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N1 - 2021

comune, s. m.

Autori: Micole Gotti
Data: 09 marzo 2020

Ai seggi di Lugano oltre 200 collaboratori

Massimo Bernasconi ci racconta lo spoglio nel Comune più popoloso del canton Ticino

Massimo Bernasconi è impiegato per la Cancelleria comunale di Lugano: lavora a stretto contatto con il segretario comunale Robert Bregy e dal 2010 è responsabile del Puntocittà. Tra le numerose mansioni affidategli figura anche la coordinazione di votazioni ed elezioni: in un'intervista registrata nel marzo 2020 ci ha svelato cosa succede dietro le quinte.

È stato un anno intenso: prima le elezioni cantonali, poi le federali e infine le comunali. Ci sono differenze?

Si tratta di procedure diverse, soprattutto per quanto riguarda l’attività di spoglio. Per le elezioni federali sono i Comuni ad esserne incaricati, quindi la responsabilità è notevole. Tutti i collaboratori devono disporre di una formazione adeguata sia per lo spoglio del Consiglio Nazionale che del Consiglio degli Stati: lo scorso ottobre è funzionato tutto bene, permettendoci di avere i risultati già alle 16.30.

Per le elezioni comunali e cantonali lo spoglio avviene invece a Bellinzona: le schede vengono numerate, messe a verbale e inviate al Cantone. Per le comunali la procedura è più complessa, visto che la preparazione del materiale è del Comune: ciò comporta un notevole impegno.

Come funziona la macchina organizzativa in vista di un’elezione comunale?

La distribuzione delle responsabilità gioca un ruolo importante: c’è chi si occupa di convocare il personale, chi si occupa della verifica delle candidature presentate per Municipio e Consiglio comunale, chi di imbustare il materiale e chi di allestire le direttive e i manuali. A un mese e mezzo dalla data vengono stampate le schede in tipografia e si formano i gruppi di lavoro, tra cui quello addetto alla selezione degli impiegati e al voto per corrispondenza. Nelle tre settimane precedenti all’elezione, abbiamo sette persone che per tre volte alla settimana si occupano della registrazione delle carte di legittimazione. In un secondo momento, si deve coordinare l’attività dei quattordici seggi e dell’ufficio elettorale principale.

Quante persone collaborano?

Per quanto riguarda l’attività ai seggi sono coinvolte 220-230 persone, a partire dagli addetti al voto per corrispondenza fino agli agenti di Polizia che si occupano del trasporto delle cassette a Bellinzona per lo spoglio: è un numero abbastanza elevato.

È prevista una formazione?

Sì, la preparazione all’appuntamento elettorale comincia il martedì precedente con una formazione per tutti gli impiegati presenti al seggio e tutti i membri presenti agli uffici elettorali: consegniamo le direttive comunali e cantonali e il manuale del programma informatico, affinché i collaboratori abbiano qualche giorno per prepararsi. L’obiettivo è far sì che la domenica ogni seggio sia autonomo.

Come si svolge la giornata elettorale?

Si comincia alle 6.00 con l’apertura del seggio del voto per corrispondenza: si aprono, timbrano e numerano le schede che vengono depositate nelle cassette pronte da mandare al Cantone con i verbali e gli elenchi dei votanti. Il voto per corrispondenza costituisce la maggior parte del lavoro, dato che in media arrivano 13'000 o 14'000 schede (circa il 90-95% del totale) che devono essere registrate entro le 12: solo per questo vengono impiegate 40-50 persone.

A ogni seggio aperto al pubblico sono presenti in media tre collaboratori, che si occupano della registrazione dei votanti. L’ufficio elettorale è composto da un presidente, due membri ed eventuali delegati dei diversi partiti. Terminate le ultime registrazioni del voto per corrispondenza, alle 12 si procede alla timbratura dell’ultime schede, alla numerazione, alla compilazione dei verbali e alla stampa elenchi votanti.

Ma il lavoro non termina alle 12 di domenica...

Solitamente il lavoro si conclude attorno alle 12-12.30: l’obiettivo è avere il materiale del voto al seggio pronto entro mezzogiorno per poter consegnare al Cantone una prima serie di cassette per lo spoglio, mentre dopo le 12.00 si registrano le ultime schede del voto per corrispondenza. Una volta ricontrollate tutte le schede e i seggi, la Polizia consegna le scatole a Bellinzona. Per noi l’attività può dirsi conclusa, anche se rimaniamo ovviamente reperibili fino alla pubblicazione dei risultati. Il lunedì seguente ci occupiamo del lavoro di archiviazione e riponiamo i materiali e le schede non votate (circa 4000) in caso di controlli. Si tratta di una procedura standard, che avviene per qualsiasi votazione: per le comunali ci metteremo meno, dato che le schede effettivamente votate vengono affidate al Cantone e a noi rimangono solo quelle bianche.

È un meccanismo che sembra funzionare bene: ci sono margini di miglioramento?

Il voto elettronico alleggerirebbe senz’altro la procedura: la scansione grazie al codice a barre è rapida e anzi, impieghiamo di più a estrarre le schede dalla busta che non a registrarle. L’informatica ci ha già dato un grosso aiuto: ad esempio, ancora negli anni Novanta, se un cittadino di Besso andava a votare a Loreto era necessario telefonare per stralciarlo dall’altro catalogo... oggi, invece, si può votare in qualsiasi quartiere della Città. Anche il programma informatico introdotto da alcune legislature per le elezioni federali ha risolto un bel problema: per il Consiglio nazionale si riportavano i voti emessi e non emessi a mano su un foglio: i voti dovevano per forza quadrare e, in caso contrario, bisognava rifare il conteggio.