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N1 - 2019

elezione

La propaganda nei secoli scorsi

Abbiamo sfogliato alcuni libri di storia alla ricerca di alcune vignette satiriche del passato

Autori: Redazione
Data: 11 marzo 2019

Il Centro di legislazione e di documentazione conta oltre 6000 volumi, alcuni dei quali raccontano bene il passato politico del nostro Cantone. Situata al piano terra del Palazzo delle Orsoline di Bellinzona, questa biblioteca di diritto conserva anche la Storia del Cantone Ticino di Raffaello Ceschi e Il Ticino della transizione (1889-1922) di Andrea Ghiringhelli, dalle cui pagine abbiamo estrapolato le seguenti vignette. Le abbiamo divise in quattro filoni tematici e ci dimostrano come la propaganda politica ed elettorale rappresentava già nell'Ottocento e nel Novecento uno strumento molto utilizzato in Svizzera, talvolta anche per criticare usi e costumi della società.

L'albero della cuccagna

Sarà la vicinanza tra la data delle elezioni cantonali e il periodo carnascialesco, sarà la facile metafora del seggio da raggiungere nonostante avversari e difficoltà: sta di fatto che l'albero (o il paradiso) della cuccagna era usato molto spesso nella rappresentazione della corsa al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato, talvolta anche in maniera molto irriverente.

Tra sacro e profano

Statue, idoli, processioni. L'importanza e l'apparente inarrivabilità di certi ruoli pubblici (in alcuni casi, di figure politiche del Ticino dei secoli scorsi) venivano sottolineate in disegni che non risparmiavano critiche alla società, spesso divisa in classi ben precise.

In lotta

I toni più accesi di una campagna elettorale sono rappresentati da queste illustrazioni. Si parte da un fortino asserragliato da due cannoni che al posto di palle sputano soldi; si prosegue con un incontro di pugilato raffigurato in una vignetta proveniente da oltre Gottardo e si conclude con una disputa risalente al Ticino di inizio Novecento.

L'armonia delle ultime ore

Infine, lo spirito dei candidati che si dirigevano pieni di speranza verso il mercato elettorale (si veda l'anziana signora nella vignetta di sinistra) poteva acquietarsi; bastava infatti arrivare al giorno delle elezioni per ritrovare l'armonia perduta e comporre una grande orchestra.