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Autori: Alessandra Galfetti
Data: 24 dicembre 2009

Poche, efficaci e decisive mosse per vincere i pidocchi in sicurezza

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Alcuni miti sui pidocchi perdurano da decenni e creano timore tra genitori e docenti, che hanno spesso la sensazione di avere sull'argomento poche informazioni e, a volte, contraddittorie

Non deve stupire se i casi di pediculosi della testa sono frequenti, da sempre sono un parassita che ci accompagna. È un'infestazione molto comune, colpisce persone di qualsiasi strato sociale e non rappresenta un segnale di scarsa igiene personale e/o familiare. Non è grave o pericolosa ma si trasmette con facilità all'interno di famiglie, scuole, associazioni sportive, spesso nei bambini tra i 3 e i 10 anni (in Ticino più di 20'000 bambini!).
Ecco un piccolo vademecum per far fronte con calma a questo inconveniente. Le informazioni importanti sono tutte racchiuse in quattro mosse, che vi aiuteranno a vincere i pidocchi in sicurezza.

Prima mossa: conoscerli!
I pidocchi sono piccoli insetti che risiedono unicamente sull'uomo, cibandosi del suo sangue. Il ciclo di vita del pidocchio comprende 3 stadi: lendine, ninfa e adulto.
La lendine è l'uovo del pidocchio, è difficile da vedere ed è spesso confusa con forfora o residui di prodotti per capelli. È deposta dalla femmina adulta e cementata alla base del capello (la lendine "viva" si trova entro 6 mm dal cuoio capelluto). Ha una forma allungata, traslucida o di colore bianco/marroncino, grande quanto un nodo su un filo. Si schiude dopo 6-9 giorni dalla deposizione.
Aprendosi la lendine rilascia la ninfa che somiglia già al pidocchio adulto ma è grande quanto una capocchia di spillo.
Diviene adulta in 7 giorni, raggiungendo le dimensioni di un seme di sesamo. Il pidocchio adulto vive circa 30 giorni, per nutrirsi punge il cuoio capelluto provocando un'"irritazione" che causa prurito. Senza cibo muore in 1-2 giorni. Depone 8 uova al giorno.

Si trasmette da una testa all'altra tramite contatto diretto (da persona a persona: si tratta della forma più comune di trasmissione attraverso il gioco, i contatti con i genitori, ...) o contatto indiretto (tramite un oggetto: avviene meno frequentemente attraverso l'uso di indumenti, spazzole, giochi che sono entrati recentemente in contatto con una persona con i pidocchi).
La maggior parte delle infestazioni è asintomatica. A volte si avverte una leggera sensazione che qualcosa si stia muovendo sulla testa o prurito.

Seconda mossa: riconoscere la presenza di pidocchi!
Si può parlare con sicurezza di infestazione quando si trova il primo pidocchio (o l'unico pidocchio!) sul cuoio capelluto o tra i capelli. Trovare numerose lendini a meno di 6 mm dal cuoio capelluto è indicativo di una infestazione attiva, mentre trovare lendini unicamente a più di 6 mm indica una infestazione "vecchia".
Sono i genitori che nel 95% dei casi trovano i pidocchi.
Ecco come fare:
1. pettinare i capelli, districando tutti i nodi, con un normale pettine;
2. inumidire i capelli e applicare un normale balsamo per capelli;
3. pettinare i capelli ciocca a ciocca, con un pettine per pidocchi (si tratta di pettini a denti molto stretti che si possono trovare in farmacia):
    a. inserire il pettine alla base della ciocca in modo che le punte del pettine siano a contatto con il cuoio capelluto, e farlo avanzare con una leggera pressione facendo si che percorra qualche centimetro di cuoio capelluto;
    b. pettinare la ciocca;
    c. pulire il pettine con una carta morbida (ad esempio carta da cucina) e controllare nel balsamo la presenza di pidocchi;
    d. quando il pettine è ben pulito passare alla ciocca successiva;
4. esaminare tutta la testa utilizzando questo metodo.

Questo procedimento dura 5 minuti e ha pure un effetto terapeutico in quanto consente di eliminare i parassiti in modo meccanico.
Se si conferma la presenza di pidocchi è necessario controllare la testa di ogni persona della famiglia: dopo i bambini di 3-10 anni la fascia di età più colpita è quella degli adulti (24-36 anni).

Terza mossa: eliminarli!
Sono disponibili diverse specialità farmaceutiche, tutte in libera vendita in farmacia. Alcune di loro contengono un "insetticida" altre sostanze a base oleosa che "soffocano" il pidocchio. Sono i farmacisti che nel 90% dei casi consigliano il prodotto, nel 5% sono i medici.

Da sapere per il trattamento della testa:
1. ogni prodotto ha il suo specifico modo d'uso: leggere dunque attentamente le indicazioni e chiedere al professionista tutte le informazioni;
2. applicare il prodotto secondo le indicazioni specifiche;
3. pettinare con l'apposito pettine per rimuovere lendini e pidocchi, ripetendo questa operazione ogni 2-3 giorni;
4. indossare abiti e biancheria pulita dopo il trattamento;
5. eseguire un secondo ciclo di trattamento dopo 7-10 giorni per eliminare eventuali ninfe prima che diventino adulte e in grado di deporre uova.

Da sapere per il trattamento dell'ambiente:
1. lavare le lenzuola e le federe, gli asciugamani o altro che possa esser entrato in contatto con i parassiti e le uova, in lavatrice a 60° C;
2. pulire bene pettini e spazzole lasciandoli immersi per almeno 10 minuti in acqua a 60°C;
3. effetti personali (peluche, ...) possono essere lavati ad acqua o a secco, oppure è possibile metterli in un sacchetto di plastica chiuso per almeno due giorni;
4. passare l'aspirapolvere negli ambienti e su divani, tappeti, seggiolini, ...

Donne in gravidanza o che allattano, neonati e bambini con meno di due anni, persone con malattie o ferite al cuoio capelluto, con allergie, asma, epilessia o altre malattie croniche: consultare il medico per la scelta del farmaco.

Quarta mossa: prevenirli!
Un trattamento scrupoloso risolve l'infestazione ma non evita che i pidocchi si ripresentino.
Non esiste sul mercato un prodotto in grado di prevenire i pidocchi. La "prevenzione" migliore è il controllo costante che permette di rilevare precocemente la presenza di pidocchi e cominciare con le misure appropriate.
Effettuare trattamenti preventivi con i prodotti contro i pidocchi non serve e può favorire le resistenze.
Alcune misure sono efficaci per ridurre il rischio di trasmissione:
1. controllo settimanale della testa dei bambini;
2. in caso di presenza di pidocchi iniziare il trattamento e controllare tutti i familiari;
3. evitare di prestare e scambiare oggetti personali, insegnare ai bambini a utilizzare i propri;
4. evitare di ammucchiare i capi di vestiario (ad esempio scuola, palestre, feste, ...):
5. raccogliere i capelli lunghi con code, trecce, chignon ...

Vedo già qualche lettrice/ore che sconsolato (o arrabbiato) che scuote la testa pensando: "Ma io queste cose le so e ... le faccio! Ma come è possibile che ogni 2 mesi mi ritrovo con lo stesso problema?"
Ed ecco la quinta e decisiva mossa ...

Quinta (e decisiva) mossa: parlarne!
Il passaggio a ping-pong all'interno della famiglia, delle classi, dei gruppi ricreativi è frequente e, inutile a dirlo, demotivante e irritante. Ma questo genere di ping-pong è assolutamente normale e la buona fede è il più delle volte evidente in tutte le persone coinvolte.
Ci sono ancora paure (non fondate scientificamente) che indicano nella presenza di pidocchi un motivo di vergogna o disonore. Anche la paura di essere "l'untore" è diffusa: in realtà gli untori sono spesso inconsapevoli della presenza di pidocchi e, proprio per la loro non consapevolezza, non li curano.
I pidocchi non sono segno di sporcizia, di trascuratezza, di miseria. Quindi non resta che parlarne serenamente con i docenti, con i genitori degli amici, chiedendo la loro collaborazione nel controllare le teste dei figli (e le proprie) e di curare un'eventuale presenza di pidocchi.
Parecchio materiale divulgativo e scientifico è a disposizione sul sito dell'Ufficio del medico cantonale, per scuole, genitori (tradotti in ben 6 lingue!) e professionisti.

La restrizione alla frequenza scolastica è giustificata fino all'avvio di un idoneo trattamento. Lo stesso vale per le attività parascolastiche (ad esempio attività sportive).
Qualora in una scuola, i casi di pidocchi fossero numerosi o recidivanti, il direttore o il docente responsabile può chiamare il Medico scolastico.

La produzione letteraria per bambini ha sfornato in questi ultimi anni una serie di gradevolissimi libri che, seppur a volte "scientificamente" poco precisi, possono aiutare a conoscere e, soprattutto, a parlare con serenità di questo insetto, che è davvero tutto nostro!