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Autori: Raffaella Navari
Data: 28 dicembre 2006

Passiamo sempre più tempo davanti al computer e immaginiamo il futuro che ci attende...

Felice 2..7!

Abbiamo cominciato non andando più al cinema. Ci siamo iscritti a newsletter e chatgroup. Abbiamo adottato il telelavoro. Abbiamo smesso di viaggiare. Lo shopping on-line ha iniziato a prendere piede. Il servizio postale è stato soppresso. La pratica del coprifuoco si è diffusa: minorenni, persone che hanno subito una condanna, stranieri, persone a rischio (anziani, malati). Poi, tutti si sono conformati.

Ogni cosa è pensata in funzione dei singoli individui, dall'abitazione alle confezioni degli alimenti. Ogni cosa è "pre-": precotta, preporzionata, talvolta predigerita. Dal contenuto calorico studiato per una vita sedentaria. Tutte le persone che si incontrano in rete sostengono di trascorrere almeno mezz'ora al giorno sul tapis roulant. Ma chi ci crede?

La scuola si è adattata: programmi individuali, attenzioni specifiche destinate a ogni singolo allievo, curricula secondo desiderio.

Ognuno ha i suoi orari: c'è chi è mattiniero, chi preferisce la sera, chi dorme poco, chi tanto... perché dovremmo subire i ritmi degli altri?

Il pericolo corso ogni volta che si esce di casa, i problemi di inquinamento dovuti al traffico, la paura del terrorismo. Ormai viaggiano solo le merci, senza accompagnamento, sottoterra, in convogli automatizzati. In superficie percorrono solo gli ultimi chilometri. Dalla fabbrica al magazzino di stoccaggio locale senza vedere una persona. Ammortizzate le infrastrutture, i costi sono diminuiti fortemente, il traffico è stato quasi del tutto eliminato. Non è più necessario che le persone si spostino fisicamente da un luogo all'altro. È fin disdicevole.
 
Anche i bambini nascono così: ci si incontra in rete, l'uno è simpatico all'altra e viceversa, si spediscono ovuli e spermatozoi all'apposito Centro Fecondazione e Nascite, si attende il risultato dell'operazione, finché una nuova vita sboccia. Tutto si può seguire on-line: gestazione e nascita, crescita del bambino. Sarà quest'ultimo a decidere quando vorrà smettere di essere controllato dai genitori, o da tutti gli utenti della rete, se i genitori così hanno disposto.

Non saprei dire se qualcuno si incontra ancora fisicamente con altre persone. Talvolta in rete circolano storie che parrebbero testimoniarlo. È probabile si tratti di leggende metropolitane. Nessuno più oserebbe fare qualcosa del genere. A che scopo poi? Da quando è stato adottato questo stile di vita, la violenza è cessata, l'inquinamento è finito, lo spreco delle risorse anche. Uomo e natura hanno concluso la loro separazione: sono finalmente due cose distinte. È troppo tardi per tornare indietro. 

Felice 2..7!

Raffaella Navari, raffaella.navari@ti.ch, Segretaria redattrice e di commissione presso la Segreteria del Gran Consiglio