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Autori: Cristina Gorla
Autori: Marco Cacciamognaga
Autori: Olivier Père
Data: 03 dicembre 2010

Intervista a Olivier Père - Direttore artistico e a Marco Cacciamognaga - Direttore operativo

Lo spirito giovane e innovativo del 64. Festival del Film di Locarno

A 64 anni solitamente l'uomo comincia a pensare alla pensione. Il Festival del film di Locarno, invece, mostra la sua crescita, la sua personalità e la sua grandezza. Si può affermare che sono 64 anni ben portati.

Per mostrare la sua costante innovazione, la giuria di quest'anno è composta per la maggioranza da personaggi la cui età non supera i 40 anni. Ci può dire qualcosa a riguardo di questa scelta?

Olivier Père, Direttore artistico
: Se per un direttore di festival la selezione dei film è una parte importante, lo è anche quella della scelta dei giurati, che sono a loro volta responsabili del palmarès. Penso che sia però meno una questione di età quanto di curiosità, conoscenza e vicinanza alla creazione cinematografica contemporanea, sempre ben rappresentata nei diversi concorsi del Festival del film Locarno. È vero che siamo felici di poter invitare giovani cineasti o attori che si sentono vicini e solidali ai film e i loro autori selezionati a Locarno. D'altro canto Paulo Branco, Presidente di giuria, non è più un ragazzo, ma nonostante ciò è un produttore che ama il cinema moderno e sa riconoscere un buon film, qualunque sia la notorietà o l'età del suo autore.

A mantenere lo spirito giovane vi è anche la giovane età dei cineasti, come annuncia sulle pagine di www.pardo.ch. È proprio la freschezza della gioventù, in termini anagrafici e di presenza sulla scena cinematografica, a legare tutto il Festival. Voglia di un ulteriore rinnovamento?

Olivier Père, Direttore artistico
: La gioventù e la novità hanno sempre occupato uno spazio importante nella storia di Locarno. Il Festival viene frequentato proprio per poter scoprire il meglio del cinema d'oggi e forse di domani e noi siamo fermamente legati a questa tradizione. Per un Direttore artistico e la propria équipe è poi particolarmente entusiasmante poter scoprire il primo film di un autore affermatosi successivamente fra la critica e il pubblico. Ciononostante, Locarno non deve essere relegato a questo ruolo di scoperta di opere prime, poiché è un Festival generalista, che mostra anche film di registi conosciuti, film-evento destinati al grande pubblico, come ogni grande Festival internazionale che si rispetti.

Un'evoluzione maturata in 20 anni e che mette ancor più in evidenza il fatto che le varie arti non hanno confini definiti è la nuova sezione dei Pardi di domani. Sezione fuori concorso nominata "corti d'artista" che si dedica alla contaminazione del cinema con le arti plastiche e viceversa. Che messaggio si vuole lanciare con questa nuova parte del Festival?

Locarno è sempre stato un Festival d'avanguardia rispetto agli altri, il primo a dedicare ampio spazio al video, al documentario o ai film di artisti. Oggi queste categorie e questi formati fanno parte della geografia del cinema mondiale e addirittura commerciale e sono quindi uscite dal "ghetto". Il Festival ha deciso l'anno scorso di integrare il documentario nel Concorso internazionale, e quasi il 70% dei film sono girati e proiettati su supporti digitali. Numerosi artisti realizzano film (Philippe Parreno, Anri Sala, omaggiati nel 2010, rispettivamente nel 2011 a Locarno) e i cineasti frequentano le gallerie d'arte contemporanea (José Luis Guerin, Raya Martin, Albert Serra,... tutti presenti a Locarno quest'anno).

Per quel che concerne i cortometraggi, abbiamo deciso di ampliare la nozione d'autore e quella di artista, e di progettare fuori competizione i film concepiti come installazioni o opere d'arte video, ma che possono anche essere comprese come film per il cinema, al fine di mettere in discussione le frontiere - o l'assenza di frontiere - fra l'arte e il cinema.

Quest'anno è disponibile anche Pardo Live, la nuova piattaforma multimediale con in più applicazioni per smarthpohne. La digitalizzazione del Festival per restare sempre al passo con i tempi e con le esigenze di un pubblico sempre più ampio e non sempre fisicamente presente. Rendere il festival accessibile anche a chi non può essere qui ed espandere così la sua fama?

Marco Cacciamognaga, Direttore operativo
: Certo, l'idea è sicuramente quella di espandere la fama del Festival, ma lo scopo principale è quello di far si che tanti amanti del cinema e del Festival nel mondo possano conoscere Locarno; e perché no, magari anche visitarla, e non solo durante gli undici giorni di Festival. Pardo Live è forse la dimostrazione più concreta di due nostri principali obiettivi, che sono anche due obiettivi strettamente legati. Il primo è quello di stare al passo dei tempi, utilizzando al meglio e il meglio di quanto le nuove tecnologie ci possono dare. Questo permette in particolare di evitare lo spreco di carta, che si ricollega appunto al secondo obiettivo, di sostenibilità ambientale. In particolare lo scorso anno abbiamo iniziato gli sforzi concreti in questo senso, che stiamo riconfermando e implementando quest'anno.

Ulteriori informazioni:
- Programma del Festival
- Sito internet ufficiale