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Archivio Argomenti

Autori: Gabriele Gendotti
Autori: Redazione
Data: 27 giugno 2007

Intervista della redazione a Gabriele Gendotti, direttore del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport

A tu per tu con Gabriele Gendotti

I direttori dei cinque Dipartimenti si presentano sulle pagine della rivista aziendale Argomenti: una serie di interviste personali offre l'occasione per conoscerli da vicino.

Secondo la sua visione, in cosa consistono concretamente l'abbattimento delle barriere dipartimentali e la novità nell'individuare e affrontare in maniera congiunta le principali tematiche cantonali, temi discussi nell'ambito della due giorni di "clausura" al Monte Verità?
Il Governo ha voluto dare un colpo di piccone al dipartimentalismo: attorno ai 7 temi prioritari - formazione, crescita economica e lavoro, sicurezza e apertura, sfida demografica, equilibrio fra le regioni, rapporto Stato-cittadino, politica finanziaria equilibrata e riscaldamento climatico e ambiente - saranno chiamati a collaborare più Consiglieri di Stato con i rispettivi funzionari e servizi.
È un tipo di approccio interdipartimentale che dovrebbe permettere di operare in modo più razionale e efficiente, evitare doppioni o incongruenze, sintetizzare strategie comuni, valorizzare e sfruttare al meglio competenze ed esperienze delle varie unità amministrative. Attorno al tema equilibrio fra le regioni saranno così chiamati i direttori dei Dipartimenti delle finanze e dell'economia, delle istituzioni e del territorio; la sfida demografica sarà approfondita dai Dipartimenti della sanità e della socialità e dell'educazione, della cultura e dello sport. Non saranno tollerati boicottaggi da parte di qualche reticente refrattario, per principio e per comodità, al cambiamento.

Quali cambiamenti comporterà il nuovo modo di condurre l'Amministrazione cantonale per chi è chiamato a prendere decisioni e per chi, invece, deve attuarle?
Non è un nuovo modo di condurre, non è uno stravolgimento della situazione esistente, bensì un richiamo alla necessità di affrontare temi di interesse generale da una prospettiva più ampia, organica e strutturata che tenga in considerazione i vari interessi, sensibilità e esperienze.

Con quale spirito si prepara ad affrontare il quadriennio appena avviato? Quali sono le sue aspettative nei confronti dell'Amministrazione cantonale?
Diciamo che le premesse per lavorare bene ci sono. Ribadita, a mo' di cappello, l'importanza centrale della formazione, della ricerca e dell'innovazione quale asse prioritario per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del Cantone, il Governo vuole lavorare in modo collegiale e ha fissato alcuni obiettivi generali - ad esempio l'elaborazione di un Piano finanziario che riporti il Cantone nelle cifre nere o il puntare da subito ad un autofinanziamento positivo - e puntuali, le 7 priorità.
Non mancheranno le difficoltà, soprattutto quando si dovrà decidere come e dove intervenire per risanare le finanze dello Stato: chi pensa che tutto si sia risolto con il cambio di legislatura si sbaglia di grosso. Le promesse elettorali di alcuni hanno creato delle illusioni.

L'Amministrazione cantonale è un'azienda attiva 365 giorni all'anno e questo vale anche per chi la dirige. Durante il periodo di "tregua estiva",oltre al Rendiconto dello Stato, quali libri metterà in valigia?
Il rendiconto l'ho già letto. Lo lascerò in ufficio. Continuerò la mia rilettura dei testi più importanti, attuali come non mai, del Franscini e non tralascerò di leggere un qualche romanzo (d'estate di solito i finalisti del Premio Chiara) che mi fa sognare o comunque dimenticare le magagne della politica.