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Autori: Bernard Gygax
Autori: Sandra Rossi
Autori: Isaia Scandella
Data: 27 aprile 2010

Il Gruppo di lavoro, incaricato dal Consiglio di Stato di promuovere una mobilità più sostenibile tra i dipendenti dell'Amministrazione Cantonale (AC), a metà settembre 2009 ha lanciato il gioco del Mobility Jackpot, che durerà circa un anno, forse di più. Ne parliamo con il responsabile dell'estrazione, Isaia Scandella, e con un vincitore, Bernard Gygax.

Tre mesi senz'auto in Ticino, è mai possibile?

Isaia Scandella, qual è il suo compito?
Sono membro del Gruppo di lavoro per la mobilità aziendale nell'AC che ha sviluppato una serie di misure e che ne ha, per ora, messo in pratica tre: concedere ai dipendenti dell'AC uno sconto del 5 % sul prezzo d'acquisto dell'abbonamento Arcobaleno, incentivare la condivisione dell'auto (carpooling) tramite una piattaforma e attirare l'attenzione sulla problematica grazie al Mobility Jackpot. Uno dei miei compiti è quello di gestire questo gioco. La fonte è la banca dati che contiene i nomi di tutti i collaboratori attivi, circa diecimila funzionari, docenti e ausiliari; una volta alla settimana, un giorno di mia scelta, lancio due volte la funzione di ricerca random (ricerca a caso) che estrae un record/collaboratore. Stampo i nomi dei due collaboratori/vincitori e li contatto. Li informo a grandi linee sul tema della mobilità e poi pongo la fatidica domanda.
Quale?
Che mezzo ha utilizzato oggi per recarsi al lavoro?
Quindi non basta essere sorteggiati?
La fortuna ha un ruolo, diciamo di spinta, ma per vincere occorre aver utilizzato, il giorno dell'estrazione, un mezzo ecologico per il tragitto casa-lavoro-casa.
Finora quali sono state le reazioni più comuni dei vincitori e dei mancati vincitori?
Quasi tutti sono stati contenti di essere stati estratti.
Chi vince ha già un comportamento attento all'ambiente ed è quindi doppiamente soddisfatto: è sempre piacevole veder riconosciuto il proprio impegno. Con il Mobility Jackpot non si vince per caso, altrimenti bisognerebbe avere una fortuna sfacciata per essere sorteggiato l'unico giorno che si lascia l'auto in garage.
I mancati vincitori dicono di essere consapevoli dei problemi legati al traffico e ai parcheggi ma d'altro canto affermano che le contingenze non sempre permettono loro di far capo ai mezzi pubblici. I motivi più invocati sono la perdita di tempo e gli impegni del dopo lavoro: passare a prendere i bambini, fare la spesa, visitare gli anziani genitori ...
Cosa succede se, in mancanza di vincitori, non potete consegnare il premio in buoni Reka Rail?
Il monte premi dell'estrazione seguente aumenta di 200 franchi; ad ogni estrazione sono assegnati buoni per 100 franchi a persona.
Il mezzo di trasporto più utilizzato dai vincitori?
Treno, autobus e carpooling a pari merito. Interessante, vero?

Bernard Gygax, il 14 gennaio 2010 si è rivelato un giorno particolarmente fortunato per lei?
Sì, ma non l'ho capito subito. Quando la segretaria della scuola mi ha detto che dovevo telefonare a Bellinzona ho pensato a una mia dimenticanza, mi sembrava però di aver inviato i vari formulari a tempo debito, quest'anno insegno in quattro sedi diverse. Mi sono poi sorpreso sentendo che il mio interlocutore era un funzionario del DFE (Dipartimento Finanze ed Economia) e non del DECS (Dipartimento dell'Educazione, della Cultura e dello Sport). Ma le sorprese non erano finite, dopo avermi parlato di un tema al quale sono molto sensibile da più di un ventennio e quindi catturando tutta la mia attenzione, il signor Scandella mi ha chiesto con che cosa avevo compiuto il tragitto casa - scuola . Alla mia risposta: scooter elettrico, mi ha comunicato che, essendo stato sorteggiato da Mobility Jackpot e avendo utilizzato un mezzo ecologico, avevo vinto dei buoni Reka Rail. Per la terza volta dall'inizio del gioco, il 15 settembre 2009, i due sorteggiati risultavano entrambi vincitori e si spartivano il monte premi di 880 franchi. Con i miei 440 franchi sto viaggiando gratuitamente in treno da più di tre mesi.
A quando risale il suo interesse per l'ambiente e la mobilità e quanto ha influito concretamente sul suo modo di vivere?
All'inizio degli anni '80. Dapprima mi sono interessato all'alimentazione, ho cominciato ad comperare in modo più rispettoso dell'ambiente, per esempio frutta e verdura di stagione e di provenienza locale; nel 1983 sono diventato vegetariano e dal 2000 vegano. Poi ho allargato il mio approccio anche alla mobilità cercando di spostarmi in modo ecologicamente più sostenibile, a piedi e con i mezzi pubblici. Nei primi anni '90 ho acquistato il primo triciclo elettrico giunto sul mercato: il modello City-El (vedi foto).
Che cosa l'ha spinta a partecipare all'iniziativa "Stanco dell'auto?" promossa dall'Associazione Gente Sana con il sostengo della Comunità tariffale Ticino e Moesano.
Premetto che possiedo un'auto e la tolgo dal garage solo il fine settimana. Partecipando avrei dovuto ridurre i miei soliti 25/50 chilometri settimanali a zero per tre mesi, dal 15 settembre al 15 dicembre 2009. Mi sono annunciato convinto di poter affrontare la sfida, ma pensando che parecchie persone si sarebbero fatte avanti. I volontari invece sono risultati solo una dozzina, alcuni si sono ritirati, e alla fine siamo rimasti in quattro: tre docenti maschi e una terapista. Dal che si potrebbe dedurre, facendo statistica spicciola, che gli uomini e i docenti sono le categorie più sensibili!
Tre mesi senz'auto, come li ha affrontati?
Con un po' di organizzazione. Quest'anno scolastico, 2009/2010, insegno in quattro sedi: scuole medie di Canobbio e di Breganzona e nelle scuole professionali di Lugano-Gerra e di Locarno. Per raggiungere le tre sedi luganesi mi sono servito come d'abitudine dello scooter elettrico. Per la trasferta a Locarno ho utilizzato lo scooter elettrico fino alla stazione di Lamone, poi il treno, cambiando a Giubiasco. Ho scoperto che così facendo lo spostamento era molto più veloce; prima, solo con l'auto, arrivavo in fretta alle porte di Locarno ma poi la circolazione diventava molto lenta e la ricerca di un posteggio affannosa, visto che a scuola non ce ne sono. Dopo la fine dell'esperienza mi sono accorto che esiste un modo più rapido e che non mi fa saltare il pranzo. Alla fine della mia ultima lezione a Canobbio, alle 11.00, mi metto al volante e raggiungo la scuola media di Cadenazzo, dove lascio l'auto, ho il tempo di pranzare e poi prendo il treno fino a Locarno.
L'unico cambiamento radicale l'ho sentito durante il fine settimana ma mi sono adattato in fretta. Per andare nel Malcantone, per esempio, dove risiede mia madre, ho fatto estendere l'abbonamento Arcobaleno, messo a disposizione gratuitamente dalla Comunità tariffale, da quattro a sei zone, pagando la differenza. Grazie al tempo clemente, nel senso che non ha mai nevicato, ho potuto continuare a utilizzare lo scooter elettrico per tutti i tragitti urbani.
Ha mai avuto la tentazione di smettere?
No.
Questi tre mesi mi hanno dimostrato che si può vivere benissimo senza ricorrere all'auto privata e che il proprio mezzo di trasporto spesso non è una necessità ma, si potrebbe quasi definire, una possibile dipendenza.
Bisogna però riconoscere che, non avendo famiglia, sono stato molto facilitato. Se avessi figli non so se avrei potuto partecipare e, se lo avessi fatto, quanto l'esperienza sarebbe stata organizzativamente più pesante e stressante.
Mercoledì 16 dicembre 2009 ritorno all'auto di botto?
No, ho ripreso il volante il 22 dicembre e per causa di forza maggiore: nevicava. Con la neve spostarsi in scooter elettrico è da incoscienti.