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Autori: Lara Calderari
Data: 17 gennaio 2007

Articolo di Lara Calderari sulla chiesa di Santa Maria degli Angeli a Lugano

Capolavori da riscoprire

La chiesa di Santa Maria degli Angeli, tra i monumenti di proprietà dello Stato del Cantone Ticino, conserva il più famoso affresco rinascimentale della Svizzera raffigurante le Storie della Passione di Gesù dipinto dal pittore lombardo Bernardino Luini nel 1529.

L'area adiacente alla chiesa, in origine occupata dal relativo convento e dalla metà del XIX secolo dalla struttura alberghiera in parte ancora esistente, è oggetto di una sistemazione che vedrà sorgere il nuovo centro culturale della Città di Lugano e un complesso residenziale privato che prevede il mantenimento delle facciate meridionale e orientale dell'ex Grand Hotel Palace.

L'Ufficio dei Beni Culturali del Dipartimento del Territorio è coinvolto nell'operazione come organo di vigilanza in quanto la chiesa, dal 1911, e le parti superstiti del convento, dal 1976, sono tutelate a livello cantonale. La chiesa sarà inoltre oggetto nei prossimi mesi di alcuni lavori di manutenzione straordinaria che coinvolgeranno il tetto (rifacimento parziale del manto di copertura e opere da lattoniere), gli impianti tecnici (aggiornamento secondo le vigenti prescrizioni e nuova illuminazione), parte degli affreschi (limitati interventi di conservazione e restauro) e l'esterno (completamento del drenaggio e sistemazione della pavimentazione lungo il lato settentrionale).

La chiesa dedicata alla Madonna degli Angeli, costruita a partire dal 1499 e consacrata nel 1515, apparteneva a un convento di francescani osservanti fondato il 1. gennaio 1490 e soppresso nel 1848. Sull'area del convento negli anni 1852-55 è stato costruito, per incarico di Giacomo Ciani e su progetto dell'architetto milanese Luigi Clerichetti, l'Hotel du Parc, nel quale è stato inglobato l'antico doppio chiostro, di cui si sono conservati due lati (ill. homepage e ill. 1). Divenuto proprietà della ditta Bucher-Durrer, nel 1903-04 l'albergo neoclassico è stato rialzato di due piani e rinnovato dall'architetto lucernese Emil Vogt in collaborazione con l'ingegnere Alfred Bucher prendendo il nome di Grand Hotel Palace (ill. 2). Negli anni 1922-30 la chiesa è stata oggetto di un importante intervento di restauro condotto dal pittore e restauratore Edoardo Berta volto al recupero dell'aspetto rinascimentale. L'albergo è stato devastato nel 1994 da un incendio che ne ha distrutto l'interno; attualmente sull'area è in fase di costruzione il nuovo centro culturale cittadino (ill. 3).

La tipologia dell'edificio religioso corrisponde a quella delle chiese conventuali lombarde costruite dai frati minori dell'Osservanza dove un tramezzo alto fino al soffitto separa lo spazio dei fedeli da quello dei frati, come nel caso della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Bellinzona, fondata all'inizio degli anni Ottanta del Quattrocento e consacrata nei primissimi anni del Cinquecento.

Sulla vasta parete divisoria luganese campeggia il monumentale affresco con le Storie della Passione di Cristo, uno dei capolavori di Bernardino Luini (1480 ca.-1532) (ill. 4-5), seguace di Leonardo molto amato dai critici dell'Ottocento e soprannominato "il Raffaello di Lombardia" per la dolcezza e la pacatezza del suo modo di dipingere che richiama appunto le opere di Raffaello.

Sul tramezzo la scelta adottata dal pittore è stata quella di porre le varie scene su un unico sfondo, seguendo gli insegnamenti di Leonardo che nel suo Libro di pittura raccomandava la realizzazione delle varie scene senza la tradizionale suddivisione in riquadri a favore di una composizione unitaria con un unico punto di fuga all'altezza dell'occhio dello spettatore. In primo piano troviamo la scena principale della Crocifissione di Gesù e dei due ladroni; ai piedi della croce, la Maddalena inginocchiata e San Giovanni evangelista; a sinistra, il gruppo delle pie donne sostenenti la Vergine e, sul lato opposto, i soldati che giocano a dadi la veste di Gesù; tutt'intorno dei soldati a cavallo e un fitto gruppo di personaggi.

Nel piano mediano, entro due logge classicheggianti, si svolgono gli episodi della Derisione (sinistra) e dell'Incontro con Tommaso (destra); fra questi, l'Andata al Calvario e il Compianto sul Cristo morto.

Infine, nel piano di fondo, a sinistra si trova la Preghiera nell'orto degli ulivi e a destra l'Ascensione di Gesù. Alla base della scena, sui piedritti dell'arco mediano, si trovano i Santi Rocco e Sebastiano con la data d'esecuzione in caratteri romani MDXXVIIII (1529). Del Luini sono anche l'affresco strappato dell'Ultima cena, oggi sulla parete sud della navata ma originariamente nel refettorio del convento, e la lunetta raffigurante la Madonna col Bambino e San Giovannino (ill. 6) nella cappella battesimale e un tempo sul portale che immetteva nel refettorio.

Altri pittori sono intervenuti nella chiesa degli Angeli poco prima del Luini. Si tratta di due artisti ancora anonimi noti coi nomi convenzionali di Maestro del coro degli Angeli e di Maestro della cappella Camuzio. Il primo ha affrescato nel 1523 il coro della chiesa con Storie della Vergine (ill. 7) e parte della terza cappella laterale della navata con Santi e beati francescani (intradosso dell'arco d'ingresso) e i Santi Francesco e Cosma (o Damiano) (piedritti dell'arco d'ingresso). Si tratta di un pittore il cui stile è caratterizzato da una marcata eleganza lineare probabilmente ispirata alle ricerche figurative condotte dal Bramantino a partire dall'inizio del Cinquecento.

Il secondo pittore prende il nome dalla quarta cappella della navata, intitolata a San Giuseppe e fondata nel 1520 dal medico Ludovico Camuzio, che ha completamente affrescato con una serie di episodi dedicati alla Vita della Vergine e all'infanzia di Gesù nel 1524-25. La scena della Fuga in Egitto (ill. 8) è una copia della tavola del Bramantino conservata nella chiesa della Madonna del Sasso a Orselina (ill. 9) mentre le altre riprendono alcune silografie di Albrecht Dürer. Lo stesso maestro dipinge in navata il Cristo morto tra i Santi Francesco d'Assisi e Bernardino da Siena e il lungo testo latino di una preghiera d'indulgenza (ill. 10) e, nel passaggio destro alla base del tramezzo, la particolarissima scena di un gruppo di personaggi (alcuni dei quali presentano tratti ritrattistici) afflitti da varie malattie fisiche (si riconoscono un cieco, un orbo, un appestato, un bambino morto nella culla etc.) e psichiche (l'uomo con la vistosa medaglia sul copricapo è probabilmente un malato d'amore in quanto vi compare la scritta philocaptus e la raffigurazione di Cupido) (ill. 11).

La chiesa conserva inoltre testimonianze d'arte barocca dei secoli XVII e XVIII.

Nella sagrestia è stato allestito dal compianto don Isodoro Marcionetti un piccolo museo che raccoglie dipinti, antifonari, paramenti e suppellettili liturgiche appartenenti alla chiesa.

Lara Calderari, Ricercatrice dell'Ufficio dei Beni Culturali 

Bibliografia (selecta)
- I. Marcionetti, Chiesa e convento di Santa Maria degli Angeli in Lugano, Lugano 1975
- L. Calderari, Contributi alla pittura del primo Cinquecento nel Canton Ticino: il Maestro del coro degli Angeli e il Maestro della cappella Camuzio, in «Arte Cristiana», 783, 1997, pp. 421-433
- D. Sanchez Eisler, Conservation et restauration des fresques de Bernardino Luini à Santa Maria degli Angeli à Lugano, in «Archivio Storico Ticinese», 126, 1999, pp. 117-138
- G. Bora, Bernardino Luini, in I leonardeschi. L'eredità di Leonardo in Lombardia, a cura di M.T. Fiorio e P.C. Marani, Milano 2000, pp. 325-370
- E. Villata, Luini e dintorni. Il contesto storico dell'affresco della Crocifissione di Lugano, in «Arte e Storia», 2, 2000