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Archivio Argomenti

Autori: Redazione
Autori: Marco Borradori
Data: 29 novembre 2011

Intervista al Direttore del Dipartimento del territorio

Breve dialogo con Marco Borradori per concludere il 2011

I cinque Consiglieri di Stato ticinesi eletti per la legislatura 2012-2015 si presentano su Argomenti, la rivista aziendale dell'Amministrazione cantonale

Dopo la sua rielezione, avvenuta in aprile, vi sono stati i primi mesi di assestamento e a giugno la due giorni al Serpiano dove avete definito le priorità per la prossima legislatura. Cinque priorità che al loro interno incorporano numerosi temi spesso anche molto sentiti dalla popolazione, come ad esempio gli argomenti relativi all'integrazione, al lavoro o alle aggregazioni comunali. Come procede la definizione e lo sviluppo delle cinque aree tematiche presentate a giugno?

Ogni area tematica è stata approfondita da un gruppo di lavoro interdipartimentale accompagnato da un Consigliere di Stato. Le strategie e le misure risultate dalla riflessione sono pronte e confluiranno nel programma di legislatura che sarà varato entro la fine dell'anno. Il gruppo cui ho partecipato si è occupato di energia, ambiente e territorio, basandosi naturalmente sulle politiche settoriali già in atto, ma ponendo anche nuovi accenti e proponendo nuove priorità. Posso fare alcuni esempi di obiettivi in questo ambito: la necessità di coordinare gli insediamenti e la rete della mobilità, con particolare attenzione alla mobilità lenta di pedoni e ciclisti, la valorizzazione del paesaggio oppure una politica energetica efficace. Ne approfitto per ringraziare i collaboratori del Dipartimento delle finanze e dell'economia, del Dipartimento delle istituzioni e del Dipartimento del territorio che hanno portato il loro contribuito all'area tematica di nostra competenza.

Parliamo d'immagine e comunicazione dell'istituzione pubblica. Grazie alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in particolare al web, le istituzioni sono più vicine al cittadino il quale è più partecipe alla vita pubblica. Cosa pensa di questo fenomeno e cosa si sente di consigliare per rendere il cittadino ancora più partecipe dell'attività statale e invogliarlo a dialogare ulteriormente con l'Amministrazione cantonale?

E' un tema importantissimo, sia per l'Amministrazione nel suo insieme, sia per i politici. Per quanto mi riguarda, sono rimasto a lungo un dinosauro, ma ormai mi sto aggiornando e recupero terreno a vista d'occhio. Penso che sia giusto andare incontro al cittadino nei posti che il cittadino frequenta, e i luoghi virtuali oggi coinvolgono un vasto numero di persone, i giovani, ma non solo. Intendiamoci, non penso che il web possa sostituire la chiacchierata a quattrocchi, però a volte permette un dialogo altrimenti impossibile. L'Amministrazione cantonale è presente online da una quindicina d'anni, e oggi alcune procedure possono comodamente essere espletate da casa, però è vero che il discorso ora si sta ampliando. Per esempio: essere presenti o no sui social media come Facebook e Twitter, per citare solo i più noti? Ci sono Cantoni che stanno sperimentando questa strada con obiettivi condivisibili e, a titolo personale, credo che anche il Ticino dovrebbe valutare la possibilità di affacciarsi su queste piattaforme.

Cambiamo argomento: a ottobre si sono svolte le Elezioni federali. Un appuntamento importante e molto sentito non solo da chi vi è coinvolto per mestiere o passione, ma da tutta la popolazione che, chi più chi meno, è stata interessata da questo evento che definisce l'immagine della Svizzera dentro e fuori dai suoi confini. Lei come ha vissuto, come ha seguito, questo momento?

Con trepidazione, come sempre, ma con un coinvolgimento chiaramente minore rispetto all'elezione di aprile in cui ero candidato. Andare a depositare la busta nell'urna è un atto che mi ha sempre provocato un po' di emozione, cosa che non sento con il voto per corrispondenza: non so, forse è un omaggio interiore al sistema democratico. Ciò detto, quest'anno lo spoglio è stato particolarmente travagliato e, penso come tutti i Ticinesi, ho seguito con un certo sbalordimento il susseguirsi dei colpi di scena. La parità fra i due candidati PPD era stata oggetto di ampie discussioni in Governo e avevamo deciso di non procedere a una riconta dei voti sulla base di argomenti seri, senza sapere che il sistema automatico aveva scelto la signora Duca Widmer ed escluso Marco Romano. Abbiamo quindi accolto favorevolmente la sentenza del Tribunale federale, che non ha imposto di ricontare i voti, ma semplicemente di effettuare un nuovo sorteggio, pubblico e manuale. Non mi resta che augurare buon lavoro alla Deputazione ticinese finalmente al completo con Marco Romano.

Per quel che la concerne invece, a livello personale, che bilancio può fare del suo 2011?

Il rinnovo dei poteri cantonali ha condizionato, almeno in parte, la mia attività di quest'anno. In effetti, l'inizio di una nuova legislatura è sempre un momento di assestamento, a maggior ragione se ci sono cambiamenti di rilievo, come è stato il caso con l'entrata in Governo di tre nuovi Consiglieri di Stato. Devo ammettere che questo rinnovamento ha toccato anche me, in un certo senso mi ha ridato la freschezza degli inizi. In Dipartimento, invece, ho voluto mettere la priorità su alcuni temi - cito solo la mobilità lenta - che rientrano in una visione sempre più attenta alla qualità di vita del cittadino.

Un'ultimissima domanda per concludere: quali saranno i suoi buoni propositi per il nuovo anno?

Davvero, non formulo mai i buoni propositi di fine anno, né a livello personale, né professionale. In realtà, cerco di agire al meglio ogni giorno, con un impegno costante, mettendoci tutto me stesso.