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Autori: Alessandra Galfetti
Data: 01 febbraio 2011

Conoscere per capire, capire per aver meno paura.

La quasi rocambolesca vita di Mengy C

Scrivere di un argomento che genera ansie e paure (come le gravi infezioni causate dal meningococco) può essere delicato. Tuttavia, proprio per dare un giusto peso ai timori, è importante che concretezza e razionalità abbiano un loro spazio specifico anche, perché no, in un modo sereno e giocoso. Diamo dunque il via a questa novella. E per la scienza... seguite i link.

"Che strani questi uomini" pensa il solitario meningococco Mengy C all'interno del naso di Andrea. "Sono proprio strani, quando dicono di stare attenti alle correnti d'aria, di indossare la maglia di lana o di non sudare per evitare di ammalarsi. Non li capisco proprio. Eppure lo sanno da decenni che siamo noi, i microbi, a farli ammalare. D'accordo ci sono i microbi buoni e indispensabili, poi ci siamo noi a volte indifferenti e a volte aggressivi. Ma anche gli uomini sono così, o sbaglio?".

Mengy C ha già condiviso le sue riflessioni con i fratelli, Mengy A e Mengy B, e con i cugini lontani, Mengy X, Mengy Y, e Mengy W-135. Non sono arrivati a una soluzione ma per loro le occasioni di incontro non mancano: é facile incontrarsi e scambiare quattro chiacchiere anche con i parenti più lontani, la famiglia Mengy trova ospitalità nella gola e nel naso di molte persone. E lì rimane indisturbata, senza infastidire il suo gentile ospite. I Mengy hanno le loro preferenze geografiche, ad esempio, Mengy B e Mengy C si trovano a loro agio in Europa. I Mengy A e W-135 preferiscono il clima africano. Poi un bel giorno, con uno starnuto, un colpo di tosse, un bacio il Mengy trasloca per trasferirsi nel naso e nella gola di un'altra persona. Di solito il trasloco è poco faticoso e veloce (a volte anche piacevole!) e la nuova dimora altrettanto accogliente.

"Può capitare che il Mengy abbia bisogno di emozioni nuove" riflette Mengy C. "Anche gli uomini leggono un nuovo libro, piangono e ridono davanti a un film, si innamorano, fanno bungee jumping. A noi piace viaggiare ed esplorare nuovi mondi. E allora si parte, attraversiamo la mucosa e via! Il sangue ci porta a esplorare ogni organo del corpo umano, ma abbiamo le nostre preferenze. A me piacerebbe visitare il cervello e le meningi ma so di familiari e amici che vorrebbero provare l'ebbrezza di un viaggio attraverso la cascata della coagulazione".

A questo punto Mengy C sembra rattristarsi, quasi a chiedersi se sia giusto appagare la sua voglia di viaggiare. Lo sa che durante questo viaggio potrà causare qualche guaio, anche grave, al suo generoso ospite. Mengy C, però, ha troppa voglia di partire. Pensa che abita già da tanto tempo nella gola di Andrea ma che non riesce a iniziare il viaggio desiderato. Allora non gli resta che sperare: "Forse Andrea un giorno mi passerà a un suo amico ...".

Ed ecco il momento propizio. Andrea fa dei fragorosi starnuti, qualcosa gli fa pizzicare il naso! Mengy C pensa ad Andrea che gli offre ospitalità, pensa anche alle meraviglie che potrà scoprire se cambierà casa e poi dice deciso "Sono un Mengy e devo seguire la mia strada! Anche Pneumo e Haemo lo fanno!". Eccolo catapultato già nell'aria e, qualche secondo dopo, si gode già un panorama diverso dalle tonsille di Martina.

"Fa calduccio e c'è tanto da mangiare qui dentro. Quasi quasi ... mi divido, mi moltiplico, mi moltiplico, mi moltiplicoooooo ...". Mengy C è ora euforico e non è più solo ma circondato da una miriade di altri Mengy C. Immagina quanto sarà bello visitare le meningi di Martina. "Forse Martina non sarà contenta e starà male, avrà la febbre, male alla testa, magari vomiterà e dovrà andare in ospedale. Forse Martina sarà ricoverata in un reparto di terapia intensiva e forse la sua vita sarà in pericolo. Ma tanti microbi fanno così e io sono un Mengy, un vero Mengy! Forse Martina ...".

Non fa in tempo a finire la frase, Mengy C e compagnia sono attaccati da un gruppo di agguerritissimi anticorpi. Mengy C non si aspettava che il corpo di Martina si difendesse prontamente e in modo così energico, sembrava davvero il posto ideale per una grande avventura! Mengy C è presto sopraffatto ed è costretto ad arrendersi. La sua vita finisce qui, non ha fatto in tempo a realizzare il suo sogno.
Martina sorride, continua a giocare non si è accorta di niente. Martina non sa ancora che la mamma le ha fatto un grande regalo: l'ha vaccinata per proteggerla da tutti i Mengy C del pianeta.

Federico chiude il libretto che la mamma gli ha chiesto di leggere. È serio. La mamma è accanto a lui con un'espressione a metà strada tra il perplesso e il rincuorato. Federico ha 11 anni e ora capisce perché domani la mamma lo vuole portare dal dottor Previdente. Quasi quasi si pente dei capricci e delle scuse per evitare di essere vaccinato. Quasi quasi comincia a pensare di essere un po' un fifone. Ha deciso: domani andrà dal dottore e prima della puntura chiederà le cose che ancora non ha capito e che il libro non gli ha spiegato.

"Cosa succede se i meningococchi riescono a entrare nel sangue e arrivare alle meningi?" chiede Federico.
"Beh, nelle meningi, che sono come dei foglietti che ricoprono il nostro cervello e il midollo spinale, si sviluppa una grave infezione. La persona che si ammala sta molto male. Si cerca di curarla con diverse medicine, in modo particolare con gli antibiotici. La cura può essere efficace e la persona guarisce oppure non si riesce a fermare l'infezione che prosegue e può portare la persona fino alla morte" risponde il dottor Previdente.
"Ma i meningococco C possono far ammalare anche mamma, papà e la mia sorellona Silvia?".
"Sì, Federico. I meningococco C sono conosciuti anche per la loro capacità di passare da una persona all'altra e far ammalare più persone insieme. Senza vaccinazioni, se ti ammali, per cercare di evitare che mamma, papà e Silvia si ammalino a loro volta si può dare loro degli antibiotici come prevenzione. Anche i tuoi compagni di classe riceverebbero questi farmaci se tu ti ammalassi".

"Ma dottore, se sono bastati un racconto per bambini e qualche domanda per capire questa cosa che sembrava tanto complicata, perché due anni fa quando un meningococco ha fatto ammalare un bambino della prima (io ero in quarta) si è scatenato il finimondo? Me lo ricordo bene e ricordo che non capivo e che avevo paura".
"Capisco che siano stati momenti difficili. Per te ma anche, e soprattutto, per i tuoi genitori e i tuoi insegnanti. Quando un bambino sta molto molto male, tutti gli adulti si preoccupano per tutti i bambini perché vorrebbero che non succedesse loro niente. La prevenzione fatta nelle scuole ha sempre evitato che altri bambini si ammalassero dello stesso meningococco. Ma gli adulti hanno bisogno di essere rassicurati e per questo motivo chiamano noi medici di famiglia, a volte forse in modo un pochino esagerato. Io sono però convinto che sia importante che ogni bambino sia protetto contro il meningococco C ed è per questo che ho consigliato a tua mamma di farti vaccinare. Per gli altri meningococchi non esiste per ora un vaccino altrettanto efficace e con una protezione che dura anni."

Federico ora è tranquillo e sorride. Sa che con la vaccinazione sarà protetto dalla malattia e sa che le persone non vaccinate possono ricevere un farmaco per prevenirla. Anche il dottor Previdente sorride: gli piacciono i bambini che cercano di capire le cose, anche se sono complicate. Vorrebbe che anche i genitori dei suoi piccoli pazienti e gli adulti in generale fossero disposti a imparare di più su questa malattia. "E sì" pensa il dottor Previdente: "Sarebbe proprio bello se un giorno il meningococco C e tutta la sua famiglia non facessero più paura a nessuno".