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Autori: Milko Del Bove
Data: 20 marzo 2007

In occasione delle elezioni cantonali del 1. aprile 2007 votanti e pubblica amministrazione sono confrontati con alcune importanti novità nell'espressione e nel conteggio dei voti

Il Ticino alle urne

Il primo di aprile 2007 è giorno di novità. Una è evidente e nota a tutti: cittadine e cittadini del cantone Ticino sono chiamati a rinnovare i loro rappresentanti nel parlamento e nel governo; la seconda riguarda il modo in cui esprimeremo la nostra scelta, ovvero l'introduzione della possibilità di votare senza intestazione di lista. E c'è una terza novità.

Indipendentemente da quanto avverrà nella sostanza, ossia nella composizione dei prossimi poteri legislativo e esecutivo, il primo di aprile del 2007 porterà importanti innovazioni nella forma in cui si svolgeranno le elezioni politiche nel cantone Ticino. Nuovo sarà il modo in cui esprimeremo le nostre scelte, nuovo il modo in cui queste saranno conteggiate.

La scheda di voto
La vera primadonna è lei, la scheda senza obbligo di intestazione, la grande novità introdotta dal Parlamento in occasione di queste elezioni. Per fornire agli elettori tutte le informazioni di cui necessitano, al fine di meglio comprendere le modalità di espressione del voto e i meccanismi di calcolo del peso del voto stesso, oltre agli usuali opuscoli l'Amministrazione cantonale ha allestito una serie di pagine web sul sito www.ti.ch/elezioni, dove si illustrano con l'ausilio di documenti e animazioni le varie possibilità a disposizione dei votanti.
Ma non è finita. Infatti, l'altra novità - meno apparente ma altrettanto sostanziale - riguardante la nuova scheda con la quale esprimeremo le nostre scelte su chi ci governerà nel prossimo quadriennio è la maggiore flessibilità che questa presenta rispetto alle elezioni passate. Ciò è dovuto all'aumento delle preferenze che ciascun elettore ha il diritto di esprimere sulla nuova scheda, pari al numero dei seggi da attribuire: 5 per il Consiglio di Stato (prima erano 3), 90 per il Gran Consiglio (prima erano 20); il valore effettivo del voto dato da ciascun elettore ai candidati prescelti dipenderà sia dal numero di voti preferenziali emessi, sia dalla sua volontà di intestare o meno la scheda.
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Le operazioni di spoglio
Della terza novità pochi sono al corrente, poiché riguarda le modalità con cui si svolgerà il conteggio dei voti espressi (lo spoglio delle schede) e quindi interesserà soprattutto gli addetti ai lavori, mentre per i cittadini votanti non cambierà nulla. Eppure, se non proprio di cambiamento epocale, si potrebbe parlare di una svolta decisiva nei costumi della pubblica amministrazione, relativamente alla gestione di un'elezione: l'ennesimo passaggio dall'uomo alla macchina.
Il sistema Votel è un'infrastruttura tecnica chiamata a sostituire il lavoro - che alle scorse elezioni era compiuto da addetti della pubblica amministrazione - di trascrivere quanto gli elettori hanno espresso sulla scheda di voto. Votel è un insieme di procedure informatizzate in grado di interpretare le schede, tradurre in informazioni digitali la volontà degli elettori espressa con carta e penna, eseguire tutti i calcoli - definiti dalla legislazione sui diritti popolari - necessari alla corretta ripartizione dei seggi e, al termine di tutto ciò, restituire il responso che tutti attendono, annunciando chi è stato eletto e chi no.
Questo non significa che tutto il lavoro è ora lasciato all'arbitrio delle macchine, poiché a fianco di Votel coesiste un'infrastruttura fatta di addetti, funzionari e magistrati cui tocca di certificare la legittimità delle procedure. La Direzione lavori prevede in fase di spoglio delle schede l'impiego di oltre duecento funzionari e la costituzione di tre uffici di spoglio manuale oltre ai dieci uffici dotati di scanner per lo spoglio informatizzato.
Tuttavia, l'adozione di Votel dovrebbe avere già da questo suo primo impiego effetti positivi sulle operazioni di spoglio, in particolare sui tempi di produzione e comunicazione dei risultati, ma anche in fatto di alleggerimento dell'apparato logistico e burocratico necessario al corretto svolgimento di un'elezione. L'introduzione della scheda senza intestazione e dei meccanismi ad essa correlati (aumento dei preferenziali) avrebbero dilatato i tempi di spoglio con il metodo tradizionale fino a 3-4 giorni, mentre l'informatizzazione dovrebbe consentire di annullare questo ritardo e rispettare le scadenze degli anni scorsi.
Ultima novità, anch'essa per addetti ai lavori, è l'uso del formato standard XML per la trasmissione dei dati alla Cancelleria dello Stato (per la pubblicazione in Internet dei risultati) e ai media. Potrà sembrare un dettaglio, ma chi è costretto tutti i giorni a dialogare - e a litigare - con i computer assicura che è una piccola rivoluzione.
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