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Autori: Michele Mainardi
Autori: Lara Zgraggen
Data: 21 novembre 2012

Articolo di Lara Zgraggen e Michele Mainardi

Minori e Internet 2012

Secondo studio sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sui comportamenti nella rete di allievi e giovani studenti della Svizzera italiana

Il Dipartimento scienze aziendali e sociali e il Dipartimento formazione e apprendimento della SUSPI hanno pubblicato i risultati del secondo studio sull’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sui comportamenti dei minori in rete. La ricerca ha coinvolto 1’736 allievi tra gli 8 e i 18 anni, suddivisi in quattro ordini scolastici: scuole elementari, scuole speciali, scuole medie e scuole medie superiori e professionali.

L’indagine intende verificare l’evoluzione dei risultati osservati nel corso della precedente ricerca (Mainardi, Zgraggen, 2009) ed evidenziare eventuali cambiamenti nelle dinamiche comportamentali dei nativi digitali ma anche nelle possibili similitudini nei comportamenti di ieri e di oggi.

I risultati illustrano un uso generalizzato di Internet e dei dispositivi multimediali (cellulare, videogioco e televisione) da parte di bambini e giovani e un tempo di fruizione elevato per tutti e nell’ordine della patologia per taluni. L’utilizzo del web viene integrato sempre più precocemente nelle attività dei giovani. Un’altissima percentuale di minori dichiara di essere iscritta ad un Social Network, non ne sono esclusi i bambini di scuola elementare (34%). Altrettanto significativo è il dato che illustra la frequenza con cui i bambini di scuola elementare e scuola media raccolgono la richiesta di incontrare faccia a faccia delle persone “conosciute” sulle reti sociali del web (senza necessariamente verificarne la reale identità). Rispetto ad una precedente indagine si constata un aumento nel numero di ragazzi che informano persone vicine (coetanei) di quanto di particolare sperimentano nella Rete (esperienze spiacevoli o indesiderate). Rispetto alle problematiche legate al cyberbullismo riscontriamo dei gruppi di allievi che hanno subito questa forma di violenza. In questo caso la condivisione con un adulto di riferimento rimane un comportamento limitato.

La ricerca dimostra che i minori che beneficiano di una presenza familiare attiva, espressa attraverso suggerimenti d’uso e una serie di circostanze contestuali (ubicazione del PC in casa…) mostrano comportamenti più prudenti in Rete rispetto al gruppo che non disponde di questa conformazione di variabili. Sul piano della prevenzione primaria, va sostenuta e rinforzata l’informazione, la formazione e la ricerca, per incentivare una crescente responsabilità, attenzione e competenza verso il mondo di Internet dei minori da parte delle varie istanze educative responsabili dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni (educatori, docenti, familiari, media,…) dei ragazzi e dei tecnici dell’informazione e della comunicazione.

Scarica la ricerca dal sito della SUPSI