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Autori: Coco Acquistapace
Autori: Isaac Asimov
Data: 01 dicembre 2009

Siamo quasi a fine anno: tempo di bilanci e buoni propositi per il futuro! Prima parte

A proposito di preveggenza...

... è anche il momento d'oro per astrologi, chiromanti, "maghi" e quant'altro, tutte persone che ritengono di avere la verità in tasca per ciò che concerne -appunto- il futuro. Senza scomodare personaggi della mitologia (o della storia), divenuti immortali proprio per le loro previsioni (l'Oracolo di Delfi, Sibilla Cumana, Nostradamus...), scambiamo un'ipotetica chiacchierata con qualcuno che, grazie a una mente aperta e acuta, 30 anni fa ha immaginato e descritto come sarebbe stata la società del 21esimo secolo.

"Nel passato delle comunicazioni umane vi sono stati fondamentali punti di svolta che hanno trasformato ogni aspetto del nostro mondo in maniera enorme e permanente.
Il primo di questi è stata la parola, il secondo la scrittura, il terzo la stampa.
Adesso ci troviamo davanti al quarto "progresso" nel campo delle comunicazioni, importante in tutto e per tutto quanto i primi tre: il computer.
Questa quarta rivoluzione permetterà alla maggior parte degli esseri umani di essere più creativi di quanto lo siano mai stati."

Queste semplici parole furono pronunciate una trentina di anni fa da uno dei più grandi visionari della storia: Isaac Asimov, ovvero quando Internet era ancora al di là da lasciar intravedere una qualsiasi divulgazione di massa ma già concepito per far sì che il noto scrittore ne indovinasse le potenzialità. 
Interroghiamo il romanziere-divulgatore per conoscere più in dettaglio l'argomento:

Come si differenzierà la vita della prossima generazione da quella dei suoi genitori e dei suoi nonni?


La nostra reazione più immediata è quella di considerare il computer come un'altra forma di divertimento, come una specie di super-TV.
Può essere usato per giochi complessi, per mettersi in contatto con gli amici, e per un'infinità di scopi futili. Ma può anche cambiare il mondo.

Può farci qualche esempio?

Tanto per cominciare, le comunicazioni attraverso la rete dei computer possono spazzare via le distanze. Possono far apparire il globo piccolo come il nostro quartiere, e ciò può avere una conseguenza importante: lo sviluppo del concetto di umanità come società singola, non come una serie di segmenti sociali interminabilmente e inevitabilmente in guerra fra loro.

È sicuramente interessante l'idea di una società singola, ma dovremmo confrontarci con gli steccati di lingua!

Il mondo potrebbe sviluppare una lingua franca globale, una lingua (senza alcun dubbio qualcosa di molto vicino all'inglese di oggi) che tutti capirebbero, anche se la gente conserverebbe le lingue individuali per uso locale. Inoltre, dal momento che le comunicazioni saranno così facili e dal momento che i congegni meccanici ed elettronici possono essere controllati a distanza (la telemetria, per esempio, permette già adesso ai tecnici di inviare istruzioni a congegni che viaggiano nel sistema solare a miliardi di chilometri di distanza), i computer ridurranno la necessità di usare mezzi di trasporto fisici per ottenere o raccogliere informazioni.

Intende dire che diventeremo molto più sedentari?

Naturalmente non ci saranno ostacoli ai viaggi. Potrete pur sempre fare i turisti o visitare gli amici o i familiari di persona, piuttosto che farlo tramite la televisione a circuito chiuso. Ma non sarete costretti a farvi largo a gomitate soltanto per trasportare o ricevere informazioni che possono essere trasferite con il computer. Ciò significa che i tecnobambini di domani saranno abituati a vivere in un mondo decentralizzato, a spingersi fuori dalle loro case (o comunque si chiameranno) in una grande varietà di modi, per fare quello che c'è bisogno di fare. Si sentiranno, allo stesso modo, completamente isolati e in contatto totale.

Dobbiamo però pensare alle differenze di formazione esistente!

I bambini della prossima generazione, e la società che creeranno saranno partecipi del travolgente impatto dei computer nell'area dell'insegnamento. Attualmente la nostra società si sforza di istruire il più gran numero di bambini possibile. Il limite nel numero degli insegnanti significa che i bambini imparano in massa. A ogni bambino, in un distretto scolastico, in una regione o in una nazione, viene insegnata la stessa cosa, nello stesso tempo, e più o meno alla stessa maniera. Ma poiché ogni bambino ha interessi e metodi di apprendimento individuali, l'esperienza dell'istruzione di massa risulta sgradevole.
Il risultato è che molti adulti si oppongono all'idea di studiare nella vita post-scolastica: ne hanno avuto abbastanza.
L'apprendimento potrebbe essere piacevole, persino affascinante e avvincente, se i bambini potessero studiare in maniera specifica qualcosa che li interessa individualmente, nel momento di loro scelta e alla loro maniera. Questo tipo di studio è oggigiorno possibile tramite le biblioteche pubbliche. Ma la biblioteca è uno strumento maldestro. Ci si deve andare, è possibile prendere a prestito soltanto un numero limitato di volumi, e i libri devono essere restituiti dopo un breve periodo di tempo: chiaro che la soluzione sarebbe quella di portare le biblioteche nelle case.
Proprio come i giradischi hanno portato in casa le sale dei concerti, e la televisione ha portato il cinema, così i computer possono portare a casa la biblioteca pubblica. I tecnobambini di domani avranno a disposizione un mezzo bell'e pronto per saziare la loro curiosità. Sapranno già in tenera età come ordinare al computer di fornir loro elenchi di materiali di ricerca.
A mano a mano che il loro interesse verrà destato (e, si spera, guidato dai loro insegnanti a scuola), impareranno di più in meno tempo, e troveranno nuove strade da battere.
L'insegnamento avrà in aggiunta una forte componente di auto-incentivo. La capacità di seguire una propria via personale incoraggerà il tecnobambino ad associare l'apprendimento al piacere e a crescere fino a diventare un tecno-adulto attivo: attivo, curioso e pronto ad ampliare il proprio ambiente mentale fino a quando il suo cervello non sarà stato fisicamente ottenebrato dalle devastazioni della vecchiaia.

Questo nuovo approccio all'insegnamento potrà influenzare anche un'altra area della vita: il lavoro?

Fino a oggi la maggior parte degli esseri umani ha svolto lavori che sotto-utilizzavano il cervello. In epoche passate, quando il lavoro consisteva in gran parte di brutali fatiche fisiche, erano pochissimi coloro che avevano la possibilità di alzare lo sguardo verso le stelle o di formulare pensieri astratti. Perfino quando la rivoluzione industriale portò alla costruzione di macchine che liberarono l'umanità dal peso delle fatiche fisiche, un insignificante "lavoro specializzato" prese il loro posto. Oggigiorno gli addetti a una catena di montaggio e quelli che lavorano negli uffici svolgono lavori che richiedono assai poco cervello. Per la prima volta nella storia, macchine specializzate, oppure robot, saranno in grado di svolgere questi lavori di routine: qualsiasi lavoro così semplice e ripetitivo da poter essere svolto da un robot come da una persona al di sotto della dignità del cervello umano. 

E qui lei introduce il nuovo concetto di maggiore creatività...

Quando i tecnobambini diventeranno adulti e passeranno al mondo del lavoro, avranno tutto il tempo di esercitare una maggiore creatività, di operare nel campo del teatro, della scienza, della letteratura, del governo, e degli svaghi. E saranno pronti per questo tipo di lavoro come risultato della rivoluzione computerizzata nel campo dell'insegnamento.
Qualcuno potrebbe dubitare che la gente creativa sia in numero cosi ampio. Ma questo modo di pensare nasce da un mondo nel quale soltanto pochi sfuggono alla distinzione mentale da parte di lavori che non richiedono l'uso del cervello. Ne abbiamo già parlato: si è sempre dato per scontato che la capacita di leggere e di scrivere, per fare un esempio, fosse la sfera d'azione di quei pochi che avevano una mente specificamente adatta al complicato compito di leggere e di scrivere, Naturalmente con l'avvento della stampa e dell'istruzione di massa, é risultato che la maggior parte degli esseri umani ne aveva la capacità.

Cosa significa tutto questo?

Significa che avremo a che fare con un mondo di agi.
Una volta che saranno computer e robot a fare i lavori monotoni e meccanici, il mondo comincerà a prendersi cura di sé in misura assai maggiore di quanto abbia mai fatto prima.
***

Formulazione delle domande, ricerca e individuazione delle risposte nell'opera "Visioni di robot", Net, Nuove Edizioni Tascabili, 1990 (edizione originale: "Robot vision", 1979), a cura di Coco

Continua                                                                                                                       ./..