismo, pregiudizi contro i rom e omofobia. Al contrario, ha aggiunto a questa vergognosa lista nuove forme di intolleranza come l'islamfobia. La lotta contro ogni forma di discriminazione è una delle priorità essenziali del Consiglio d'Europa. I nostri strumenti giuridici, i meccanismi di monitoraggio e le campagne di sensibilizzazione sono mezzi utili per far fronte a tutte le forme di questo male".

Anche in Italia il Parlamento, con la Legge 211, del 20 luglio 2000, ha voluto ricordare le vittime del nazismo e dell'Olocausto. Da 5 anni si cerca di costruire infatti un dialogo che possa aiutare a conoscere e a comprendere l'importanza della tolleranza nei confronti delle culture e delle religioni.

L'iniziativa parlamentare in Ticino del 22 marzo 2004 persegue l'obiettivo, tramite l'istituzione di un giorno della memoria in ricordo delle vittime e dei popoli oppressi, discriminati o che hanno perso la vita, di coinvolgere giovani e adulti per riflettere sulle tragedie sia del passato che del presente. In particolare, il deputato al Gran Consiglio Yasar Ravi ha presentato una iniziativa parlamentare in una forma elaborata di una precedente petizione dell'ex deputato Stefano Malpangotti dell'11 marzo 2003

Si parla dell'importanza della memoria. Per ricordare e capire è soprattutto importante conoscere la storia e avere uno sguardo consapevole sulla realtà. Parole come olocausto o shoah, deportazione, campo di concentramento, numero di matricola, segregazione, intolleranza razziale acquistano un senso personale nel momento in cui la conoscenza incontra la necessità di discutere e capire. Ripetere parole spesso sentite ed usate in modo inappropriato diventano parole vuote.

"(...) Comunque, come sempre nella storia, le statistiche ci dicono ben poco delle esperienze individuali, che si possono conoscere solo ascoltando il racconto dei protagonisti. (...)".

Diventa pertanto un'occasione importante cogliere l'opportunità di essere presenti quando un testimone, un sopravvissuto racconta la sua esperienza. Un libro di storia, un articolo di giornale espongono un punto di vista mentre una testimonianza arricchisce anche dal profilo umano, avvicina e rende più reale e concreto il racconto della memoria di un ricordo. Pertanto, quando si presenta l'occasione, è importante essere presenti affinché le parole non restino un suono vago, una vuota ripetizione.

In seguito a una ricerca personale ho così potuto ritrovare, tramite il racconto di un sopravvissuto, la sofferenza di mio zio Silvano, partigiano italiano deportato nel gennaio del 1945 nel Lager di Flossenbürg in Baviera. Ho inoltre scoperto che il suo nome, la sua identità erano state azzerate per fare posto a un numero di matricola che non potrò dimenticare mai: 41671.

Per questo motivo e perché è la storia di tutti, non solo degli europei, è importante conoscere, capire e divulgare per poter ricordare. E per impedire che l'ignoranza spinga a commettere gli stessi tragici errori.

Siti da visitare:
- DECS comunicato stampa
- Il portale dell'educazione in Svizzera
- Commissione federale contro il razzismo
- Sito contro il razzismo e i pregiudizi
- MERS associazione svizzera dei diritti dell'uomo
- Rivista bazar, intervista sul giorno della memoria
- Sito italiano sull'olocausto
- International Pen Club writers in prison

Due eventi interessanti segnalati da www.agendalugano.ch:
1) Cruda Bellezza - Storia di Isabel: spettacolo di teatro danza al Nuovostudiofoce martedì 21 marzo 2006, alle ore 20.30. La Commissione cantonale per l'integrazione degli stranieri e la lotta contro il razzismo presenta il lavoro della Compagnia di Tiziana Arnaboldi. Testimonianza di Isabel, nata e vissuta in Angola, fino all'età di 14 anni. Ha lasciato il suo Paese in guerra ed è giunta in Svizzera.
2) Scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944: uno spettacolo di e con Ascanio Celestini al Nuovostudiofoce venerdì 12 maggio 2006 alle ore 20.30 e sabato 13 maggio 2006 alle ore 20.30. "Mio padre raccontava una storia di guerra, quando lui era ragazzino. L'ho sentita raccontare per trent'anni. È la storia del 4 giugno del 1944, il giorno della Liberazione di Roma. Per tanto tempo questa è stata per me l'unica storia concreta sulla guerra".

Letture consigliate:
>Laurence Rees, Auschwitz, i nazisti e la soluzione finale, Oscar Storia Mondadori, Milano, gennaio 2006.
>Cornel West, La razza conta, Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano, 1993.

Manuela Balanzin
Collaboratrice presso l'Ufficio della comunicazione elettronica