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Autori: Stefano Cavalli
Data: 08 novembre 2011

Uno studio sulle condizioni di vita e di salute degli over 65

Vivre/Leben/Vivere

Una grande ricerca scientifica sulla popolazione di 65 anni e oltre è attualmente in corso in Ticino. Nei prossimi mesi, più di 700 ultrasessantacinquenni residenti nel cantone saranno intervistati sulle loro condizioni di vita e di salute, così come sul loro percorso di vita. La ricerca «Vivre/Leben/Vivere» è condotta dal Centro interdisciplinare di gerontologia dell'Università di Ginevra e si avvale del sostegno del Dipartimento della sanità e della socialità del Canton Ticino.

L'invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida importante per tutti i paesi sviluppati, e la Svizzera non fa eccezione. Grazie all'innalzamento della speranza di vita e al miglioramento delle condizioni di vita, nella seconda metà del XX secolo abbiamo assistito all'emergere di una nuova fase dell'esistenza (comunemente chiamata "terza età"), frutto di una progressiva dissociazione tra l'uscita dal mondo del lavoro e il momento in cui si entra nella vecchiaia (o "quarta età"). I risultati di vari studi scientifici mostrano che la situazione degli anziani è notevolmente migliorata nel corso degli ultimi decenni. Le trasformazioni positive riguardano sia lo stato di salute, che il grado di benessere, le condizioni materiali di esistenza o la densità dei legami familiari. Nell'insieme, i nuovi pensionati sono più attivi e desiderosi di approfittare di quanto la vita e il mondo moderno offrono loro. Ciò non toglie che numerose persone di età avanzata sono affette da polipatologie, dipendono dall'aiuto di terzi per svolgere le funzioni essenziali della vita quotidiana, si sentono abbandonate o soffrono di solitudine.

Quali sono le caratteristiche dei pensionati del nuovo millennio? In che misura le tendenze positive osservate finora persistono nel tempo? La ricerca sull'invecchiamento è relativamente giovane e le conoscenze di cui disponiamo si basano sull'osservazione di poche generazioni nate all'inizio del XX secolo. Tuttavia, non sappiamo quanto queste conoscenze siano specifiche a un momento storico particolare e se le generazioni più recenti seguiranno lo stesso destino. Le caratteristiche dei pensionati e il modo di affrontare le ultime tappe dell'esistenza non sono imputabili soltanto a dei parametri biologici ed è indispensabile collocare in una prospettiva storica i percorsi di vita. Gli over 65 di oggi non sono più gli stessi di ieri e gli stili di vita mutano nel corso del tempo, sull'onda dei principali cambiamenti sociali. Diventa quindi indispensabile raccogliere regolarmente nuove informazioni sulle condizioni di vita di coloro che si trovano nella terza e nella quarta età.

Per cercare di rispondere a queste domande, il Centro interdisciplinare di gerontologia (CIG) dell'Università di Ginevra sta conducendo una vasta ricerca scientifica sulle condizioni di vita e di salute degli ultrasessantacinquenni residenti in Svizzera. Lo scopo di «Vivre/Leben/Vivere» (VLV) è di conoscere le esigenze e i problemi, ma anche i contributi alla società, delle generazioni nate prima del 1945. L'approccio adottato è interdisciplinare e comporta l'esame di diversi aspetti: la salute fisica, la personalità e il benessere psicologico, le relazioni familiari, la partecipazione sociale, così come le condizioni di vita delle persone immigrate.

Due gli obiettivi principali di VLV. In primo luogo, tracciare il ritratto delle caratteristiche degli over 65 residenti in Svizzera e analizzare il modo in cui le risorse di cui dispongono si sono costituite nel corso della vita e vengono utilizzate per far fronte all'invecchiamento. In secondo luogo, valutare l'evoluzione nel corso degli ultimi trent'anni delle condizioni di vita e di salute della popolazione di 65 anni e oltre residente in Svizzera romanda. Ciò sarà possibile confrontando i nuovi dati a quelli raccolti nel corso di due studi simili realizzati nel 1979 e nel 1994. Si tratta di un'opportunità unica sul piano nazionale e di una delle prime ricerche del genere a livello europeo.

Concretamente, lo studio VLV si svolge in due regioni francofone (Canton Ginevra e Vallese centrale), due regioni germanofone (parte del Canton Berna e nei due semicantoni di Basilea) e infine in Ticino. In ogni regione, l'indagine porta su di un campione di 720 persone, rappresentativo della popolazione di 65 anni e oltre residente al proprio domicilio o in casa per anziani. I dati sono raccolti con il supporto di due questionari standardizzati, uno auto-compilativo, l'altro completato durante un'intervista faccia a faccia. Al fine di ricostruire il passato dei partecipanti allo studio, si ricorre a un calendario di vita sul quale sono indicati, anno per anno, i principali cambiamenti vissuti nell'ambito familiare, professionale, residenziale, ecc.

Condotto dal CIG dell'Università di Ginevra, lo studio VLV è diretto dal prof. Michel Oris e la sua realizzazione coinvolge sociologi, demografi, medici, psicologi e socio-economisti delle università di Ginevra, Losanna e Berna, così come delle Scuole universitarie professionali di Ginevra, Friborgo e della Svizzera italiana (SUPSI). Il progetto è finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica e da Pro Senectute Svizzera. VLV è parte integrante del Polo di ricerca nazionale LIVES - Overcoming vulnerability: Life course perspectives.

In Ticino lo studio è coordinato dal sociologo Stefano Cavalli (Università di Ginevra) e si avvale del sostegno del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) del Canton Ticino. In particolare, una proficua collaborazione è in corso con l'Ufficio del medico cantonale (UMC) e l'Ufficio anziani e delle cure a domicilio (UACD).
La raccolta dei dati è attualmente in corso e l'obiettivo è di intervistare più di 700 persone di 65 anni e oltre residenti nel cantone. Le interviste sono svolte da un'equipe di 35 intervistatrici e intervistatori che hanno partecipato a una settimana di formazione tenutasi alla SUPSI di Manno. Le persone suscettibili di partecipare allo studio sono state selezionate in modo aleatorio dall'Ufficio federale di statistica. In un primo momento, ricevono una lettera d'informazione accompagnata da un opuscolo che presenta nelle grandi linee il progetto VLV. Qualche giorno più tardi, le persone selezionate sono contattate telefonicamente. Coloro che accettano di partecipare allo studio ricevono quindi un primo questionario da compilare autonomamente e, in seguito, incontreranno un collaboratore di VLV per svolgere l'intervista, che di solito ha luogo al domicilio della persona intervistata.

Al fine di assicurare una presenza costante in Ticino e di garantire un'assistenza alle intervistatrici e agli intervistatori, un'antenna VLV è attiva alla Residenza governativa di Bellinzona presso il DSS. La raccolta dei dati è coordinata da Nora Dasoki (psicologa sociale, Università di Losanna) e da Alessandra Rosciano (psicologa, Università di Ginevra), coadiuvate da Daniela Dus (studentessa di Economia e management della sanità, Università della Svizzera Italiana). Il team di ricerca è completato dalla sociologa Barbara Masotti, assistente al Dipartimento sanità della SUPSI.

Per maggiori informazioni: http://cig.unige.ch/recherches/vlv_it.html