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Autori: Marco Andretta
Autori: Gianni Baffelli
Data: 30 giugno 2009

Abbiamo interpellato Gianni Baffelli e Marco Andretta che ci presentano il portale internet dell'Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI - www.ti.ch/oasi)

L'OASI del Ticino è online

Gianni Baffelli e Marco Andretta presentano il portale internet dell´Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI - www.ti.ch/oasi). Uno strumento del Dipartimento del territorio volto a promuovere un´osservazione ambientale permanente, introducendo una gestione dei dati moderna e flessibile, un vero e proprio sistema informativo trasparente e di rapido accesso, a supporto dell'informazione, della presa di decisioni e al servizio della ricerca.

Marco Andretta, innanzitutto ci spieghi brevemente in che cosa consiste l'Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI).
Come dice il nome l'OASI è un osservatorio, uno strumento di monitoraggio che ci permette di avere una panoramica sulla situazione ambientale attuale e seguirne l'evoluzione. Grazie a questo strumento il Dipartimento del Territorio è facilitato nel compito di concepire strategie, introdurre misure e valutarne gli effetti basandosi su dati precisi e affidabili.
Da un lato pratico l'osservatorio ambientale ha il compito di offrire supporto e consulenza, integrando e coordinando i diversi monitoraggi che i servizi già da molto tempo svolgono.
Questo avviene in parte tramite la creazione di un sistema informativo ambientale moderno e trasparente, messo a disposizione dei servizi per gestire i propri dati, ma anche per renderli accessibili agli altri servizi, ai politici, ai ricercatori, agli insegnanti e alla popolazione. Attualmente vengono gestiti e condivisi dati dei settori aria, meteo, traffico, rumore, radiazioni non ionizzanti (il cosiddetto elettrosmog), siti inquinati e frane. Si sta lavorando al settore delle acque e del suolo.

Da cosa è nata l'esigenza di creare un osservatorio ambientale?
Per osservare bisogna prima poter vedere, e poi analizzare ed interpretare ciò che si vede.
In ambito tecnico-scientifico gli "occhi" sono i sensori che rilevano le varie grandezze fisico-chimiche. Questi sono dislocati sul territorio e formano delle reti di monitoraggio. Qui esiste un'esigenza di coordinazione delle attività di monitoraggio, esistenti e future. Un'altra necessità è quella di integrare e rendere accessibili in modo coerente il numero maggiore possibile di dati.
Per analizzare ed interpretare i dati sono richieste conoscenze approfondite nel settore in questione, così come informazioni su come avviene il rilevamento (metadati) e un accesso a dati di settori correlati o complementari (ad esempio conoscere la situazione meteorologica serve a poter meglio interpretare una data situazione di inquinamento atmosferico). Questo processo è più arduo se i dati sono sparsi nei vari servizi, e se non sono sempre direttamente confrontabili a causa di differenze nelle metodologie o di informazioni sui dati lacunose. Da qui la necessità di un sistema informativo pensato e costruito con in mente l'obbiettivo di facilitare il lavoro di analisi incrociata dei dati e quindi anche l'interpretazione.

Quali sono gli obiettivi del portale (www.ti.ch/oasi)?
Il portale, o sito, è pensato con lo scopo di comunicare in modo semplice e tempestivo i dati ambientali (quelli sull'inquinamento atmosferico vengono aggiornati ogni mezz'ora!). Naturalmente l'immediatezza e la semplicità d'uso sono i due criteri fondamentali. Ma l'informazione deve anche essere scientificamente corretta, e più si vuole approfondire il significato di un certo grafico, più ci si deve inoltrare nei particolari tecnici. Se poi si viene incuriositi, si possono seguire i rimandi ai siti dei servizi responsabili per allargare le proprie conoscenze consultando la documentazione e le analisi degli specialisti.

Gianni Baffelli, chi sono gli utenti del portale OASI?
Definire con precisione gli utenti del portale OASI è praticamente impossibile, calcolando il numero elevato di visite giornaliere e tenendo in considerazione il fatto che anche i più sofisticati sistemi di indagine e statistica sugli accessi web ben difficilmente riescono a dare un quadro esaustivo e soddisfacente della tipologia di utenza.
Per rispondere a questa domanda devo basarmi sulle richieste - sia di posta elettronica che telefoniche - che con frequenza almeno settimanale arrivano sulla mia scrivania.
Si va dallo studioso interessato ad un tema specifico (stato dell'aria, traffico, catasto degli impianti che emettono elettrosmog, ecc.) al comune cittadino che desidera sapere se vicino a casa sua ci sia un'antenna particolarmente potente e potenzialmente dannosa per la salute, senza dimenticarsi dello studente che utilizza il portale per una sua ricerca o per un suo lavoro.
Normalmente tutte le richieste vengono soddisfatte nel più breve tempo possibile, direttamente dal sottoscritto nei casi più semplici o dal team di specialisti OASI, ai quali inoltro le medesime.
In un certo senso questa vasta tipologia di utenza rappresenta il vero successo del portale OASI, dimostrando come il medesimo sia senz'altro altamente specialistico e specializzato ma parallelamente utilizzi un linguaggio relativamente semplice ed alla portata di tutti.

Il fatto di aver scelto uno strumento performante come Internet per la diffusione dei dati ambientali vi ha portato dei vantaggi? Quali?
Il collega Marco Andretta ha ben specificato come "il sito sia stato pensato con lo scopo di comunicare in modo semplice e tempestivo i dati ambientali": infatti solo attraverso uno strumento performante, capillarmente diffuso e universalmente impiegato come Internet era possibile raggiungere simili obiettivi, toccando un serbatoio di utenza che si estende ben al di là dei confini del nostro Cantone.
Prima della messa in rete del portale OASI i bollettini sullo stato dell'aria venivano inviati ai maggiori quotidiani via fax, una volta alla settimana; dopo l'avvento di OASI i bollettini possono essere direttamente prelevati dal portale, aggiornati allo stato attuale o addirittura allo stato secondo richiesta dell'interessato (archivio dinamico).
La diffusione attraverso Internet dei dati ambientali ne permette inoltre la distribuzione diretta tramite RSS (Really Simple Syndication), sistema semplice, estendibile e flessibile, molto impiegato ed in voga nell'era del Web 2 (l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente).
Un altro vantaggio non indifferente e non trascurabile è quello rappresentato dalla facilità con la quale è possibile informare il cittadino, in tempo reale, sulla situazione di determinati agenti inquinanti (ozono, polveri fini, ecc.) in momenti critici dell'anno, quali quelli delle canicole estive o delle inversioni termiche determinanti per le concentrazioni di PM10 sul territorio.

Siti correlati
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www.ti.ch/aria
- www.ti.ch/trasporti