Vai al contenuto principale Vai alla ricerca

Archivio Argomenti

Autori: Flora Biasca
Autori: Sacha Monighetti
Autori: Sandra Rossi
Autori: Marco Vassena
Autori: Elena D'Alessandri
Data: 11 dicembre 2007

Intervista di Sandra Rossi al responsabile Sacha Monighetti e ad alcuni frequentatori abituali: Flora Biasca, Elena D'Alessandri e Marco Vassena

Ristorante scolastico CAM (Centro Arti e Mestieri Bellinzona) ... ma non solo!

Signor Monighetti, dal mese di maggio del 2005, oltre ai pasti per il ristorante scolastico, fate servizio cattering per Pro Senectute. La sua équipe da due anni e mezzo è quindi impegnata giornalmente su due fronti.

Esatto, si tratta di soddisfare due esigenze diverse; abbiamo perciò dovuto organizzare tutto il nostro lavoro di conseguenza. La nostra giornata di consueto inizia alle 7.00 e termina alle 16.00. Entro le 10.15 i menu per gli anziani devono essere pronti perché arrivano gli addetti di Pro Senectute incaricati di confezionare le singole porzioni e provvedere naturalmente alla consegna; il solo imballaggio dura circa 45 minuti.
Gli anziani comunicano ogni settimana alla responsabile di Pro Senectute quando desiderano ricevere i pasti a domicilio e le loro eventuali richieste speciali. Sappiamo quindi con largo anticipo ciò che dobbiamo preparare e le quantità esatte; queste informazioni ci sono particolarmente utili per programmare antipasti e dessert. Per il ristorante scolastico invece ogni giorno è un po' una sorpresa; con il passare degli anni e l'esperienza posso però dire che i giorni di maggior affluenza di solito sono il lunedì e il martedì, ma a volte anche il giovedì e il venerdì.
Di regola prepariamo gli stessi menu con alcune differenze. Prima di tutto rispettiamo i gusti e le esigenze degli anziani dando la priorità alla cucina regionale, i piatti troppo esotici o speciali e quelli speziati vengono perciò adattati; la carne deve essere senz'osso e il pesce senza lische. Per chi non può più masticare prepariamo passati, tritati e naturali; cuciniamo senza sale per chi ha problemi particolari e adattiamo le ricette alle esigenze dei diabetici.

Quanti pasti servite in sala e quanti ne preparate per la distribuzione?

Nel periodo invernale serviamo circa 300 pasti al giorno, con punte massime che possono variare dai 330 fino, in casi record, ai 350; all'inizio dell'estate, per evidenti motivi, nei casi diciamo più disperati (per come vediamo noi il nostro lavoro s'intende), scendono attorno ai 200.
I pasti per Pro Senectute variano tra 115 e 130 dal lunedì al venerdì mentre il sabato ne prepariamo 80/90.
Nel sito dell'Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici potete trovare le offerte settimanali dei due ristoranti scolastici di Bellinzona e del ristorante di applicazione della Scuola Superiore Alberghiera e del Turismo (SSAT). Qui potete vedere i menu per Pro Senectute dal 17 al 22 dicembre 2007.

*******

Frequenta regolarmente il ristorante scolastico? Da quanto tempo?

Flora Biasca: appena è stata data la possibilità anche a noi funzionari di consumare i pasti al ristorante scolastico dell'Arti e mestieri, quindi nel 1994, ne ho approfittato. Per me, abituata da vent'anni a pranzare tutti i giorni fuori casa, è stato un cambiamento enorme e vi spiego perché. Posso dire di aver conosciuto buona parte degli esercizi pubblici di Bellinzona, alcuni addirittura scomparsi, come il Teatro o il Turista, situato nell'immobile che attualmente ospita i servizi urbani della città di Bellinzona. Questa lunga frequentazione mi ha provocato diversi disturbi all'apparato digerente. Da quando però ho iniziato a frequentare il ristorante scolastico non ho più avuto problemi allo stomaco. I prodotti sempre freschi e di stagione, i condimenti leggeri, la grande attenzione ai grassi, la ricerca dell'equilibrio tra i vari alimenti, rendono ogni pasto oltre che appetibile anche facilmente digeribile, non solo a persone con problemi ma anche a chi deve continuare la sua giornata di studio o lavorativa senza essere afflitto da pesi o sonnolenza. Consumare i pasti al ristorante scolastico, non esito a dirlo, ha migliorato di molto la qualità della mia vita. Adesso che sono in pensione ci vado un paio di volte alla settimana e, data la vicinanza al mio domicilio, mi reco a piedi, facendo quella che io chiamo la ginnastica delle scale, salendo e scendendo per attraversare la passerella.

Elena D'Alessandri: per me è normale pranzare tutto l'anno quattro o cinque volte alla settimana ai ristoranti scolastici. Parlo al plurale perché sono una frequentatrice abituale del ristorante scolastico CAM e del ristorante scolastico ICEC (Istituto Cantonale di Economia e Commercio Bellinzona) presso la Scuola Superiore Alberghiera e del Turismo (SSAT). Lavorando alla Sezione della circolazione a Camorino devo per forza ricorrere all'automobile per raggiungere il ristorante scolastico e la scelta dell'uno o dell'altro dipende essenzialmente dal calendario scolastico. Durante le vacanze scolastiche la barriera all'entrata dei posteggi del Centro arti e mestieri è sempre alzata, potendo parcheggiare consumo i pasti al Cam; durante il resto dell'anno invece devo pranzare all'ICEC, dove è ancora possibile lasciare il veicolo. Ho iniziato a frequentare il ristorante scolastico subito dopo che è stato aperto anche ai dipendenti dell'amministrazione cantonale; si trattava unicamente dell'allora vecchia mensa delle arti e mestieri.

Marco Vassena: da quattro anni frequento più o meno regolarmente il ristorante, in alcuni periodi dell'anno ci vado quotidianamente, in altri invece solo un paio di volte al mese.

Tra le possibilità offerte: menu completo, piatto del giorno, menu vegetariano, pasta del giorno, piatto freddo, come sceglie?

Flora Biasca: scelgo sempre il menu completo. Gusto tutto, apprezzo soprattutto la carne, il pesce e i dessert. Vivendo sola cucino raramente spezzatini, sminuzzati, arrosti ecc., non ne vale la pena. La dose settimanale consigliata di proteine della carne la assumo generalmente al ristorante scolastico. A casa mi preparo piatti a base di pasta, riso, patate e verdura.

Elena D'Alessandri: di regola prendo il piatto del giorno, cerco però di mangiare carne non più di una volta alla settimana. In questo sono facilitata dalle proposte che contemplano settimanalmente un menu a base di pollo o coniglio e uno con pesce. Altrimenti c'è sempre il menu vegetariano e sostituire ogni tanto le proteine animali con quelle vegetali non può che far bene. Se alla sera ho in programma una cena però decido di limitarmi al piatto freddo.

Marco Vassena: l'offerta è variegata, per golosità scelgo quasi sempre il menu completo, i dessert sono irresistibili.

Oltre a soddisfare un'esigenza primaria, il ristorante scolastico svolge anche una funzione socializzante?

Flora Biasca: certamente; incontro persone che conosco e che sono ancora attive nel mondo del lavoro; faccio la conoscenza di nuovi funzionari e con gli allievi ho un buon rapporto. I giovani del giorno d'oggi non sono poi così diversi da quelli di un tempo. Non è vero che sono maleducati, se si trattano da adulti e gentilmente, per esperienza diretta posso affermare che si comportano bene e sono rispettosi.

Elena D'Alessandri: ritengo di sì perché ci si trova seduti a tavola accanto a allievi e docenti con i quali si scambiano quattro chiacchiere. Il ristorante ICEC è poco frequentato dai funzionari che preferiscono il CAM per la vicinanza con il posto di lavoro e la possibilità quindi di arrivarci a piedi.

Marco Vassena: in parte sì, capita di incontrare colleghi che lavorano in altri stabili e scambiare due parole. Anche il riunirsi in tavolate permette di conoscere nuove persone.
Un'idea per stimolare ulteriormente questo aspetto potrebbe essere quella di creare una piccola area caffè che, a mio modo di vedere, dovrebbe essere accogliente e separata dalla zona principale.

Quali sono secondo lei gli aspetti positivi e quelli che invece potrebbero essere migliorati.

Flora Biasca: tutti gli anni l'Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici fa un sondaggio sul ristorante scolastico e io, tutti gli anni, rispondo manifestando la mia approvazione.

Elena D'Alessandri:
apprezzo soprattutto la varietà dei menu e il modo sano di cucinare; le patate fritte non trovano posto al ristorante scolastico, per fortuna!
L'unica osservazione che posso fare riguarda le porzioni, ho notato che dall'anno scorso all'ICEC sono un po' diminuite. Al CAM, secondo me, erano già da sempre un po' più piccole. Devo dire che io gusto tutto quello che mi viene servito, contrariamente a quanto fanno alcuni allievi. Capisco l'esigenza di evitare sprechi, ma noi adulti di solito sappiamo valutare esattamente il nostro appetito.

Marco Vassena: fra gli aspetti positivi metto al primo posto la qualità della cucina, seguita dalla varietà dei menu e dalla cortesia del personale. Ho due suggerimenti: mettere a disposizione quotidiani svizzeri e esteri, introdurre minimi accorgimenti architettonici al fine di creare, al posto dell'attuale spazio unico, alcune aree più piccole e accoglienti, che sicuramente potrebbero attutire anche i rumori.

Sa che il ristorante scolastico CAM dal mese di maggio del 2005 prepara anche i pasti a domicilio per Pro Senectute? che ne pensa?

Flora Biasca: penso già adesso che quando non sarò più in grado di recarmi al ristorante scolastico mi farò portare spesso il pranzo; sicuramente quando ci saranno i rösti, così gustosi, leggeri e digeribili se ne trovano raramente.

Elena D'Alessandri: so che questo servizio esiste, ma non conosco nessuno che ne usufruisce. Penso sia utile specialmente per le persone sole che non sono più in grado o che non hanno più voglia di cucinare.

Marco Vassena: no, non ne ero al corrente, la ritengo un'ottima cosa.