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Autori: Laura Bottani-Villa
Autori: Sabrina Caneva
Data: 15 giugno 2010

Intervista di Sabrina Caneva a Laura Bottani-Villa

Che consum'attori siamo?

Tutti i giorni acquistiamo, tutti i giorni consumiamo prodotti e produciamo rifiuti. Ma che impatto ha sull'ambiente e sulla società il nostro stile di vita? Possiamo fare qualcosa, giorno dopo giorno, per ridurre la nostra impronta ecologica sul territorio in cui viviamo, e indirettamente, su quelli più lontani che ci forniscono beni e servizi di cui necessitiamo?

La Guida ai consumi responsabili è giunta alla sua terza edizione ed è ormai disponibile da settimane sul sito web della Cancelleria dello Stato. Spesso e volentieri si sente parlare di consumismo sfrenato e irrazionale, eppure non è raro che gli acquisti dettati dai "colpi di testa" ci prendano la mano! A quale tipologia di "consum'attori" apparteniamo? La guida ci aiuta a capirlo e Laura Bottani-Villa, redattrice per l'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera Italiana (ACSI), si è messa a disposizione per spiegarci personalmente su quali concetti e presupposti si basa questo documento e come usarlo.

Signora Bottani, qual è il valore aggiunto di questa Guida ai consumi responsabili per il consumatore?

Il valore aggiunto è dato dal fatto che è ideata e pubblicata da tre partner, ciascuno rappresentante di interessi diversi - lo Stato, un'associazione di consumatori (l'ACSI) e AllianceSud, un'organizzazione di aiuto allo sviluppo, unite da un unico obiettivo: fornire strumenti concreti per modificare i nostri stili di vita, consumando in modo responsabile. In questo senso trovo questa guida esemplare, perché non solo si teorizza sulla necessità di un cambiamento ma propone azioni concrete per praticare questa svolta che ormai tutti, a parole, riconoscono. È un invito ad agire partendo dalle proprie possibilità e per farlo sono offerti strumenti per scegliere beni e servizi in maniera tale che i nostri bisogni vitali e le nostre legittime esigenze di benessere possano tradursi per tutti - e non solo per pochi privilegiati - in progresso civile.

La responsabilità del consumatore è fondamentale per creare le basi di un "mercato sostenibile". Da dove possiamo cominciare?

Dai gesti di tutti i giorni: da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire possiamo fare scelte che condizionano il mercato: basta porsi delle semplici ma fondamentali domande. Questo caffè da dove viene, assicura un guadagno dignitoso ai contadini che lo coltivano? E questo latte: ha un prezzo giusto per il lavoro dell'allevatore? E poi, gli abiti che indosso: dove sono stati confezionati: da immigrati clandestini? E le scarpe. Da operaie che respirano veleni e lavorano senza contratto per una manciata di dollari al mese? Come vado al lavoro: uso un'auto per poche centinaia di metri o utilizzo mezzi pubblici? Con i miei acquisti, scelgo un'azienda che inquina, che sfrutta i lavoratori, che spreca risorse preziose come l'acqua e la terra oppure voglio premiare e incoraggiare un'azienda che paga equamente i dipendenti, che riqualifica il territorio che sfrutta, che impiega energie rinnovabili e riduce al minimo i rifiuti? Noi non ci rendiamo abbastanza conto che quando acquistiamo scegliamo non solo un prodotto, ma un intero sistema produttivo, che arricchiamo qualcuno e impoveriamo altri.

Il mercato offre al consumatore una vastissima scelta di prodotti, la cui qualità è molto variabile così come il prezzo. Come si definisce una scelta responsabile?

Una scelta responsabile è possibile se si è informati. Non c'è nessun condizionamento superiore a quello esercitato dalla pubblicità e dal marketing per indirizzare i nostri acquisti non nella direzione da noi desiderata ma nella direzione pilotata da altri. Per fretta, per disinteresse, per moda, comperiamo sulla base dell'emotività mentre sarebbe giusto fare acquisti con la testa. Gli elementi oggettivi che il consumatore ha a disposizione sono il prezzo e l'etichetta che bisogna assolutamente imparare a leggere. Ma questi due elementi non bastano: abbiamo bisogno di qualcosa di più. Ecco che ci vengono in aiuto i marchi, i quali aggiungono elementi informativi utili per orientarsi. Per esempio, nel settore alimentare, il marchio del bio; nel settore dei mobili, il marchio che indica la protezione delle foreste, nel settore del risparmio energetico, il marchio Minergie e l'etichetta del consumo di energia... Basta consultare la Guida per trovare tutte le informazioni utili.

Perché un consumatore dovrebbe rinunciare a un prodotto o a un servizio poco sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici se il mercato glielo propone?

Perché si può e si deve sempre sperare in un mondo migliore; perché le risorse sono limitate, perché il 20% della popolazione mondiale, dei cosiddetti paesi ricchi, tra cui la Svizzera, consuma l'80% delle risorse del pianeta. Per raggiungere cambiamenti più efficaci è anche importante che le proprie convinzioni si traducano non solo in uno stile di vita conseguente ma anche in scelte politiche coerenti.

Il Ticino cosa offre in termini di prodotti e servizi per seguire i consigli della Guida?

Il Ticino offre molto: intanto i grandi distributori del commercio offrono un'ampia varietà di prodotti con marchi del commercio equo, del bio, poi c'è un facile accesso alla produzione biologica locale con il sistema della distribuzione diretta della ConProBio, ci sono i prodotti delle Botteghe del Mondo e artigianato locale, acqua potabile dal rubinetto di ottima qualità (quindi non è necessario acquistare l'acqua in bottiglia), legname, energia elettrica. Possiamo considerarci fortunati e, in un certo senso, basta solo volere. Come consumatori dobbiamo imparare a chiedere quello che desideriamo. Ce lo insegna la legge del mercato: l'offerta insegue la domanda e la domanda dobbiamo farla noi.