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Autori: Alessandra Galfetti
Data: 20 aprile 2010

Dal 24 aprile al 1 maggio 2010 si terrà la Settimana europea della vaccinazione. Anche la Svizzera vi ha aderito con obiettivi ben precisi

Svizzera: un paese dove ci si ammala ancora di morbillo!

Per il quinto anno, l'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa organizza la Settimana europea della vaccinazione. Lo scopo è quello di sostenere gli Stati nella realizzazione dei loro programmi di vaccinazione e di promuovere il fondamentale messaggio che vaccinare è vitale per prevenire malattie pericolose (e in alcuni casi mortali) nonché proteggere la salute di tutta la popolazione

È il secondo anno che la Svizzera prende parte all'iniziativa con l'obiettivo rivolto alla prevenzione del morbillo, una malattia trasmissibile che tanto banale poi non è!

Dall'autunno del 2006 a quello del 2009, la Svizzera ha vissuto un'ininterrotta epidemia di morbillo. A eccezione di un paio di casi in cui il fenomeno ha risvegliato l'interesse dei media (morte di una ragazza di 12 anni a Ginevra, chiusura dell'Università agli studenti non vaccinati a Losanna), l'epidemia è passata silenziosa alle nostre latitudini. Eppure si sono ammalate almeno 4'400 persone, vi sono stati 339 ricoveri e un decesso. Anche il Ticino non è stato immune dall'epidemia, seppur colpito in misura minore. Si sono, invece, interessate all'epidemia altre nazioni: in particolare, prima dei Campionati europei di calcio del 2008, si consigliava ai tifosi che intendevano recarsi in Svizzera di controllare il proprio stato vaccinale per evitare di essere importatori della malattia nelle nazioni di origine al rientro! Troviamo tracce del "morbillo svizzero" anche sul New York Times che sempre nel 2008 scrive: "durante una visita in Austria, uno studente svizzero potrebbe aver dato il via a un'epidemia di morbillo che ha contagiato più di 250 persone".

Il solito tanto rumor per nulla?
Il morbillo è considerato dalla maggior parte degli adulti una delle tante malattie infettive dei bambini. Genitori e nonni hanno contratto il morbillo: non è successo niente. Per il singolo ciò corrisponde al vero. Sovente, però, un vissuto personale positivo non corrisponde alla situazione reale. Nel 1980 in Svizzera vi erano circa 33'000 casi di morbillo e si stima che senza un programma vaccinale generalizzato oggi avremmo annualmente 40-70 casi di encefalite (una grave infiammazione del cervello) e 15-40 decessi. Il morbillo non è una malattia banale: neppure la nostra medicina di punta riesce a evitare encefaliti, polmoniti e decessi causati dal morbillo.

Il morbillo é una malattia estremamente contagiosa causata da un virus. Il contagio avviene attraverso un contatto diretto con il muco o la saliva della persona malata, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. Il virus penetra attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori o per le congiuntive.
Il tempo di incubazione è in media di 10 giorni.
Si manifesta solitamente con una congiuntivite, raffreddore con starnuti e intensa secrezione nasale, tosse secca, malessere generale e febbre elevata, in genere attorno ai 39-40 °C. Dopo 3-4 giorni appare la tipica eruzione cutanea (esantema) che interessa prima il viso, vicino all'attaccatura dei capelli dietro alle orecchie, e poi, nell'arco di 2-3 giorni, si diffonde verso il basso estendendosi alle braccia, al tronco e alle gambe. Si tratta di macchioline di colore rosso, lievemente rilevate al tatto, con i margini frastagliati e con tendenza a confluire tra loro assumendo l'aspetto di grosse macchie.
L'esantema si attenua in 3-4 giorni, seguito da una desquamazione cutanea (vedi immagine 3).
Il decorso completo del morbillo si svolge solitamente in 8-10 giorni.

Le complicazioni più frequenti sono le otiti, le polmoniti (170 dal 2006 in Svizzera) e le encefaliti (8 dal 2006). La malattia è mortale in una persona su 1'000 che si ammala.

La cura
Curare un morbillo senza complicazioni è sicuramente possibile. La persona ammalata deve rimanere al proprio domicilio fino al termine della contagiosità per evitare di far ammalare altre persone. Per i bambini che frequentano la scuola o una comunità infantile, la permanenza al domicilio è di sette giorni dall'inizio dell'esantema. Si tratta di una misura di salute pubblica che consente, se attuata con scrupolo e in tempi brevi, di limitare il diffondersi della malattia. Le raccomandazioni federali prevedono l'esclusione dalla scuola di fratelli/sorelle non vaccinati durante tutto il periodo di possibile incubazione (18 giorni).

La prevenzione
Prevenire il morbillo è, per contro, sicuramente la migliore soluzione. Dal 1976 (ossia da 34 anni) in Svizzera è possibile vaccinarsi contro il morbillo. In genere la prima dose di vaccino è raccomandata a 12 mesi e la seconda tra i 15 e i 24 mesi. I bambini, gli adolescenti e gli adulti (nati dopo il 1963) non vaccinati possono trarre un beneficio dalla vaccinazione a qualsiasi età.
Con due dosi di vaccino il 95% delle persone è protetto contro il morbillo. Il vaccino contiene dei "virus vivi attenuati" che sono in grado di imitare la malattia naturale e indurre una difesa immunitaria efficace e duratura.
E gli effetti collaterali? Una reazione locale al punto d'iniezione è possibile ma rara. Febbre (1 bambino su 10), macchie rosse o un gonfiore delle ghiandole salivari (2-4 casi su 100 vaccinati) possono apparire da 7 a 12 giorni dopo la vaccinazione. Circa 1 bambino su 3'000 può sviluppare convulsioni in caso di febbre molto alta. Effetti collaterali severi sono rarissimi.
Essendo una misura di provata efficacia, sicurezza ed economicità, i costi della vaccinazione sono assunti dall'assicurazione malattia obbligatoria.


I 5 messaggi per genitori, educatori, nonni e adulti in generale
- Il morbillo non è una malattia benigna, può dare gravi complicazioni a bambini e adulti, indipendentemente dallo stato di salute generale.
- Vaccinare un bambino contro il morbillo lo protegge dalla malattia e dalle sue complicazioni, protegge anche gli altri neonati e i bambini che non possono farsi vaccinare per motivi medici (cancro, HIV, eccetera...) o quelli che non hanno sviluppato sufficiente protezione con la vaccinazione. La vaccinazione è una questione di solidarietà.
- I bambini che frequentano un asilo nido hanno un rischio aumentato di esposizione alla malattia e alle sue complicazioni: è raccomandata la prima dose a 9 mesi e la seconda dose a 12-15 mesi.
- La vaccinazione è sicura e efficace. 500 milioni di dosi sono state somministrate a partire dagli anni settanta. La vaccinazione non è responsabile né dell'autismo né di malattie autoimmuni. Gli effetti indesiderabili gravi dovute alla vaccinazione sono molto rari, nettamente meno frequenti delle complicazioni dovute alla malattia.
- È possibile eliminare il morbillo, numerose nazioni hanno già raggiunto questo risultato. Come accaduto per il vaiolo, uno sforzo comune permetterà di eliminare il morbillo da tutto il pianeta!