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Autori: Tiziano Putelli
Autori: Bruno Polli
Data: 14 marzo 2006

Convegno il 18 marzo a Lugano sul recupero di una specie ittica scomparsa dal nostro territorio

Il ritorno della trota marmorata

Al progetto Interreg partecipano anche il Canton Grigioni e la Provincia di Varese

Il convegno dedicato alla reintroduzione della trota marmorata, previsto a Lugano il 18 marzo 2006, è il secondo di una serie destinata a trasformarsi in un appuntamento fisso.
Lo scorso anno, un'analoga manifestazione dedicata all'alborella aveva riscosso grande interesse. E non solo fra i pescatori. Queste giornate di approfondimento testimoniano in primo luogo il desiderio della Federazione ticinese acquicoltura e pesca (Ftap) di trasmettere conoscenze e passione per la fauna ittica e gli ambienti acquatici anche al di fuori delle consuete cerchie della categoria che rappresenta. Al di là dell'interesse pratico e scientifico, gli incontri rivestono dunque un ruolo preponderante sul piano della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio ambientale, che appartiene a tutta la comunità.

Il tema del congresso è strettamente legato a un progetto Interreg che vede impegnato il Ticino con i Grigioni e la Provincia di Varese, nel recupero di una specie ittica estinta.

Il modello di intervento mette in luce anche l'amicizia che il nostro Cantone ha saputo coltivare con due significative aree limitrofe, seguendo - ancora una volta - la sua innata vocazione di ponte nel contesto della Regio Insubrica e della zona dei grandi laghi prealpini.

La trota marmorata ha subito negli ultimi decenni un forte calo demografico nel suo intero areale di distribuzione, compreso quindi il bacino idrografico del fiume Ticino. Le cause di tale declino sono numerose:

  • l'artificializzazione dell'alveo e delle sponde dei corsi d'acqua;
  • la frammentazione dei corridoi fluviali con opere di sbarramento sprovviste di passaggi per pesci;
  • lo scadimento qualitativo delle acque di fondovalle;
  • l'impoverimento delle portate idriche e - a volte - la completa messa in asciutta di tratti fluviali in cui è applicato un deflusso minimo vitale alle opere di presa;
  • i ripopolamenti con trota fario che hanno portato alla frequente comparsa di soggetti libridi con conseguente diluizione del patrimonio genetico della marmorata;
  • l'eccessivo sfruttamento di pesca.
Negli ultimi anni, la consapevolezza dell'importanza della specie dal punto di vista sia strettamente faunistico, sia della pesca sportiva, ha portato all'avvio di iniziative in Svizzera, ma soprattutto in Italia, di conservazione e reintroduzione di questa specie ittica, grazie anche alla progressiva mitigazione degli impatti antropici sugli ambienti acquatici da essa popolati.

Per quanto riguarda il bacino del fiume Ticino, vi è da ritenere che originariamente la trota marmorata popolasse un vastissimo reticolo idrico di acque superficiali comprendente il fiume Ticino immissario con i tratti terminali dei suoi principali tributari (Brenno, Moesa), il lago Maggiore, il lago di Lugano e il fiume Tresa, il fiume Toce e i tratti terminali dei suoi principali tributari, il lago d'Orta e il suo emissario Strona, il lago di Mergozzo, il lago di Monate, i tratti terminali di alcuni altri immissari del Ceresio e del Verbano, il fiume Ticino sublacustre.

Oggi, l'areale della trota marmorata nel bacino del Ticino si è ridotto al fiume Toce e al tratto terminale di alcuni suoi tributari, alla porzione centrale del Ticino sublacuale e, con segnalazioni decisamente sporadiche, all'apparente presenza di alcuni ibridi nei fiumi Tresa, Giona e Brenno, quest'ultimo tributario del fiume Ticino svizzero.

A fronte di questa situazione, sono state avviate alcune iniziative finalizzate alla conservazione e alla reintroduzione della specie, fra le quali spicca per importanza il progetto Interreg IIIA - conservazione e ripopolamento della trota marmorata - con il Cantone Ticino quale capofila di parte svizzera e la Provincia di Varese quale capofila di parte italiana, che ha preso avvio al'inizio del 2005, con durata prevista di 3 anni.
Sono pure da citare il progetto Life Natura "Conservazione di Salmo marmoratus e Rutilus pigus nel fiume Ticino" e le iniziative legate principalmente agli "incubatoi di valle" della Valle d'Ossola, nonché ad altri impianti ittiogenici delle Province e delle FIPSAS di Varese, Novara, Verbania.

È infine stata effettuata un'attività di progettazione concernente la realizzazione di passaggi artificiali per pesci che ripristinino all'interno del reticolo fluvio-lacustre sopra definito quelle condizioni di percorribilità che sono indispensabili per il benessere della trota marmorata e con essa di tutte le altre specie ittiche che vi effettuano movimenti migratori più o meno rilevanti.

Il progetto Interreg IIIA costuisce un ulteriore passo in avanti affinché questa specie ritorni a popolare le nostre acque come in origine. A corto termine, gli obbiettivi sono la riapertura dei corridoi acquatici di migrazione della specie e il consolidamento della sua presenza a livello faunistico.
Il futuro di questa specie nelle nostre acque e la possibilità di sviluppare popolazioni consistenti e recuperare appieno il suo territorio di diffusione naturale a fronte della trota fario - che l'ha di fatto sostituita - dipenderanno da diversi fattori quali:
  • l'adeguatezza dell'habitat (biotico e abiotico); 
  • l'insorgere di situazioni di competizione con le specie presenti;
  • l'impostazione di norme protettive adeguate e di una gestione coerente con le esigenze della specie introdotta.
Se dal punto di vista faunistico il ritorno di questo pesce nelle nostre acque rappresenta il conseguimento di un grande successo, nell'ottica della gestione e della pratica della pesca, esso comporta ancora una serie di incognite.
Il convegno di Lugano è stato promosso proprio per approfondire scopi e impatto dell'iniziativa sulla base delle esperienze di chi ci ha preceduti. Tra i relatori, figurano anche esperti provenienti da altre regioni in cui il recupero della trota marmorata è più avanzato.

L'appuntamento è per: Sabato 18 marzo dalle 13.45 alle 18.30 al Palazzo dei congressi di Lugano.

Tiziano Putelli e Bruno Polli
Ufficio della caccia e della pesca