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Autori: Michele Tomamichel
Autori: Emanuela Diotto
Data: 14 maggio 2008

Intervista a Michele Tomamichel, responsabile dell'iniziativa.

Laboratorio di psicopatologia del lavoro

Nella società moderna il lavoro e la salute di una persona sono sempre più collegati; infatti le profonde modifiche dell'organizzazione del lavoro hanno conseguenze non indifferenti sulla salute mentale delle persone coinvolte in modo più o meno diretto in questa riorganizzazione. Alcuni studi dimostrano che il ricorso a cure psichiatriche aumenta parallelamente all'insicurezza dell'impiego e della disoccupazione.

Da diversi anni in Ticino il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) è particolarmente attento ai problemi della relazione tra lavoro e salute.
Per poter osservare e comprendere l'entità e la natura del problema nella realtà ticinese, si è voluto creare il Laboratorio di psicopatologia del lavoro. Il laboratorio è contemplato nella Pianificazione socio-psichiatrica cantonale 2005-2008. A partire dalla primavera del 2005 è diventato un servizio vero e proprio a cui vengono segnalati casi dal mondo esterno e da altri servizi. Il responsabile del Laboratorio di psicopatologia del lavoro in Ticino è il dott. Michele Tomamichel, a cui abbiamo rivolto alcune domande.

Che cosa è la psicopatologia del lavoro?

Riuscire a definire la psicopatologia del lavoro non è semplice. Il termine si riferisce a due aspetti: uno legato alla psichiatria e l'altro legato al mondo del lavoro.
Il lavoro rappresenta una fonte di reddito, permette e facilita i contatti sociali e infonde sicurezza agli individui.
Da circa 10 anni a questa parte è in atto un cambiamento nel contesto socio-economico che ha influenzato il rapporto uomo-lavoro e ha provocato incertezza e fragilità.
Per la maggioranza della popolazione il lavoro è percepito in modo positivo, tuttavia si è registrato un aumento degli individui che lo associano negativamente alla sostenibilità sociale ed economica.
I cambiamenti nell'organizzazione del lavoro si ripercuotono quindi in maniera negativa sull'individuo e sul benessere fisico e mentale della persona. Aumenta la sensazione di precarietà tra i lavoratori così come la pressione psicologica, la perdita del controllo sull'attività svolta, e la paura di perdere il posto di lavoro: questi fattori accrescono il livello di stress e mettono a rischio la salute degli individui.
La psicopatologia del lavoro è una conseguenza dei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro.

Da che cosa è nata l'esigenza di creare un Laboratorio di psicopatologia del lavoro in Ticino?

Di fronte a un aumento significativo dei problemi legati alla tematica del lavoro e dei disturbi ad essi correlati (come la crescita delle richieste d'invalidità) è stato creato il "Laboratorio di psicopatologia del lavoro" con lo scopo di osservare e comprendere l'entità e la natura del problema nella realtà ticinese. L'esigenza di creare una struttura simile è stata confermata da alcuni studi scientifici, ma soprattutto da un effettivo aumento delle segnalazioni nei servizi psicosociali e negli studi medici del nostro cantone.
Occorre tener presente che inizialmente le problematiche legate al lavoro non venivano considerate dal punto di vista psichico.
Come è organizzato il Laboratorio di psicopatologia del lavoro?
Dal 2006 l'attività del laboratorio si è concentrata sulla raccolta e sull'analisi di testimonianze, sulla ricerca e sulle visite di centri di competenza già esistenti all'estero, con lo scopo di creare e perfezionare un modello di presa a carico specializzato e innovativo.
Nel corso dei mesi, il laboratorio si è inserito gradualmente nella rete sociosanitaria ticinese, attraverso presentazioni nei vari servizi, articoli di giornale e una trasmissione televisiva. Tutto ciò ha consentito di ricevere le prime segnalazioni e di avviare una nuova fase di analisi basata su dati concreti, che permetterà di perfezionare e definire in modo chiaro la natura e gli scopi del centro di competenza. Per questa fase operativa è stato costituito un gruppo di lavoro.

Da quali figure professionali è composto il vostro gruppo di lavoro?

Le problematiche relative al disagio e al disadattamento lavorativo rappresentano dinamiche complesse che necessitano di una presa a carico da parte di un'equipe multidisciplinare. Sulla base di questa consapevolezza, il gruppo di lavoro del lavoro del Laboratorio è composto da medici psichiatri, un'assistente sociale e una psicologa. Esso inoltre collabora strettamente, secondo un modello di rete, con un gruppo di lavoro "secondario", complessivamente una quindicina di persone, composto da consulenti legali, medici di famiglia, consulenti degli uffici regionali di collocamento, responsabili delle risorse umane, ... con il quale avvengono incontri a cadenza regolare al fine di confrontarsi su questioni di attualità inerenti al mondo del lavoro, analizzare, sviluppare e implementare nuovi progetti.

Quali sono gli effetti tipici causati da un disagio legato al lavoro?

Il disagio lavorativo genera ripercussioni negative sia per il singolo sia per la collettività. Tipicamente gli effetti nocivi più dannosi sono lo stress, l'ansia, la depressione, il nervosismo diffuso, la stanchezza cronica, i dolori somatici, il burn-out (ovvero l'esaurimento) e il mobbing. In generale si assiste a un deterioramento della salute psico-fisica del lavoratore, a danni finanziari e sociali.

Mobbing? Un tema ricorrente negli ultimi tempi...

Quando si parla di mobbing occorre essere molto cauti; è certamente compreso nella psicopatologia del lavoro, ma bisogna trattarlo con prudenza. Nel nostro gruppo sono presenti alcuni giuristi, i quali possono offrire, se necessario, la loro consulenza in materia.

Se una persona dovesse aver bisogno di voi, dove vi trova?

Il Laboratorio è stato aperto dall'Organizzazione sociopsichistrica cantonale (OSC) presso la direzione del Sottoceneri. Fisicamente ci trovano a Viganello, in via Luganetto 5 (a fianco dell'Ospedale italiano).