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Autori: Ottaviano Marcoli
Data: 28 ottobre 2008

Alcuni nostri colleghi, ora in pensione, raccontano la loro attività passata in seno all'Amministrazione Cantonale e la loro vita attuale. Rompe il ghiaccio Ottaviano Marcoli

... dalla quiescenza ...

Quale formazione professionale ha avuto e in quale settore dell'Amministrazione Cantonale è stato attivo?

Il mio percorso professionale, durato 47 anni, si è sviluppato per metà quale contabile nell'industria privata e banca, l'altra metà nell'Amministrazione cantonale delle contribuzioni, Ufficio di tassazione delle persone giuridiche. Nel tempo libero, sempre nel ramo contabile, ho fatto parte di società sportive (ACB e Velo Club Bellinzona), membro della commissione della gestione comunale (comune di Camorino e consorzio depurazione acque Camorino/S.Antonino) partecipando all'introduzione della contabilità a partita doppia. Amatorialmente ho insegnato contabilità presso la Società svizzera impiegati di commercio e ai corsi per adulti di Bellinzona.
In possesso del diploma di impiegato di commercio, ho frequentato in seguito corsi di perfezionamento. A 18 anni mi sono trasferito della Svizzera tedesca e vi sono rimasto tre anni e mezzo. Nel frattempo ho svolto la scuola reclute a Emmen con gli svizzeri francesi. Sono stato dipendente delle ditte Max Bersinger AG, San Gallo, e Wild AG, Heerbrugg, impiegato nel settore contabile.
All'inizio del 1959 sono ritornato nel canton Ticino, assunto in contabilità dalla ditta Otto Scerri, in seguito trasformatasi in SA. A questa ditta devo molto per la mia formazione. Vi rimasi per tredici anni e mezzo, fui nominato mandatario e poi procuratore. La Banca Unione di Credito era l'istituto che finanziava i cantieri della Scerri. Questa relazione ha facilitato la mia assunzione presso l'istituto finanziario, dove ho occupato gli incarichi di procuratore, vice direttore e direttore, e ho riorganizzato la contabilità a livello gestionale.
I compiti svolti nell'industria privata, in banca e al fisco, mi hanno dato delle belle soddisfazioni inaspettate e devo molta riconoscenza a tutti coloro (e sono diversi) che mi hanno dato fiducia. Qualche notte insonne l'ho avuta. Le preoccupazioni non sono mancate, fortunatamente conclusesi a lieto fine, ma mi accompagnano saltuariamente ancora oggi nei sogni da pensionato.

Come veniva svolto il lavoro quotidiano di tassatore all'Ufficio di tassazione delle persone giuridiche?

Ritengo che eravamo ben seguiti dal capo ufficio e, per la direzione, da un vice direttore. Ogni tassatore aveva il suo gruppo, contemplante 500/1000 incarti, a seconda della loro importanza, suddivisi per ramo d'attività, da evadere annualmente. Settimanalmente veniva consegnato il lavoro svolto, che consisteva nell'esame della dichiarazione fiscale ricevuta, lettura del bilancio allegato, eventuali richieste di delucidazioni scritte o telefoniche al contribuente o al suo rappresentante. Previo le dovute giustificazioni e con il preavviso alle ditte, il tassatore poteva effettuare sopralluoghi di breve durata. Quando il caso pretendeva più tempo, si ricorreva all'aiuto dell'ispettorato fiscale. Annuncio delle sottrazioni di imposta all'Ufficio procedure speciali. Collaborazione con i colleghi dei circondari cantonali di tassazione delle persone fisiche, saltuariamente con i rappresentanti delle imposte federali e delle commissioni tributarie comunali. Mensilmente ogni tassatore riceveva, allestita dal centro elettronico cantonale, una statistica sulla situazione del proprio lavoro svolto e da svolgere, nonché richiamati a giustificare gli eventuali ritardi sull'emissione delle notifiche. Gli incarti erano in continua crescita, per questo motivo e necessità si erano creati, dal 2001, dei capi gruppo, per alleggerire il compito del capo ufficio.

Come ha vissuto il passaggio al pensionamento e come trascorre la sua giornata?
Sinceramente non mi sono accorto di essere diventato un pensionato. Lo sono dal luglio 2002, quando ho compiuto i 65 anni. Già durante il periodo lavorativo, nei pochi ritagli di tempo libero, mi dedicavo ai miei hobby. Sono sempre stato attratto dai lavori artigianali, in particolar modo quelli del campo edile e meccanico dei veicoli (auto, moto e biciclette). Un agire che mi serviva per staccare dall'attività principale e ricaricare le batterie. Ancora oggi mi piace improvvisarmi apprendista meccanico, manovale, muratore, falegname, pittore, giardiniere, ecc., seguito da gente del mestiere. Evito impegni contabili e amministrativi: sono in fase di digestione dell'attività principale svolta. La pensione dello Stato mi permette l'ambito privilegio di poter ora godere appieno la compagnia di mia moglie, dei miei tre figli e due nipoti, di parenti e amici.

Con una vita così movimentata con quali principi l'ha vissuta?

Le esperienze vissute forgiano il carattere di una persona. Mi è andata bene professionalmente, meno nella famiglia di origine (perdite premature). Aiutare nel limite delle proprie capacità e possibilità, col gioire della felicità altrui, è stato ed è molto gratificante.